Parcheggi non uniformi, infrazioni: i percorsi a ostacoli rimessi alla geometria

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Siamo proprio sicuri che il traffico sia solo causato da mancanza di infrastrutture, scarsi mezzi pubblici ed uso improprio del mezzo privato? A partire da questo scatto che ho fatto a casa di un amico in via Mendola (traversa di via Oreto), mi sono soffermato sulla razionalità del sistema di parcheggi lungo i marciapiedi di questo asse rettilineo.

via_mendola_small
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L’intera via Mendola è a senso unico, facilmente intuibile dalla foto, con sede stradale costante e ribadisco rettilinea. Uno di quei rari casi in cui le corsie di marcia dovrebbero mantenersi ben delineate e costanti nell’ampiezza. Giocando un pò con Photoshop mi sono divertito (non più di tanto) a colorare le sagome dei parcheggi che, nello stesso lato, cambiano stile continuamente.

Si passa dai posteggi paralleli a quelli a lisca di pesce, per poi ritornare nuovamente a paralleli. L’aggetto delle vetture ferme sulla parte carrabile dunque cambia continuamente e la percezione dello spazio per l’automobilista non è affatto lineare. Un susseguirsi di strettoie e slarghi dove si è indotti a occupare gli spazi morti parcheggiando in seconda fila.

foto_strada (1)

E’ evidente come sia pressocchè impossibile scegliere un lato della carreggiata e percorrerla in direzione retta senza incontrare nell’incrocio successivo un’auto parcheggiata. Addirittura in uno degli incroci, il secondo a partire dal basso, è visibile come sia necessario effettuare una vera e propria deviazione per continuare nella traiettoria.

L’occhio dell’automobilista è indotto a percepire gli ostacoli e scostarsi da essi, pertanto questa struttura viaria impura, che dovrebbe in teoria garantire due corsie di marcia assolutamente parallele, di fatto si trasforma in una corsia unica, riducendo la capacità di portata della strada stessa.

Ci piacerebbe domandare  all’ufficio traffico se vi sono motivi particolari di questa disposizione quantomeno anomala.

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9 Thoughts to “Parcheggi non uniformi, infrazioni: i percorsi a ostacoli rimessi alla geometria”

  1. huge

    La risposta è molto semplice. Gli uffici comunali preposti non si sono mai posti il problema.

    Tra l’altro, dalla tua ottima analisi, mi sembra evidente come la doppia fila c’è laddove c’è lo spazio, ossia nei tratti in cui il posteggio è parallelo su entrambi i lati, mentre è impossibile il parcheggio nei tratti in cui su un lato si posteggia a lisca di pesce, a meno di non bloccare totalmente la via.

    Ragion per cui, dando seguito anche alle tue considerazioni, perché non istituire il parcheggio a lisca di pesce lungo l’intera via su un margine della carreggiata, e parallelo sull’altro.

    Otterremo così uniformità per l’intera lunghezza della via e renderemo impossibile la doppia fila.

    Non solo via Mendola. Gli uffici preposti dovrebbero predisporre un piano dettagliato esteso a tutta la città, restringendo adeguatamente tutte le vie in cui c’è per ora lo spazio necessario per la doppia fila. Eventualmente allargando i marciapiedi o, meglio ancora, dove possibile, creando delle piste ciclabili (fisicamente separate dalla carreggiata con un cordolo in cemento di una certa altezza, siepi o altra barriera impossibile da scavalcare per le auto).

    Bisognerebbe avere una visione d’insieme del problema.
    Spesso bastano dei piccoli, quasi banali, accorgimenti per risolvere dei problemi annosi come quello del parcheggio selvaggio e del traffico che ne consegue.

    Giulio, credi che si possa presentare una proposta organica e dettagliata al comune?
    Non sia mai che la ritengano un’idea valida (soprattutto se a basso costo) e non la facciano propria.
    Sarebbe magnifico.

  2. cuter

    @ Huge
    Sono d’accordo sull’analisi, non sulla proposta.
    Ogni qualvolta c’è una situazione come quella caldeggiata (cioè il solo spazio per far passare una vettura alla volta in mezzo ai parcheggi) si creano infiniti rallentamenti, infatti, visto che a Palermo (e non solo) quello del parcheggio E’ un problema, immagina ogni volta che una famiglia sta per raggiungere la propria vettura parcheggiata: l’automobilista di turno adocchia la famiglia e si ferma con freccia bloccando di fatto il traffico di tutta la via. Ovviamente non si curerà mai, l’automobilista, delle bestemmie di chi aspetta ma attenderà che il papà carichi il passeggino nel bagagliaio, che aiuti la nonna a salire d’avanti, che leghi la cintura del sediolino “ru picciriddu” e magari deve far salire anche il cane. Poi finalmente sale anche il conducente ma prima di partire si aggiusta i capelli guardandosi allo specchietto e infine cercherà le chiavi dell’auto che chissà in quale tasca si sono ficcate!
    Dopo 3 minuti di legittima tampasiata uscirà dalla lischa di pesce lasciando il posto a chi attendeva. Non puoi aspettarti che l’automobilista pressato dalla fila scelga l’opzione b: “cerco un posto già libero” perché sono già 20 minuti che gira a badduottola e non vuole passare il pomeriggio in auto.
    Credo che il fenomeno della doppia fila si debba combattere aumentando i parcheggi, incentivando i mezzi pubblici (che devono essere puliti, efficienti ed economici) e infine facendo le multe, non di certo peggiorando la già bassa qualità della vita del cittadino.

  3. @huge:
    servirebbe un elenco di vari assi stradali e uniformare la segnalazione, servirebbe a poco segnalare un solo caso.
    Immagino e spero che all’ufficio traffico abbiano contezza di come sono distribuiti i parcheggi in città attraverso una mappa almeno.

    Se vi fosse quella, avanzare un ridisegno degli stalli sarebbe più facile, non credi?

  4. huge

    @giulio, è proprio quello che intendevo, una proposta in cui siano elencati tutte le vie in cui sarebbe possibile intervenire, specificando via per via come e dove eventualmente cambiare il tipo di posteggio.
    La condizione essenziale è che non si lasci spazio per più di un’auto. La doppia fila deve essere resa impossibile.

    @cuter, mi sembrano ragioni assurde per non adottare un provvedimento del genere. Se i palermitani sanno essere degli animali, la soluzione non può essere quella di chiudere gli occhi.
    E comunque quello da te paventato è secondo me un falso problema. Solo raramente si creerebbero serie situazioni di congestione del traffico. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratterebbe solo di attendere alcuni secondi.

  5. klone123

    Non è un problema di mancanza di uniformità di parcheggio. Piccolo esempio: via Aquileia. Lì nel tratto in cui il parcheggio è in entrambi i sensi a lisca di pesce (tra Tecnica Sport e Stancampiano) c’è un posteggio selvaggio in seconda fila. Nel tratto dove prima c’era Di Stefano, in cui c’è lisca di pesce e parallelo, invece non c’è posteggio in seconda fila. Morale: il posteggio in seconda fila è inestirpabile con le sole “tecniche” dissuasive del cambio di parcheggio nelle zone intensamente commercializzate. C’è di più: il parcheggio a lisca di pesce restringe terribilmente e inutilmente la carreggiata laddove passano autobus.

  6. caudino

    Beh non è vero che il parcheggio in doppia fila è inevitabile a Palermo….. ho una notizia x tutti voi. Udite udite…. si può eliminare la doppia fila!
    Basterebbe fare più parcheggi! 😉

  7. cuter

    @ Huge
    rimaniamo tranquillamente e democraticamente di opinione diversa. Io immagino (sogno) una città diversa da quella che vuoi tu, mi piacerebbero più corsie che definisco “differenziate”: vorrei cioè una vera pista ciclabile, una corsia preferenziale per soli mezzi pubblici e di soccorso, parcheggi ben organizzati e razionali ecc…
    Mai e poi mai mi sognerei di rinunciare a tutto ciò solo perché la gente parcheggia in seconda fila. La seconda fila va estirpata come già ho scritto sopra, immagina cosa vorrebbe dire per ambulanze/autobus la tua soluzione. Mi pare talmente illogico che mi sembra strano che stiamo anche a discuterne.
    Saluti

  8. Otto Mohr

    @Huge
    La tua proposta mi piace. Il lavoro da fare è tuttavia impegnativo. Bisognerebbe avere una mappa aggiornata dei parcheggi della città (che credo che all’ufficio traffico o simile dovranno avere), per cui, a meno che l’ufficio traffico non lo faccia realmente suo e dedichi qualche tecnico a questo lavoro, la cosa è abbastanza lunga. Più che altro questo mi sembra un lavoro da tesi di laurea. Sarebbe interessante (e comodo per il comune) se a qualche studente o docente di trasporti venisse in mente l’idea di fare un lavoro del genere, magari limitato ad alcune porzioni della città.
    Può darsi che qualcuno ci legge…

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