Investimenti complessivi per 1,84 miliardi euro, interventi concentrati su ferrovie, aeroporti e trasporto marittimo, con particolare attenzione al Mezzogiorno e ai sistemi intermodali. Questi, in estrema sintesi, gli elementi che caratterizzano il Programma Operativo Nazionale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per il riequilibrio modale, il decongestionamento delle aree metropolitane e del sistema autostradale, l’integrazione fra il sistema di trasporto locale e regionale, la rete nazionale e le grandi direttrici europee e transeuropee Ten-T.
Coinvolte cinque regioni – Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia – e altrettante aree logistiche dove concentrare gli investimenti: sistema campano, pugliese, Polo logistico di Gioia Tauro, quadranti orientale e occidentale della Sicilia.
Senza dimenticare il necessario impulso all’innovazione tecnologica e all’adozione di Sistemi di Trasporto Intelligente.
Se ne è discusso venerdì 6 novembre a Napoli, al Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare, al convegno “PON – Infrastrutture e Reti 2014-2020”.
Alla presenza del Ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, e del Commissario europeo per le Politiche regionali, Corina Cretu, è stato presentato il programma di investimenti per il periodo 2014 – 2020.
Nutrita la platea, ricca di ospiti di rilievo, tra i quali Michele Mario Elia, Amministratore Delegato del Gruppo FS Italiane.
“Il PON Infrastrutture e Reti – ha detto nel corso della presentazione il Ministro Delrio – è parte di un più ampio programma di interventi infrastrutturali nel Sud Italia, che stiamo definendo insieme ai Presidenti delle singole Regioni, con l’obiettivo di costruire occasioni di sviluppo, per la logistica e per l’intera economia meridionale. Il nuovo Programma – ha proseguito – rafforza una strategia incentrata su intermodalità, sostenibilità dei trasporti e sistemi innovativi per aumentare efficienza e sicurezza. La ferrovia, a partire dalla linea ad alta capacità Napoli -Bari, e il trasporto marittimo, che si fa forza anche della nuova organizzazione definita nel Piano Strategico nazionale della Portualità e della Logistica, sono le modalità in cui investiamo per rendere il Mezzogiorno un’area sempre più centrale e vitale del sistema di trasporto euro-mediterraneo”.
Per le reti ferroviarie in Sicilia, spiccano il completamento del raddoppio fra Messina e Palermo e l’avvio imminente dei lavori di raddoppio fra in un tratto fra Catania e Palermo.
La tratta “Bicocca – Catenanuova”, costituisce una fase funzionale del nuovo collegamento ferroviario veloce tra Palermo e Catania. Tale intervento consentirà di migliorare il servizio tra Enna e Catania, sia con un incremento delle frequenze dei servizi sia con una riduzione dei tempi di percorrenza tra i due capoluoghi di provincia.
Il progetto prevede il raddoppio della linea tra la stazione di Bicocca e Catenanuova (entrambe incluse), per circa 38,3 km, di cui circa 26,7 km in affiancamento al binario esistente e circa 11,6 km in variante. La pendenza massima prevista è del 12 per mille e la velocità massima di tracciato sarà di 160 km/h nel tratto Catenanuova – S. Martino Piana e di 100 km/h tra S. Martino Piana e Bicocca.
Oltre ad interventi di tipo infrastrutturale, funzionali all’adeguamento tecnologico e rotabile della tratta, verranno soppressi tutti i passaggi a livello attualmente previsti sulla linea. L’intervento in oggetto, unitamente al raddoppio della tratta Catenanuova – Raddusa Agira e alla velocizzazione della Roccapalumba – Marianopoli, definisce una macro-fase funzionale che nel breve medio termine consentirà un recupero dei tempi di percorrenza e un miglioramento dell’offerta commerciale dell’intero collegamento ‘Palermo – Catania’.
Interessante.
“Per le reti ferroviarie in Sicilia, spiccano il completamento del raddoppio fra Messina e Palermo … ”
Cioe’, si parla del tratto Castelbuono – Patti??? Non mi risulta esista un progetto ad oggi.
Piccola nota: sarebbe possibile, magari per i post di questo genere, includere una cartina in cui si possano evidenziare i tratti interessati da questi investimenti strutturali? Aiuterebbe molto a capire l’entita’ dell’intervento rispetto al percorso totale.
Quando i Governi emanano comunicati stampa del genere, non mettono mai cartine esplicative, perchè lo scopo non è quello di dare notizie chiare, ma quello di far sognare l’elettore con proclami belli ma nebulosi. Di chiaro e definito c’è poco. Sulla tratta ferroviaria Palermo Messina è da una vita che lavorano al pezzettino tra Fiume Torto e Cefalù. Pensate voi quante ere geologiche ci vorranno prima di realizzare il raddoppio fino a Patti, considerato anche che ancora, a quanto pare, non esiste nemmeno lo straccio di un progetto.
L’intervento più impegnativo è il raddoppio del ponte sul fiume Simeto e qualche nuovo sottopasso della SS 192, per il resto il terreno non presenta colline o montagne da perforare.
Speriamo che lo facciano in breve tempo.
Perdonate il sarcasme… ma 1,84 miliardi di €? da ripartire per 5 Regioni? Credo che sia davvero offensivo per tutto il sud Italia. Non solo si dovrebbe recuperare l’atavico ritardo infrastrutturale che si fa sempre più marcato dopo che l’AV arriva a Napoli, ma come mai si riservano le briciole per ipotetici progetti da realizzare.
Con quella cifra cosa si potrebbe fare, se non piccoli progetti di potenziamento.
Non credo proprio si possa pensare che bastino per collegare la linea da Patti a Castelbuono…
Come mai non si pensa ai 30 miliardi che si ostinano a spendere per la Val di Susa, per un progetto che poi nessuno vuole e sembra del tutto inutile, tranne per le tasche di quelle imprese che si sono aggiudicato l’appalto.
Come mai non si grida allo scandalo dell’Expo costato 14 miliardi per poi finire in profondo rosso.
Perché si continua invece a fare polemiche inutile per il Ponte di Messina, progetto per il quale è già stato agiudicato l’appalto e se non si realizzasse ci costerebbe comunque un miliardo da dare alla Impregiro… E tutto questo quando da due settimane Messina è senza acqua…
da ripartire per 5 regioni in 6 anni. Il copione è uguale, stessa storia…questi mica sono investimenti: è assistenza (a mala pena)
chiunque abbia un minimo d’intelligenza, capisce che la TAV è soltanto uno stipendificio per imprese vicine ai partiti.
non preoccuparti, che anche da noi hanno da mangiare: trivellazioni, inceneritori e raffinerie.
ecco come si spiegano il sabotaggio sistematico della differenziata a favore delle discariche private e delle ferrovie a vantaggio delle autolinee. la nostra condizione ha una serie di responsabili precisi, altrimenti non si spiegherebbe come a dispetto degli enormi investimenti europei restiamo la regione più sottosviluppata del continente.
Comunque il conto non torna. C’è sicuramente errore.
Bisognerebbe capire di che fondi parliamo, perchè mi pare nello sblocca Italia fossero già stanziati un paio di miliardi per la sola Palermo-Catania.
Al momento ci sono pure lavori grossi per il collegamento Bari-Napoli quindi c’è errore.
Questi investimenti prevedono anche il potenziamento del porto di Termini Imerese?
per me è tutta fuffa, una regione che non sa imporsi a roma per ottenere finanziamenti per raddoppiare la palermo messina definitivamente è solo una regione di incompetente e prezzolati….e non parliamo della palermo-trapani, anzi non parliamone proprio dato che non esiste