Con la Determinazione Dirigenziale n.5359 del 18 maggio 2021 viene revocata l’autorizzazione dell’ impianto pubblicitario tipo poster cimasa n. 687 installato sulla pista ciclabile di via messina marine.
Vista la nota prot.291111 del20/04/2021 con la quale si diffidava la Società **** alla rimozione immediata e improcrastinabile dell’impianto poster – cimasa n. 687 dalla pista ciclabile di via Messina Marine;
Vista la nota del Corpo di Polizia Municipale prot. 637434 del 13/05/2021 nella quale si evidenzia la permanenza dell’impianto in oggetto in via Messina Marine d.f. civ. 303;
Visto che la persistenza dell’impianto sulla pista ciclabile della Via Messina Marine genera potenziale pericolo per la pubblica incolumità;
Viste le note prot. n. 1166698 del 08.07.2016, prot. n. 80130 del 31.01.2019, prot. n. 738879 del 29.07.2020, prot. n.870996 del 01.10.2020 e prot. n.1325521 del 20.11.2020 con le quali si è reiterato più volte la necessità a salvaguardia dell’incolumità pubblica della rimozione immediata e trasferimento dell’impianto de quo;
Considerato che società **** con protocollo 588656 del 03/05/2021 ha trasmesso l’istanza di trasferimento dell’impianto in oggetto dalla via Messina Marine alla Piazza Don Bosco.
Per le motivazioni sopra esposte si propone, pertanto, di revocare alla società ****, l’autorizzazione per l’impianto poster cimasa 687 concessa con il Censimento disposto dalla Giunta Municipale con deliberazione n. 18 del 29/03/2011
Possiamo quindi festeggiare e aspettare con ansia l’effettiva rimozione?
Speriamo! Una storia che come potete leggere va avanti da parecchia anni, troppi forse, ma che lentamente si sta avvicinando a conclusione
Capolavoro assoluto!
Mi auguro che oltre alla revoca della concessione ci sia anche una sanzione per mancata ottemperanza ad un’ordinanza comunale…
Il grande problema della PA è la lentezza con cui si ristabilisce la situazione di diritto: anche la Giustizia lenta o tadiva è già un’ingiustiza, per non dire che è un pessimo esempio per gli altri rei che nel frattempo ricavano compensi (esempio nel caso concreto, la vendita degli spazi pubblicitari nel frattempo) e che quindi ritengono che il gioco valga la candela