Che il modo di spostarsi in città stia cambiando è fuori da ogni dubbio. Se girate in città a piedi o in bici vi accorgerete che proprio quest’ultime sono aumentate a dismisura nell’utilizzo comune e stanno ponendo un nuovo problema di mobilità, il loro parcheggio.
Tutto ciò sembrerà paradossale a molti, visto che ancora oggi si affronta (male) il tema dei parcheggi per le auto. Ma seguendo le evoluzioni delle città che ci hanno preceduto nell’utilizzo diffuso della bici, possiamo sicuramente cominciare a ipotizzare che anche Palermo dovrà ingegnarsi in ciò.
Sempre più utenti utilizzano questo mezzo e dunque sempre più si presenta la necessità di disporre di stalli per esso. I pali della segnaletica verticale (ma non solo) a Palermo sono presi d’assalto per legare in qualche modo le bici, ma spesso questo rituale ostacola il transito pedonale lungo i marciapiedi. Realmente questa situazione alla lunga diverrà insostenibile se consideriamo che le vendite di mezzi a due ruote non motorizzate sta crescendo in maniera esponenziale.
Cosa fare allora?
Una buona amministrazione dovrebbe “programmare” (attività spesso difficile) un piano anche per questi stalli. Di soluzioni ve ne sono a migliaia. Tanti artigiani ad esempio potrebbero inventare un proprio modello di rastrelliera, ma girando sul web si trovano già tanti esempi. Ogni comune, alla luce di uno studio del proprio contesto, dovrebbe adottare a monte una politica intelligente per la ciclabilità e supportarla da interventi strutturali, programmati per tempo.
A tal proposito è utile segnalare questa scheda prodotta all’interno del progetto “PRESTO – European Cyclists Federation“: un vero e proprio trattato sulle misure che le città dovrebbero intraprendere per rendere la città a misura di bici. Un testo molto diretto, spartano, con raccomandazioni, consigli tecnici e un’analisi iniziale del fenomeno che ricalca molto quanto accennato ad inizio di questo articolo.
Vi mostriamo un estratto per una prima riflessione…
In generale i parcheggi per biciclette devono essere inseriti in ogni nuovo progetto
edilizio e questo presuppone un cambio di cultura per molte città. Se vogliamo promuovere
seriamente la mobilità ciclistica, è necessario che uno spazio per le biciclette sia previsto in tutti i
nuovi edifici e in tutti gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione urbanistica. Dopo tutto, si
tratta di un provvedimento standard per quanto riguarda i parcheggi per auto e non esiste ragione
perché non debba diventare standard anche per le biciclette.
Qui a Bruxelles sono già presenti questo tipo di rastrelliera, in più è ormai da circa 10 anni, obbligatorio, in fase di progettazione di nuovi edifici in condominio, di realizzare un locale bici accanto la porta di ingresso.
Da desso dovrebbero autosensibilizzarsi anche i commercianti, offrendo possibilità di lasciare custodite le bici in prossimità dei loro negozi. Dovrebbe attrezzarsi anche il parcheggio del Tribunale, quello della Rinascente e tutti quelli che abitualmente hanno convenzioni con gli esercizi commerciali. E non dimentichiamo l’Università…
Sarebbe il caso di applicare queste osservazioni! Purtroppo mi risulta che il Comune posizionerà rastrelliere solo per i mezzi del bike-sharing tralasciando le esigenze di chi, una bicicletta, la possiede…
Non so in quale città siano installate le rastrelliere che si vedono in foto (molto “stilose”), ma in Inghilterra e in Olanda ne ho visto di piú…banali, cioè le barriere tipo quelle all’incrocio tra via Roma e corso Vittorio su cui ai trovano gli spazi pubblicitari, ma appositamente installate sui marciapiedi nei tratti diritti… Potessi farvi vedere le foto… 😉
Prevedere i parcheggi per le auto è già uno standard?
Certamente, ma non in questa città ove nessuno durante una riqualificazione o ristrutturazione si è mai degnato di creare un numero di posti auto proporzionale alle vetture in circolazione.
Figuriamoci per le biciclette…