Sono passati poco più di due anni dall’insediamento di Leoluca Orlando a Palazzo delle Aquile e il tema delle pedonalizzazioni in questa città è sempre stato un cavallo di battaglia, per TUTTI.
Siamo a Giugno 2014 e possiamo sicuramente cominciare a tirare le fila del discorso per dare una prima valutazione circa annunci e promesse elargite a destra e manca. Ad oggi, se penso ad aree pedonali a Palermo mi vengono in mente sempre le stesse: via Magliocco, via Principe di Belmonte, parte di Piazza Castelnuovo…. poco altro.
Francamente tutti ci aspettavamo che nei primi due anni di sindacatura qualche altra area si aggiungesse a questo esiguo elenco, degno di un centro urbano da 20.000 abitanti. Invece siamo qui a contare le aree “in sospeso” o i provvedimenti mai avviati. Facendo un rapido excursus, Piazza San Domenico è forse quella più prossima a essere definita un’area pedonale, se non fosse che dall’estate scorsa tardano a completarsi i lavori permanenti per chiudere qualsiasi varco senza ricorrere a fioriere o strumenti facilmente asportabili.
Evitiamo di farci del male e tornare ancora più indietro nel tempo, al piano delle micro-pedonalizzazioni figlie dell’assessore Bazzi (oggi sostituita) che non vennero mai istituite con provvedimenti seri e duraturi. Anzi, fu solo un inutile spreco di denaro per quei pochi dissuasori che vennero vandalizzati pochi giorni dopo l’installazione.
Mondello, uno dei fiori all’occhiello potenziali di questa città, trattata come l’ultima borgata del terzo mondo: pensiamo che a Gennaio – Febbraio 2013 si avviò in via sperimentale la chiusura del lungomare per poi attivare le ordinanze definitive già dalla stagione balneare successiva. Ovviamente, anche lì tutto cadde nel dimenticatoio con il risultato che nemmeno quest’anno vi saranno misure in tal senso, mentre la borgata continua a fare i conti con il degrado a ridosso della stagione estiva. Nessun provvedimento, soltanto prove e sperimentazioni che puntualmente non hanno un seguito.
Via Maqueda adesso vive un momento di transizione, da via carrabile a ZTL (con fasce orarie dedicate alla chiusura al traffico veicolare). Non parliamo di pedonalizzazione, visto che l’asfalto è ancora lì e mancano i dissuasori, l’arredo etc. E’ altresì ovvio che non è possibile chiudere un’arteria così importante dall’oggi al domani. Ma non vogliamo nemmeno che tutti questi provvedimenti “sperimentali” rimangano sempre tali. L’esperienza ci dice questo e l’Amministrazione su questo non ha ulteriori alibi.
Sono stati rimossi gli assessori alla mobilità e al verde proprio di recente, segno che più di qualcosa non è andato secondo le premesse (o le promesse?) iniziali. Dunque il Comune è davanti all’ultima chance, fermo restando che la fiducia in questi annunci è oramai pressocchè azzerata visti i precedenti sopra elencati.
In questi weekend si è avviato medesimo discorso per la Favorita, ma davvero ci sarà un sequel reale? O sarà l’ennesimo esperimento fino a se stesso che sarà dimenticato dalla cittadinanza qualche giorno dopo?
Noi non dimentichiamo cosa è stato fatto in passato per poter pesare i fatti attuali, pertanto finchè si continuerà con questo andazzo, ci ritroveremo sempre più pronti a criticare fortemente questa amministrazione che prometteva in tal senso una rottura con il passato.
Bisogna chiudere (tipo via Principe di Belmonte) da Via Ruggero Settimo ai Quattro Canti, lasciando aperti gli incroci con Via Stabile e Via Cavour
…bla bla bla che piace tanto…
la Favorita chiusa, esperienza diretta, è una buffonata: sporcizia a tonnellate ammassata e nascosta nei vialetti, sterpaglie ovunque, la zona pedonale si dissolve nel nulla (nel senso che non ci sono barriere, cartelli, segnalazioni, presidi di vigili figuriamoci) a piazzale dei matrimoni, chi lo sa bene e torna indietro, chi non lo sa rischia di andare in bici o di passeggiare con i bambini in mezzo al curvone e di vedersi spuntare da dietro (o di fronte se viene da piazza Leoni) moto, auto e via dicendo a velocità consueta. Domenica in più i panormosauri ben abituati, hanno pensato di percorrere controsenso viale Ercole, in mezzo alla gente incredula, per posteggiare le auto vicino al luogo destinato al loro vergognoso picnic.
Morale della favola: qui c’è la Favorita pedonalizzata e spacciata per Central Park, il resto c…i vostri!
il timore (molto concreto) è che sia l’ennesima sperimentazione che è anche peggio del non far nulla, creando disagi sia ai favorevoli che hai contrari. Basterebbe obbligare l’amministrazione a fare due passi per la croce barocca per vedere in che condizioni sono costretti a camminare i numerosi turisti e i palermitani stessi tra marciapiedi striminziti invasi immancabilmente da auto/scooter/furgoncini e mezzi che sfrecciano in strada, e magari alzare la testa per vedere restauri di pochi anni già parzialmente imbruttiti dallo smog. Se ciò non dovesse bastare occorre mandarli in trasferta in città dove hanno capito che le pedonalizzazioni possono essere volano di sviluppo: Catania
Bisogna riconoscere le attenuanti generiche che derivano dal fatto che:1) Palermo si sviluppa come arterie fondamentali dei flussi di traffico da est verso ovest e viceversa per cui il centro storico è di passaggio e bypassarlo comporta reali problemi di saturazione delle altre vie 2)Senso civico basso o molto basso in molti (non in tutti) Palermitani che utilizzano relativamente poco i mezzi pubblici e le biciclette e devono posteggiare con il suv in doppia fila vicino ai negozi con immancabili posteggiatori abusivi compiacenti a supporto 3)Commercianti a volte incapaci di comprendere l’utilità di un’ isola pedonale.Ciò premesso io non dico di chiudere l’intero centro storico come sento in campagna elettorale da parte di qualche politico illusionista, ma penso che in nessuna città civile del nord a) il cassaro da porta nuova a porta felice b)Via maqueda dal massimo sino alla stazione c)Martorana sino al mare (discesa dei giudici e via alloro) sarebbero non pedonali con basolato bianco al posto dell’asfalto con i cestini per l’immondizia ogni 20 metri e con una corretta illuminazione.Purtroppo è un campo quello delle isole pedonali che richiede a palermo tempi biblici e lotte di una parte di cittadini contro un’altra parte di cittadini.Certo il sindaco potrebbe essere più determinato come lo è stato per piazza san domenico, ma dobbiamo impegnarci tutti per ottenerle anche manifestando come abbiamo fatto quando qualcuno voleva riaprire piazza san domenico alle macchine o proponendo progetti fattibili ed economicamente sostenibili.
Orlando e la sua giunta da piccoli giocavano a fare gli scenziati col piccolo chimico…ecco il motivo di queste sperimentazioni continue 🙂
PS Ammetto che la citazione nonè mia ma di un utente del sito che l’ha riportata tempo fa… 🙂
*scienziati
Direi che mi riconosco molto nel commento di Normanno.
Le aree pedonali sono certamente qualcosa che abbellisce la città, la fa apparire più vivibile e in qualche caso (in qualche caso!!) può spingere il commercio.
La pedonalizzazione come scopo di vita e come presunto mezzo per raggiungere il nirvana invece non vale la pena di discutere. Sì, chiudiamo il Cassaro, chiudiamo anche via Maqueda, Piazza san Domenico, via Roma la Domenica, la Favorita… ma a che pro? Fare impazzire i palermitani e i malcapitati ospiti? Il traffico aumenta inequivocabilmente e lo scontento pure. Le cose vanno fatte con criterio e soprattutto con molta calma, senza obbligare a shock i cittadini.
Quello che dice Normanno, inoltre, è vero. Palermo non possiede una vera e propria strada di smistamento dei flussi est-ovest per cui per raggiungere un’autostrada, il palermitano sa che conviene passare dal centro piuttosto che andare in circonvallazione.
Se ciò accadesse, questa arteria sarebbe ancora più intasata di come è già.
Pedonalizziamo quindi, ma solo DOPO avere sistemato i flussi di traffico.
via maqueda: ben venga la pedonalizzazione, ma non potrà mai diventare come via principe di belmonte parte alta, dove sono state fatte aiuole, e dove la strada è più a misura d’uomo di quanto non sia la scenografica via maqueda, pensata fin dall’inizio come un asse di attraversamento. per questo in via maqueda vedrei sì la chiusura alle auto, ma anche un tram e una pista ciclabile che ne richiamino la funzione originaria, quella (purtroppo) di sfondare i vicoli della città medioevale per consentire ai cannoni spagnoli piazzati ai quattro canti di fare più danno di quanto non facessero quelli del castello a mare.
via principe di belmonte parte bassa potrebbe diventare subito come la parte alta. anche via rosolino pilo, via cerda…potrebbero essere trasformate con delle aiuole centrali.
sul centro storico, laddove ci fosse la possibilità di creare aiuole anticarro con degli agrumi, si abbia il coraggio di farle. piazza sant’onofrio, beati paoli ecc. basta fioriere!
Condivido in pieno ciò che viene detto nell’articolo. Tempi troppo lunghi. Tra l’altro nelle uniche due piazze effettivamente liberate dalle macchine, Piazza San Domenico e Piazza Bologni, ancora ci sarebbero una serie di interventi da attuare. Infatti, purtroppo, danno ancora un’impressione generale di disordine ed approssimazione.
Premetto che sono favorevole alla chiusura di tutta Palermo alle auto, circonvallazione compresa, così sgombriamo il campo dagli equivoci. 🙂
L’articolo, o comunque il titolo, mi sembra ingeneroso verso l’Amministrazione Orlando che comunque ha preso il toro delle pedonalizzazioni per le corna ed ha chiuso diverse zone. Ricordo alle anime belle che via Maqueda è oggi ZTL ma ieri era aperta al traffico, ricordo che le p.zze Bologni e San Domenico sono isole pedonali permanenti, ricordo che tanti provvedimenti varati finora sono naufragati per volere dei palermosauri.
A mio avviso si sbaglia a non consentire ai mezzi AMAT il passaggio da via Maqueda e si sbaglia a limitare a 10 ore e non a 24 la durata della pedonalizzazione. L’attraversamento li ci deve essere, se no da dove si passa… ma che attraversino solo ed esclusivamente i mezzi pubblici e di soccorso e quelli di chi risiede. Ma nel contempo si sbaglia a sostenere che l’Amministrazione è latitante, a 24 ore peraltro dall’annunzio di altre pedonalizzazioni.
La Favorita pedonale mi sembra un puro esercizio di stile, qui Orlando sbaglia forse, prima tolgano le puttane, i maniaci, le coppiette (a beh… quelle possono pure stare), la spazzatura, poi pedonalizzino, ma una pedonalizzazione del nulla è solo il nulla senza auto.
Su Mondello, la pedonalizzzione l’hanno fatta fallire i mondelloti ed i palermitani in genere, sostenuti dai mass media, non la Giunta. Io personalmente mi astengo da quel posto, che mi sembra un cesso di posto frequentato più da cessi che da gente idonea alla civiltà.
E inoltre a mio avviso si sbaglia a guardare come perfetta l’esperienza di Catania, dove peraltro l’AMT passa (per me correttamente) da via Etnea e dove i catanosauri boicottano le pedonalizzazioni dei vicoli del centro storico. A proposito di Catania, l’ampia pedonalizzazione così decantata da queste colonne è in effetti una ZTL ed ha avuto l’effetto di destinare quelle zone – tranne via Etnea – quasi unicamente all’abuso alcolico e tossico notturno, ma di giorno è in pratica un semi deserto.
L’ottimo è nemico del buono, ricordalo caro Porta Carbone, ricorda pure, ma lo sai, che tutti noi pensiamo come se fossimo abitanti di Oslo, ma viviamo a Palermo tra gente che quando passa Trabia crede di essere all’estero.
Infine, su via Peppe di Belmonte 🙂 una campagna contro quello spaccio di dolci, gelati e caffé che c’è quasi all’incrocio di via Maqueda, che invade coi suoi tavoli ben più della zona che potrebbe occupare, la facciamo? L’area tra le aiuole centrali e la fila di alberi deve restare libera per i mezzi di soccorso, non occupata dai tavoli del Pulcino Pio. Anche questa sarebbe civiltà, altrove sarebbe con le penne, a Palermo è solo civiltà Spennata o Spinnata. 🙂
Pensieri in libertà, desiderando una città migliore.