Basole Cattedrale: arrivata la nuova pavimentazione per via Bonello

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La Cattedrale è uno dei luoghi più simbolici e rappresentativi del centro storico di Palermo.

Proprio questa mattina, grazie agli scatti di S.Faraone che ringraziamo, vi rappresentiamo l’arrivo in loco del basolato che andrà a sostituire l’attuale asfalto su via Matteo Bonello.

Secondo una prima valutazione da confermare, le basole sarebbero in Nerello di Custonaci, anzichè Billiemi.

L’area di cantiere già delimitata da alcuni giorni lascia presagire l’imminente messa in posa, che seguiremo da vicino dandovene riscontro.

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12 Thoughts to “Basole Cattedrale: arrivata la nuova pavimentazione per via Bonello”

  1. Santino Serio

    Prima di fare certe affermazioni sulla tipologia del materiale, sarebbe opportuno documentarsi in merito e non scrivere fesserie. C’è una città piena di rattoppi di materiali che nulla hanno a che vedere col Billiemi e ora che finalmente viene collocato il vero BILLIEMI, scrivete stronzate. Ti consiglio di farti un giro per la città e controllare dove è stato collocato il Nerello di Custonaci o la Pietra Lavica, al posto del Billiemi !!! Inutile dirvi che certe affermazioni, sono passibili di querela.

  2. quelli del Rione Capo

    altra schifezza non si possono guardare ….
    BASOLE COME NAPOLI ROMA TUTTE LE CITTÀ’ D’ARTE…UNESCO
    La città’ amministrata da Professori e Dirigenti scolastici che schifo..
    Ma poi Franco Miceli ex assessore di Orlando e di Giusto Catania dovrebbe continuare questo scempio? mi fate ribrezzo non avete amore per Palermo

  3. quelli del Rione Capo

    X Santino Serio
    Grigio di Billiemi, un’eccellenza che parla palermitano

    Cosa rende unico il Grigio di Billiemi?
    Parliamo di un prodotto siciliano davvero unico.
    Questo marmo adorna molti dei luoghi più celebri di Palermo, dal Palazzo delle Poste alla chiesa di San Giuseppe di Teatini.
    Ecco la sua storia e alcune curiosità che pochi conoscono.
    La Sicilia è una terra di pietre e marmi pregiati. In tutta l’isola si estraggono alcune varietà molto belle e richieste, che hanno contribuito ad abbellire alcuni dei luoghi iconici delle città. Per scoprire uno di questi celebri prodotti, facciamo tappa a Palermo: parliamo del Grigio di Billiemi. Il colore lo si evince già dal nome: è solido e resistente, con venature che possono essere rosse, bianche, gialle o grigio chiaro. Nasce dal monte Billiemi, che si trova nel nord-ovest del palermitano ed è chiamato marmo, nonostante in realtà non lo sia. Si tratta, infatti, di una pietra calcarea. Prima che se ne diffondesse l’utilizzo, si usava di più il marmo, soprattutto quello di Carrara. Gli spagnoli, all’inizio del XVI, cercavano nuovi materiali edili per abbellire Palermo, concentrandosi su alcune opzioni: la pietra di Santa Maria di Gesù e i calcari compatti di Termini e di Monte Pellegrino. Monte Pellegrino ebbe la meglio.

    Per entrare in scena, il nostro “Grigio” deve attendere poco. Nel 1600 il vicerè Maqueda volle che si costruisse la chiesa di Santa Lucia al Molo Nuovo (diventato poi Borgo Vecchio). Gli addetti ai lavori avevano bisogno di un materiale duro e resistente: queste erano le caratteristiche del Grigio di Billiemi che, tra l’altro, si può estrarre in enormi monoliti, che non si rompono durante la lavorazione. Il materiale si impiegò nella chiesa, dando vita a un nuovo canone estetico. Troviamo questa pietra nella chiesa di Sant’Ignazio all’Olivella e, soprattutto, a San Giuseppe dei Teatini. Tra gli altri edifici, ricordiamo anche le chiese di San Domenico e San Francesco Saverio, cui si aggiungono l’Oratorio di San Mercurio, Palazzo Branciforte e gli iconici leoni di piazza Pretoria. La fama del Grigio di Billiemi si protrasse ancora. Lo troviamo anche a Villa Igea, nel colonnato delle Poste Centrali di via Roma e nella Casa del Mutilato. Per non parlare delle basole che ricoprono le strade del centro storico della città. Insomma: la prossima volta che vedrete quella pietra grigia, fateci ancora più caso: è una pietra davvero speciale!

  4. Santino Serio

    È un pietra splendida e confonderla col Nerello di Custonaci che ha una tonalità di grigio differente e vistosissime macchie gialle, è da ignoranti e incompetenti. Complimenti a te per la bellissima disamina sul Billiemi.

  5. Irexia

    Comunque si chiami la pietra di calpestìo che si sta montando, spero non abbia la controindicazione di diventare scivolosa con la pioggia, cosa molto spiacevole per un corso pedonale…

  6. Anonimo

    Sono felice per il ritorno delle basole ma le poche rimaste sotto l’asfalto dovevano essere ricollocate e non buttate

  7. punteruolorosso

    @irexia, me lo chiedevo anch’io.
    la ripavimentazione sarà fatta solo a lato della cattedrale (fino all’arco), o anche nella discesa? in questo caso lo scivolone è assicurato.
    del resto, le basole si spaccano al passaggio delle auto. finché si decide che una strada è carrabile, le basole non vanno bene. sono fragili e scivolose.
    quanto al materiale, mi complimento con gli esperti del rione capo e spero che si tratti di billiemi.
    in sicilia ci sono troppe cave. non m’interessa se siano legali o no. per quanto mi riguarda, amo l’illegalità e la esercito nei modi consentiti dalla costituzione, ma m’interessa che le nostre montagne non vengano sfregiate. capisco che c’è un’economia dietro, ma il paesaggio siciliano meriterebbe più rispetto. basolato ok, ma in edilizia s’incominci a pensare ai mille modi che ci sono di riciclare il cemento, rispettosi dell’ambiente e a impatto zero sulle montagne. materiali moderni e sostenibili con cui ricostruire la nostra città. presto dovremo dire addio ai nostri cari palazzoni degli anni ’60 costruiti con cemento di pessima qualità. e cosa faremo? dovremo mettere quei palazzoni in una centrifuga e farla girare finché non ne esce una polvere sottile a cui aggiungere acqua e calce. costruiremo una città più bella, colorata, piena di alberi, di piste ciclabili e di linee tram e metro.

  8. quelli del Rione Capo

    X punteruolorosso
    Con Franco Miceli già’ ha fallito 20 anni fa’ un ex assessore di Orlando e uomo di Giusto Catania, scordati la Metro, scordati un alternativa alla Circonvallazione, scordati i Porticcioli Turistici il verde , scordati il Ppr, i Puc e tanto altro compreso le basole..
    E cmq finiamolo co queste min…te, delle montagne sventrate, le basole sono messe nuove a Napoli a Catania a Salerno …..e sicuramente non sono andati a prenderle nelle cava abusive

  9. punteruolorosso

    @rione capo,
    non voterò nessuno, ok? non so chi sia questo miceli, non ho stima di nessuno.
    ho già detto che non m’importa che se cave siano abusive o no. amo l’illegalità, ma una montagna ci sta milioni di anni a formarsi, e andrebbe rispettata. non perché soffra (non è dotata di nervi), ma perché la ferita che le viene inferta colpisce noi e il nostro paesaggio. è una ferita che non si riemarginerà mai. la bellezza della sicilia e dell’italia sta nell’armonia fra le costruzioni e il paesaggio. un tempo quest’armonia era la caratteristica del nostro paese. dal dopoguerra in poi è venuta meno, e adesso viviamo in città disordinate, brutte e voraci, che hanno distrutto il paesaggio agrario che le circondava (conca d’oro, agro romano, zona flegrea ecc., pianura padana…). capiso che ai più non freghi assolutamente niente di queste cose, ma ma sono fissato con queste cose. del resto, un po’ di basolato non fa nessun danno. ben venga, purché si pedonalizzi, altrimenti viene distrutto anche quello.

  10. Alino Rappa

    ma le basole saranno solo davanti la cattedrale ?
    non verranno messe fino ai 4 canti?

  11. quello del Rione a capo

    Picciuatta chi tasci ca siemu io e me cuce’

  12. Athon

    Per me il grande mistero resta il restyling di via Maqueda. Nel 2018 gli organi di stampa scrivevano che le basole erano state acquistate ma non si riusciva a trovare nessuno che avesse le competenze per collocare la nuova pavimentazione. Un’assurdità.

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