Palermo e l’inganno delle spremute d’arance vendute in Centro Storico

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Passeggiando per il centro storico di Palermo, è facile imbattersi nei classici banchetti di venditori abusivi di arance. Con una semplice spremuta servita ai turisti e ai passanti, il fenomeno sembra innocuo, quasi folcloristico.

Sebbene questa tradizione sia apprezzata da turisti e locali, l’assenza di una regolamentazione adeguata si traduce in un problema ambientale evidente: bucce d’arancia, contenitori di plastica e cartoni vengono lasciati ovunque, contribuendo al degrado delle strade dove vige la raccolta differenziata. Così come abbiamo documentato qui

Ma dietro queste immagini si nasconde una verità inquietante: alcuni venditori tra piazza Bellini e piazza Villena utilizzano l’acqua destinata ai cavalli delle carrozze per lavare gli agrumi. Dai pozzetti appositamente creati e dedicati alla docciatura degli equini (iniziativa lodevole) viene prelevata l’acqua, e con gli stessi secchi per rinfrescare gli animali vengono lavate arance e limoni…

Qualcuno ci si lava i piedi con la stessa acqua, ma ci può stare con le alte temperature che stiamo affrontando

Rischi sanitari ignorati dalle istituzioni, alcolici a basso costo e zona franca

Questa pratica solleva gravi dubbi sulla sicurezza alimentare. Le possibili contaminazioni includono residui organici, batteri e agenti patogeni, con potenziali rischi per la salute di chi consuma queste spremute.

Eppure, nonostante il pericolo evidente, nessun intervento concreto è stato messo in atto per fermare questa attività. Le autorità si limitano a qualche sequestro sporadico, senza affrontare il problema alla radice.

Vale la pena ricordare l’aspetto alcolici ai minorenni, e a basso costo. Uno smacco nei confronti di chi ha regolare licenza. Non solo, ma anche la piena consapevolezza di una zona franca: si è ormai instaurata l’idea che si può fare ciò che si vuole, indisturbati.

Vendita abusiva tutto l’anno: ma da dove vengono queste arance?

Un altro aspetto sospetto è la disponibilità continua di arance: da gennaio a dicembre, questi venditori abusivi non sembrano mai restare senza merce. Da dove provengono questi agrumi? Sono frutti recuperati da scarti di produzione? Sono trattati con sostanze non controllate per conservarli più a lungo? Senza una filiera chiara e verificabile, le risposte rimangono nell’ombra, alimentando ulteriori preoccupazioni.

Chi deve intervenire?

Il problema non è solo la vendita abusiva, ma il totale disinteresse delle istituzioni nel contrastare pratiche pericolose per la salute pubblica. Servono:

Controlli severi e sistematici per garantire che questi prodotti non siano trattati in modo nocivo.

Una strategia concreta per contrastare il commercio abusivo senza lasciare spazio a simili violazioni.

Conclusione: Palermo non può accettare questa ipocrisia

La città non può continuare a normalizzare il degrado. Se il commercio illegale di spremute sta mettendo a rischio la salute pubblica, le istituzioni devono agire ora, senza più nascondersi dietro interventi marginali.

L’intero Centro Storico merita una gestione seria e trasparente, che non permetta ai venditori abusivi di servire “frutta contaminata.”

La domanda resta: qualcuno si prenderà la responsabilità di fermare questo scempio, o continueremo a fingere che sia tutto normale?

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14 Thoughts to “Palermo e l’inganno delle spremute d’arance vendute in Centro Storico”

  1. The villains of Palermo

    Nessuno farà niente. Continuerà a essere tutto “normale”, come tutto il resto, da sempre.

  2. Don Passetto

    Boh, a me sembrava che da Cammarata a Orlando fosse un lento scivolare verso l’abisso, e che dopo aver toccato il fondo si potesse soltanto rinascere e risollevarsi, ma devo dire che anche con il Magnifico Sindaco al momento in carica (e che sono certo vorrà riproporsi per il bis) la città continua a essere nel degrado più totale. E il comandante Colucciello che aveva promesso e promosso il cambiamento, sembra sparito, o forse è stato ridotto a più miti consigli.

  3. Ambrogio

    Ma dai, questo accanirsi contro i palermitani! Quello che avete documentato sulle spremute, capita normalmente al Cairo, Tunisia, Rabat, Damasco e Bombay. Tutto il mondo e’ Paese!

  4. Benedetto Sciortino

    Palermo versa bel degrado più totale condivido totalmente quello che avete denunciato nulla togliendo ai commercianti che devono lavorare ma tutto dovrebbe essere regolamentato,lil sindaco è distratto da progetti faraonici vedi il restauro del parco della Favorita immagino le consulenze di questi professionisti date sempre si soliti amici quanto costeranno mentre il centro storico versa nel più totale abbandono intanto hanno anche dato la concessione ai commercianti dei marciapiedi in basolato di Billiemi storico lastricato tipico del 600 non solo togliendo la possibilità aii pedoni di percorrerli ma svenduti ai commercianti che li hanno ricoperti con pedane moderne rovinandoli a colpi di trapano,vi ricordo che ci troviamo a pochi passi dai 4 canti veramente situazione incresciosa che fa capire quanto l amministrazione è per incompetenza è per altre ragioni di opportunità non abbia rispetto del patrimonio artistico di questa città.,per non parlare del verde che ci sarebbe da fare capitolo a parte,della spazzatura,etc sono veramente sdegnato dalla scarsa attenzione che il sindaco da al nostro centro storico biglietto da visita per i turisti che lo attraversano,ma poi tanto altro ,Potrei segnalare tanto altro se interessati contattatemi

  5. Marzio

    E l’assessore urbanista, Maurizio Carta, che fine ha fatto? Sarà impegnato qualche corsetta mattutina. Che delusione. Pensavo fosse una persona in gamba.

  6. Anonimo

    Il comandante dei vigili all’inizio del suo insediamento sembrava uno sceriffo pronto a fare rispettare la legge , dopo pochi mesi ha chiuso gli occhi e si è girato dall’altra parte. In pratica si è arreso….

  7. Franco

    Le manette ci vogliono prima al comune, dal sindaco all’ultimo degli uscieri… Il.pesce puzza dalla testa, ed a Palermo è totalmente fetuso!

  8. Mario

    Gli uffici competenti dei tecnici della prevenzione dove sono ?

  9. Francesco

    Oltre le spremute in centro andrebbero eliminati tutti quei “commercianti” abusivi come:
    fruttivendoli (che occupano decine di metri quadrati di suolo pubblico, intralciando speso il traffico e togliendo posti auto);
    bancarelle di oggettistica cinese/africana che invadono le zone più turistiche della città (centro, Mondello etc) e che creano imbuti pedonali dove diventa difficile passeggiare:
    parcheggiatori che chiedono il pizzo se lasci l’auto nelle “loro zone”, anche dove già va pagato il costo del ticket zone blu;
    … e poi ancora panellari, stigghiolari, “bibitari”, “ciambella ti”, “pannocchiari”, “coccobellari” su tutte le spiaggie etc etc etc
    Quante tasse e quanti rischi sulla salute entrano in gioco con tutte queste “Professioni LIBERE”?

    Stupenda città la mia, ma gestita in modalità terzo mondo. Che peccato!!

  10. Anonimo

    Lascia stare le persone che si fanno un po’ di guadagno con onestà guarda il sindaco che tuba ogni giorno

  11. FF

    Mancavano questi commenti che giustificano ogni porcata commessa dai cittadini perché “e lo Statto ke rubba”

  12. PalermoMuriu

    Addirittura la salute pubblica… articolo scritto o fatto scrivere da chi vuole vendere di più con la propria attività commerciale. Almeno non siate squarusi!

    Il concetto di fondo è giusto, tuttavia non li vedo come motivi sinceri. In ogni caso, c’è molto di peggio da sistemare a Palermo prima di pensare alle spremute del centro storico.

    (Sì, esiste una Palermo anche fuori da lì)

  13. Fresh

    @Anonimo, vorrei una città solo per te e loro. Dove giustifichi tutti questi illeciti.

  14. emanuele pistola

    Votate per i mafiosi, questo è il risultato

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