Radio Italia suona, ma la bici resta a casa: il Comune ignora la mobilità dolce

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Mentre migliaia di persone accorrevano per il concerto di Radio Italia, la città ha perso un’occasione preziosa per promuovere la mobilità dolce. Nonostante una proposta presentata oltre sei mesi fa dalla Consulta della Bicicletta, il Comune di Palermo non ha realizzato alcun parcheggio custodito per biciclette. Il risultato? Niente incentivo a lasciare l’auto a casa, parcheggi abusivi ovunque e un’altra promessa di sostenibilità disattesa.

Riportiamo integralmente la nota stampa della Consulta della Bicicletta di Palermo

Quanto accaduto circa la mancata realizzazione di un parcheggio provvisorio per biciclette per raggiungere il concerto di Radio Italia è segno evidente della mancanza di reale volontà politica e capacità tecnico/organizzativa di realizzarlo. Di fatto, il Comune di Palermo ha perso un’altra occasione per incentivare la cultura della mobilità sostenibile utilizzando un evento di tale rilevanza mediatica.
Ciò che lascia maggiormente basiti è il fatto che la proposta della Consulta della Bicicletta risale a oltre sei mesi (nota n.1/2024 del 17/12/2024 “proposta di realizzazione parcheggio velocipedi in occasione di grandi eventi” peraltro mai riscontrata) quando è stata presentata la richiesta di prevedere, almeno in occasione dei grandi eventi organizzati nella città di Palermo, la realizzazione di un parcheggio gratuito e sorvegliato per biciclette al fine di alleggerire il traffico veicolare e offrire l’opportunità di raggiungere l’evento in mobilità dolce.
In questi mesi, le declamazioni di alcuni esponenti dell’Amministrazione Comunale sono rimaste tali.
Per i diversi eventi che hanno avuto luogo in questi mesi come quelli presso la Fiera del Mediterraneo (p.es. “Expo Comics & Games 2025” ad aprile u.s.), non è stato mai previsto il parcheggio bici (in questi casi di facilissima realizzazione in considerazione della disponibilità degli spazi della Fiera). 1

Nello specifico in occasione del concerto di Radio Italia, dopo numerose sollecitazioni l’Amministrazione comunale aveva individuato un’area dove realizzarlo e la stessa Radio Italia aveva manifestato la propria disponibilità a divulgare l’iniziativa. Ma dalla stessa Amministrazione sono stati paventati discutibili problemi di sicurezza in quanto anche per le biciclette era stata preclusa l’area del concerto: ma il parcheggio non andava realizzato all’interno dell’area del concerto, bensì in zona attigua. Di fatto, il parcheggio non è stato realizzato, e di contro l’area che era stata individuata (il tratto di via Lincon attiguo a Villa Giulia) è stata invece utilizzata da numerosi ambulanti e venditori di bibite.
In questa vicenda, l’Amministrazione è stata protagonista della mancanza di collaborazione, comunicazione e coordinamento tra i vari Uffici e Servizi comunali che insieme ai rappresentanti politici non sono stati capaci di raggiungere un obiettivo concreto. Auspichiamo da ora in avanti, per il benessere di tutta la cittadinanza, uno sforzo da parte di tutti per superare questa che sembra “la criticità” per affrontare e risolvere le questioni della nostra città.

Con questa nota ci rivolgiamo a tutta la Giunta e al Consiglio Comunale affinchè si possa giungere ad un atto di indirizzo che preveda almeno per i grandi eventi che interessano la nostra città, la realizzazione di un parcheggio gratuito e sorvegliato per biciclette, al pari di quanto avviene in altre grandi città italiane.

Ad esempio, un parcheggio per biciclette dovrà essere previsto per la prossima 40ª Coppa degli Assi dal 26 al 28 settembre e dal 2 al 5 ottobre 2025. Non vogliamo assistere alle raccapriccianti scene di cui siamo stati protagonisti lo scorso anno in occasione della 39° edizione: numerose biciclette legate assicurate agli alberi (non c’erano valide alternative) e soprattutto decine e decine di auto che hanno occupato abusivamente interi tratti di pista ciclabile (con grave pericolo per la sicurezza dei ciclisti) e soprattutto che hanno letteralmente invaso il bosco della Favorita, parcheggiando tra gli alberi e profanando la riserva. In tutte queste occasioni, oltre al parcheggio per biciclette, va previsto un adeguato potenziamento del TPL (cosa che ad esempio è risultata deficitaria anche in occasione del concerto di Radio Italia, non prevedendo collegamenti coi parcheggi) disincentivando l’uso del mezzo privato.
Tali iniziative vanno opportunamente preparate e pubblicizzate al fine di perseguire efficientemente lo scopo che si prefiggono.
Ai sensi del comma 3 dell’articolo 7 del Regolamento quadro per l’istituzione delle Consulte, approvato dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 82 del 08/05/2014, si rimane in attesa che la presente nota venga esaminata entro 60 giorni dalla data della sua presentazione.
Ribadendo la disponibilità della Consulta a collaborare alla realizzazione di quanto sopra e in attesa di cortese riscontro, si porgono cordiali saluti.

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7 Thoughts to “Radio Italia suona, ma la bici resta a casa: il Comune ignora la mobilità dolce”

  1. cittadino stufo

    oramai si e’ capito che a Palermo dobbiamo pagare il pizzo per tutto anche il comune si e’ arreso, prolificano parcheggiatori abusivi, bancarelle di spremute varie con acqua di non si sa dove, immondizia gestita da gente che improvvisamente viene assunta non si sa da chi e senza concorso, e ci lamentiamo? dobbiamo andare via da questa citta’.

  2. Irexia

    Sono contenta di leggere che la Consulta delle biciclette proponga non solo i parcheggi custoditi per le due ruote a pedali (se avessi mentalità imprenditoriale affitterei un garage da usare per questa finalità con un piccolo angolo officina), ma anche l’implementazione dei mezzi di trasporto pubblico collettivo.
    Sul sito dell’ATM, azienda di trasporti milanese, ci sono messaggi avvisi e suggerimenti per i numerosi concerti che si terranno in città: ma è davvero così difficile?! Occorre un master in qualche astrusa e complicatissima scienza dell’organizzazione del vivere civile per predisporre tali banalità?!
    Mi stupisco del fatto che queste idee vengan a me, ma a chi è pagato per gestire il servizio no… ☹️

  3. BELFAGOR

    Perché ogni volta che evidenziamo le carenze e i disservizi di Palermo, mettiamo come metro di comparazione Milano “ Magari Palermo fosse come Milano”.
    Purtroppo Milano in questi ultimi anni non è più quella città moderna ed efficiente di una volta: la Milano del sindaco Tognoli è ben diversa da quella dell’attuale sindaco Sala.
    Purtroppo in questi anni abbiamo assistito a un processo di “gentrificazione”, cioè la trasformazione dei quartieri popolari del centro in zone abitativa di pregio, con conseguente cambiamento della composizione sociale e dei prezzi delle abitazioni.
    È innegabile infatti che i prezzi elevati delle zone centrali, abbiamo comportato negli anni lo spostamento dei vecchi residenti, operai, artigiani, impiegati, verso le zone periferiche che, a loro volta, hanno avuto un notevole rialzo del valore immobiliare, in una spirale che sembra non avere fine.
    Giovanni Semi, docente di Sociologia urbana all’Università di Torino scrive: «Una città come Milano, unico spazio urbano internazionale a livello italiano, si paragona a Parigi, New York e con queste metropoli condivide problematiche comuni, come la “gentrificazione”. Non ha più nulla a che spartire con Torino, Genova, vecchi epigoni del triangolo industriale italiano, ma neanche con Roma».
    Emblematico esempio di questo fenomeno è il quartiere Isola di Milano. Se un tempo era un quartiere popolare, fulcro della malavita milanese, a partire dagli anni ’80 i centri sociali hanno iniziato ad attirare giovani “alternativi” nel quartiere e negli anni ’2000” la trasformazione urbana (con al centro il Bosco Verticale) ha avuto il suo culmine, portando il quartiere ad essere tra i più verdi e ambiti della città ma anche uno dei più cari ed esclusivi.
    Il problema è che questa nuova ricchezza non si redistribuisce. Chi ha un reddito bloccato, come i lavoratori dipendenti, e vede l’affitto della propria casa crescere molto più del suo stipendio, è portato a cercare casa sempre più in periferia.
    Questo processo di “espulsione” dei vecchi abitanti è stato anche favorito dall’ efficienza dei servizi di trasporto.
    Perciò il centro della città, trasformato in una grande zona a traffico limitato, dove prima ci abitavano e lavoravano i poveri e la piccola borghesia, ora troviamo i nuovi ricchi , con le loro auto e biciclette elettriche, mentre i poveri e i lavoratori non possono neppure accedere ai loro vecchi quartieri, per lavorare, perché non si possono permettere di pagare il salatissimo ticket per la ZTL.
    E questa la Palermo che vogliamo che diventi?
    Ha ragione l’ assessore all’Urbanistica del Comune di Palermo, Maurizio Carta quando sostiene che se tutto è lasciato al mercato, “Si rischia una gentrificazione progressiva e inesorabile fatta di piccoli mutamenti che, senza accorgersene, trasformano radicalmente la composizione sociale dei quartieri”. La gentrificazione, nella sua accezione più negativa, è per Carta una mutazione eccessiva, che scaccia i residenti storici e innalza i costi di vita: alimentari, servizi, persino il verde pubblico possono diventare strumenti di esclusione.
    “Non puoi lasciare solo le attività food. Se togli il panificio e il consultorio, chi resta come vive?”

  4. Audace

    @Belfagor, L’esposizione è chiara ma l’attinenza, per me, resta dubbia. Sono piacevolmente sorpreso dalla sua conoscenza della realtà milanese ma, mi pare scontato, quando su un blog come questo si portano a paragone le altre città, lo si fa nello specifico contesto dell’argomento che si sta trattando e, ovviamente, a paragone si portano le cose che funzionano meglio. Il paragone implica qualcosa di propositivo. Il contro-paragone (della serie “non è tutto oro quello che luccica”) porta con sé un tremendo senso di sconforto e resa.

  5. Irexia

    @Audace
    Esattamente, mi hai anticipato e hai inteso perfettamente

  6. The villains of Palermo

    Tutti ignorate (inconsapevolmente oppure con malizia?) che i “residenti storici” di certi quartieri di Palermo rappresentano la FECCIA PURA. Ben venga la pulizia socio-culturale, ma tranquilli, a Palermo non accadrà mai (purtroppo).

  7. The villains of Palermo

    P.S. ho smesso di passeggiare in quelle zone anche grazie ai “residenti storici”, che sfrecciano tra i pedoni con le loro moto senza targa, e ai SUV. La ZTL piuttosto è insufficiente: andrebbero messi i dissuasori a scomparsa, proprio come Milano e tutte le altre città civili, cosa che Palermo non sarà MAI.

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