In Italia già diverse regioni si sono mosse (o stanno cominciando a farlo) verso un’integrazione totale dei titoli di viaggio per i trasporti a scala regionale. Dalla Lombardia al Piemonte, adesso anche la Regione Campania annuncia di avviare incontri e procedure per razionalizzare la tariffazione (e non solo) e offrire un vantaggio decisamente significativo a pendolari, viaggiatori e turisti.
In Emilia Romagna, ad esempio, è possibile già prendere nota delle diverse opzioni offerte all’utente e le relative tariffe, così come a Torino, dove si è prodotto un sistema integrato intorno al capoluogo piemontese per favorire soprattutto il pendolarismo di studenti e lavoratori della cintura metropolitana.
Inutile ribadire le opportunità generate da questo indotto. Vale la pena soffermarsi sui ruoli degli enti pubblici.
La gerarchia delle istituzioni induce ovviamente ad assegnare alle Regioni il ruolo di timoniere, ma la barca procede a vele spiegate soltanto quando vi è una chiara e forte volontà decisionale a monte. Far convogliare decine di enti e aziende all’interno di un unico contenitore non è impresa da poco. Gli interessi e le problematiche rappresentate da ognuno dei soggetti coinvolti sono le più svariate e complesse, motivo per cui è impensabile che si raggiunga un accordo senza un coordinatore.
Ne abbiamo una riprova anche nel contesto palermitano, dove da anni si lascia alla “capacità” di AMAT e Trenitalia di ritrovare un accordo per il biglietto unico integrato. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: ognuno rivendica le proprie posizioni, i propri metodi, le proprie problematiche e a pagarne ovviamente sono gli utenti finali, i quali si ritrovano costretti a pagare 1,40€ per salire su un autobus e 1,30€ per usufruire del trasporto ferroviario urbano. Proprio in questo caso è forte, anzi fortissima, l’assenza del Comune di Palermo che sembra quasi essere disinteressato. Ricordiamo come fosse ieri i nostri incontri con funzionari di entrambe le aziende che invocavano una presa di posizione di Palazzo delle Aquile per coordinare e dirigere le due parti in causa, garantendo sempre e comunque un servizio migliore al cittadino.
Tutto tace.
Ma alla Regione Siciliana, dipartimento trasporti, di che si parla in questi giorni? Per caso si ripensano i trasporti anche sotto questo punto di vista che razionalizza e agevola in maniera concreta l’esperienza di un viaggiatore in Sicilia? Oppure si pianificano ancora progetti faraonici come l’alta velocità Palermo – Catania?
Insieme agli interventi infrastrutturali (più o meno indispensabili per carità) servono altrettanti interventi di programmazione, razionalizzazione e efficientamento dei servizi intesi come riordino e innovazione delle funzioni, del personale e delle risorse.
Ragionare sul biglietto integrato significa intanto manifestare la volontà di iniziare a considerare i trasporti attraverso una visione sovraordinata e di coordinamento, cercando sinergie tra i vari sistemi locali e abbattendo criticità e ottimizzando le risorse. Significa inoltre dettare delle linee guida ai territori e alle rispettive amministrazioni da seguire per convergere verso un unico obiettivo. Significa anche aprire ad innumerevoli servizi terzi da applicare al servizio di base. Basti pensare che la card unica della Regione Campania, ad esempio, oltre a contenere i trasporti pubblici, includerà servizi di banking, e-government, telefonia, controllo accessi, ingressi a musei e teatri, etc.
L’utile e il dilettevole.
La Regione dovrebbe attivarsi, adeguarsi ai tempi, anche perchè le dirimpettaie meridionali dimostrano che anche al sud si può. Ci piacerebbe confrontarci su questi temi con loro.
Ma dove sono?
d’accordissimo
Con l’alta velocità Palermo Catania i politici, nostri amministratori, possono “scialare” più facilmente, specialmente se dopo qualche mese si bloccano i lavori e non se ne fa più niente. Con il biglietto integrato ai politici non importa nulla pertanto “campa cavallo che l’erba cresce”
ma prima a Palermo il biglietto non era unico per autobus e metro?
@emanuele9dglo
assolutamente si! Purtroppo l’accordo è venuto meno per motivi di rendicontazione degli introiti tra Amat e Trenitalia.
Pienamente d’accordo con l’articolo!!che la regione o il comune…SI SVEGLI!!
@ mediomen
Mi deve essere sfuggito: c’è forse l’intenzione di portare in Sicilia il traffico su rotaia ad una velocità superiore all’avveniristica 20 km/h?
Ritengo che le due città debbano essere ben collegate su rotaia (io andati a Catania anni fa e ci misi 5 ore, una in più dell’autobus!!!).
Ovviamente d’accordissimo con il biglietto unico in modo da creare un unico sistema di trasporto pubblico di massa, sarebbe praticamente un unico circuito capillare sul territorio della città, che si aspetta per realizzarlo?
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