In gara il progetto “Parco a mare allo Sperone”

Parco a mare allo Sperone
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Invitalia, per conto del Comune di Palermo, ha recentemente indetto un bando di gara per la realizzazione del progetto “Parco a mare allo Sperone”, un’iniziativa dal valore complessivo di quasi 13,7 milioni di euro.

Questo ambizioso progetto mira a trasformare il quartiere Sperone, situato lungo via Messina Marina, attualmente in uno stato di degrado, in un’area verde attrezzata, migliorando la qualità della vita dei residenti e offrendo nuovi spazi pubblici.

Gli obiettivi del progetto

Il progetto si inserisce nel contesto di una più ampia operazione di rigenerazione urbana, puntando alla riqualificazione di un’area attualmente non accessibile e segnata dall’abbandono.

Tra le principali opere previste, il bando include:

  • Demolizione di fabbricati abbandonati: Per eliminare le strutture obsolete e pericolose presenti nell’area.
  • Sistemazione a verde del suolo: Creazione di aree verdi per migliorare l’ambiente e offrire spazi di relax ai cittadini.
  • Realizzazione di attrezzature sportive e skate park: Spazi dedicati allo sport, destinati sia ai giovani che agli adulti, con l’obiettivo di promuovere uno stile di vita sano.
  • Percorsi pedonali e ciclabili panoramici: Itinerari per passeggiate e ciclismo, che permetteranno ai residenti di godere della bellezza del panorama costiero.
  • Costruzione di un parcheggio: Per migliorare la viabilità e facilitare l’accesso al parco.

Dettagli Finanziari e Tempi di Realizzazione

L’importo complessivo dell’appalto è stato suddiviso come segue:

  • Progettazione Esecutiva: 198.066,38 euro, con possibilità di ribasso.
  • Importo dei Lavori: 13.258.874,01 euro, con possibilità di ribasso, di cui 1.268.884,23 euro destinati ai costi della manodopera.
  • Piano di Sicurezza e Coordinamento: 208.694,27 euro, non ribassabili.

Il finanziamento, inizialmente previsto all’interno dei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), è stato successivamente garantito attraverso fondi statali e risorse del Programma Operativo Complementare Città Metropolitana di Palermo 2014-2020.

Tempistiche e Modalità di Partecipazione

Il progetto dovrà essere completato entro un termine di 630 giorni dalla data di inizio, suddivisi in:

  • 90 giorni per la Progettazione Esecutiva.
  • 540 giorni per l’Esecuzione dei Lavori, a partire dal verbale di consegna.

Le imprese interessate possono presentare la loro offerta tramite il portale e-procurement di Invitalia entro il 19 settembre 2024 alle ore 14:00.

Le offerte verranno valutate sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, secondo il rapporto qualità/prezzo, come stabilito dal Codice degli Appalti (D.lgs. 36/2023).

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6 Thoughts to “In gara il progetto “Parco a mare allo Sperone””

  1. StreetSurvivor

    mi piace questa voglia di fare inutili skatepark che sono solo una buona scusa per cementificare zone che potrebbero essere verdi e attrezzate diversamente…

  2. FF

    Voglio sperare che ci sarà un impianto di sorveglianza, funzionante, all’interno del costruendo parco considerato che tra di noi vivono vere e proprie bestie senza alcun rispetto per la collettività. E anche perché sia mai che questo possa diventare la replica del cantiere del collettore fognario, in termini di cronaca.

    (A proposito, avevo chiesto allo staff se avessero novità circa l’avanzamento del cantiere come sostenuto da Orlando e rinnovo la domanda)

  3. punteruolorosso

    sembra bello. non essendo della zona, non ho capito dov’è. dopo l’agrumaria corleone, c’è già un’area verde che fu fatta dalla provincia in accordo con la capitaneria di porto. gli alberi per fortuna ci sono tutti, ma il pontile e i locali della capitaneria sono stati distrutti.

  4. massimo vacca

    continuano a vendere fumo programmare lavori che non faranno e mai e poi il parco Cassarà è chiuso da 15 anni, quando con due soldi potrebbe essere bonificato.

  5. BELFAGOR

    LA TRISTE STORIA DEL PARCO “LIBERO GRASSI”
    La storia del parco di Acqua dei Corsari, intitolato a Libero Grassi , è emblematica del livello di immobilismo dei nostri “ amministratori” .
    La vicenda parte da lontano: fino agli anni cinquanta la borgata di Acqua dei Corsari, come tutta la Costa sud, conservava la sua attrattività grazie ai numerosi e frequentatissimi lidi balneari e ristoranti.
    Ma nel lontano 1959 qualcuno decise che questa zona doveva essere distrutta e degradata per privilegiare altre aree della città .
    La zona di Acqua dei Corsari, nonostante le proteste dei cittadini , divenne la principale discarica di gran parte dei sfabbricidi e degli sbancamenti e fu poi abbandonata al degrado ed all’incuria da parte delle Istituzioni.
    Diventò perciò una discarica a cielo aperto, una ‘terra di nessuno’, senza alcun rispetto delle regole e di tutela del territorio.
    Durante gli anni successivi, con la complicità delle Istituzioni, furono riversati su questa area altre centinaia di migliaia di metri cubi di nuovo materiale fino alla realizzazione di una piccola collinetta ,alta circa venti metri ed estesa per 11 ettari , visibile da quasi tutta la città, chiamata con il termine tecnico di “mammellone”.
    Finalmente nel 2005, la giunta Cammarata decise l’inizio dei lavori urgenti per mettere in sicurezza l’area.
    Furono effettuati interventi utili per fermare l’erosione della costa congiuntamente a un progetto di architettura del paesaggio che porto alla realizzazione di un teatro all’aperto, sentieri e sistemazione a verde con centinaia di alberi e piante.
    I lavori si conclusero nel 2008 .
    Tutto bene?
    Purtroppo NO.
    Contrariamente ad ogni logica, alla realizzazione delle opere non è seguita l’ apertura al pubblico dell’ area
    Perché?
    Purtroppo si cominciò ad assistere alla solita manfrina: la Regione e il Comune cominciarono a rimpallarsi le responsabilità su chi doveva occuparsi dell’ opera , inoltre cominciarono a circolare delle strane notizie : cioè la presenza di amianto e di metalli pesanti nel terreno.
    Chi cominciò a far circolare tali notizie?
    MISTERO!!!!
    Il risultato di queste voci, non confermate, convinsero le “ autorità” ad abbandonare l’ area al suo destino.
    I 400 alberi piantati, decine di palme nane e centinaia di arbusti, furono lasciati senza cura e sono morti quasi tutti .
    Lo stesso è successo alle realizzazioni tecniche: l’impianto idrico, la rete di irrigazione e i pluviali per lo smaltimento delle acque, subirono atti di vandalismo e saccheggio: oggi sono distrutti.
    Nel 2013 la giunta Orlando decise di intitolare l’ area a Libero Grassi, l’ imprenditore ucciso dalla mafia nel 1991.
    Forse finalmente il Parco veniva aperto al pubblico?
    Ma nemmeno per sogno.
    Stranamente , subito dopo, ritornarono le solite voci di “inquinamento” a bloccare tutto.
    Ma c’ è veramente questo “inquinamento”?
    Nel 2018 l’ assessore regionale Totò Cordaro dichiarò : “Sono presenti inquinanti in tracce trascurabili come piombo, arsenico . Si tratta di percentuali bassissime, pari a zero virgola e qualcosa.
    Tutto bene?
    Purtroppo no.
    Il Comune di Palermo, nonostante i risultati e tali rassicurazioni dell’ assessore regionale, “ annunciò ufficialmente”, sempre nel 2018, che :“ E’ stata effettivamente verificata la presenza di agenti inquinanti” .
    Ma c’ era veramente questo misterioso “inquinamento”?
    MISTERO!!!
    Nella realtà, oltre che intitolare il parco a Libero Grassi, il Comune non fece ……NIENTE, e le “voci” servirono a giustificare tale immobilismo.
    Oggi il “parco”, totalmente privo di recinzioni, è un luogo senza regole all’interno del quale delinquenti e incivili abbandonano , oltre che rifiuti di ogni tipo , anche carcasse di automobili: in parole povere il parco “ Libero Grassi” è diventato…..un depositi di auto rubate ( sob!!!).
    COMPLIMENTI!!!!!

    P.S. Speriamo che la nuova giunta non segua l’esempio di quelle precedenti.
    Apparentemente i segnali sono incoraggianti.
    Sembra che il recupero della Costa sud, per i nuovi amministratori comunali, sia una priorità.
    Speriamo di non sbagliarci .

  6. Fresh

    Adesso immaginatevelo con l’erba secca, colmo di spazzatura per terra, pieno di deiezioni canine, cestini colmi e disadattati che spadroneggiano. Solo così i lavori si intenderanno conclusi.

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