Quando si dice che “chi nasce tondo non può morire quadrato” c’è poco da obiettare. Sarà una congiunzione astrale o il dna tramandatoci dalle svariate dominazioni storiche, ma in fondo in fondo siamo “‘ngrasciati”, sporchi, diciamocelo.
Sebbene viviamo in situazioni di degrado, di sporcizia spinta, dovute a tutte le questioni amministrative note, NOI non disdegnamo di metterci farina del nostro sacco.
I nostri comportamenti quotidiani lo dimostrano, a partire dalla cura con la quale rispettiamo la città sino alla totale assenza di indignazione davanti a situazioni veramente degradanti. Buttiamo carte per terra, percorriamo marciapiedi colmi di immondizia come se nulla fosse… e se vediamo un’aiuola ricca di rifiuti non ci indignamo, ma continuiamo a utilizzarla come tale.
Poi andiamo a casa, nel nostro bunker inviolabile dove tutto deve essere a suo posto. Se ci cade qualcosa per terra la raccogliamo subito, oppure urliamo ai nostri figli di andarsi a lavare le mani prima di sedersi a tavola. Possibilmente laviamo gli alimenti con l’amuchina o citofoniamo alla signora del piano di sopra perchè la sua biancheria gocciola sulla nostra.
Sembra che quella parte del cervello che comanda il senso dello sdegno però si attivi soltanto a determinate latitudini, perchè poi esci fuori di casa e il grado di selettività e di rigore scende drasticamente. E’ il caso della segnalazione di “Molfer“, che riportiamo qui sotto:
Salve, volevo segnalare che ormai siamo talmente abituati a vivere nell’immondizia da non provare alcun senso di disgusto ma bensì una totale indifferenza .
Vi mostro alcune immagini di una vendita di pesce ad opera di un ambulante piazzato a fianco di cumuli e vi posso assicurare che la fila di clienti è senza dubbio notevole, non curanti delle scarse condizioni di igiene ambientale e dei fetidi effluvi.
Fra l’altro il suddetto pescivendolo, è perfettamente a suo agio nell’ambiente, tanto da riversare tutti i rifiuti prodotti direttamente in strada , incrementando la puzza oltre ogni immaginazione. Forse evitare di acquistare in simili situazioni, sarebbe un disincentivo verso tali forme di commercio.
Ecco, questa è una delle contraddizioni che ci contraddistingue. Ci lamentiamo dell’immondizia ma poi compriamo il pesce laddove il suo odore è coperto dalla puzza dei rifiuti.
Non ci poniamo problemi di salute e di decoro, fuori….nella terra di nessuno.
La qualità la ricerchiamo solo quando ci piace a noi e ci attacchiamo al centesimo se andiamo dal salumiere a scegliere il prosciutto in offerta. Vediamo la pagliuzza, della trave ce ne freghiamo.
e poi si fanno manifestazioni contro la mafia, commemorazioni in piazza e la maggior parte di questa gente non è in grado di rispettare la città: anche questo è atteggiamento mafioso…!
bravo ivan, pensavo la stessa cosa…mafia è proprio questo, iniziando a comprare roba (di “dubberrimo” gusto) dagli abusivi, che intralciano solo la circolazione e non pagano un fico secco di tasse…poi questo che si mette accanto ai rifiuti è proprio la ciliegina sulla torta
Vabbeh.. e che dire allora del venditore di “stigghiola” che ha fatto (ormai da decenni..) del sotto-ponte a ridosso dell’uscita per la palermo-sciacca, la sua dimora abituale? E delle macchine che si fermano praticamente al centro della carreggiata per acquistarle? E del fruttivendolo che spesso si trova nel lato opposto della carreggiata (a ridosso dello svincolo di via Ernesto Basile)? Se chi di dovere non fa rispettare le leggi, ovviamente ognuno fa ciò che più gli pare e piace. Perché queste cose non succedono a Milano o a Torino? Eppure anche lì chissà quanti palermitani ci trovi.. e non penso che abbiano subito modifiche nel loro DNA… il problema è sempre quello: chi deve far rispettare le leggi a Palermo, SE NE FREGA altamente. E qui ritorniamo ai nostri zelanti ed efficientissimi Vigili Urbani, in realtà sono loro a non vedere le travi (parcheggiatori abusivi, ambulanti abusivi, discariche abusive, eserciti di lavavetri, etc…), ma solo le pagliuzze (l’altra sera alle 23 mi hanno affiancato e rimproverato perché con la macchina, al semaforo rosso mi sono fermato oltrepassando la striscia bianca… giustissimo, mea culpa, ma la cosa mi fa riflettere… ). Trasferiamo quel pescivendolo a Milano, e vediamo come si comporta.. scommettiamo che rispetterà tutte le regole?
Bè viviamo in una città in cui ancora vedi buttare dal finestrino della propria auto di tutto, è vergognoso verrebbe da fermarli e spaccargli la faccia!!
I marciapiedi e le aiuole centrali di viale regione siciliana, contengono di tutto e di più, e non perchè non vengono pulite ma perchè vengono “riempite” da questi porci che oltra la loro casa come terreno sacro hanno anche la propria auto.. tutto il resto caput!!
Ecco cosa scriveva Goethe nel 1787 sulla nostra cara città:
Mentre ero davanti al negozio per guardare le mercanzie, un leggero colpo di vento turbinando lungo la strada, sollevò una polvere immensa che subito s’introdusse in tutte le botteghe e finestre. (…) “Da dove viene la sudiceria ?” (…) Il mercante rispose : “Tutto ciò che gettiamo fuori dalla casa marcisce ammucchiato davanti la porta. Voi vedete qui strati di paglia e di canne, di rifiuti di cucine, e ogni sorta di immondizie; tutto questo insieme si secca e ritorna a noi in polvere contro cui ci dfendiamo tutto il giorno”. (…) Alla mia ripetuta domanda, se non fosse stato possibile prendere un provvedimento, egli rispose che fra il popolo si diceva che quelli che dovrebbero vigilare per la nettezza, non potrebbero, essendo persone importanti e influenti, essere costretti a fare del pubblico denaro l’uso che si dovrebbe. E vi si aggiungeva una circostanza singolare : togliendo quello strato d’immondizie si vedrebbe come il lastrico è ridotto in cattivo stato e ciò svelerebbe la disonestà dell’amministrazione.
A me piange il cuore dirlo ma sta città è senza speranza;ieri,ad esempio,ho riutilizzato il sovrappasso di via perpignano,un ‘opera che sarà costata non poco e che dal punto di vista estetico non è male ma dentro c’era lo schifo!!sembra che da quando è stato aperto nessuno abbia mai provveduto a pulirlo…
Fin quando la cultura di una larga fetta della popolazione palermitana non cambierà e fin quando ci sarà un’amministrazione indolente e incapace,questa città è destinata a rimanere quello che è…
la foto e’ stata scattata in via san filippo zona falsomiele..’aldila della spazzatura faccio notare che il mezzo ogni pomeriggio occupa tutta la carreggiata..’praticamente in quel pezzo si marcia sulla corsia opposta.. perche i signori otre il camioncino con molta normalita piazzano degli espositori di pesce..
Io non scomoderei Goethe per parlare del sudiciume panormita della fine del 18° secolo. Avrebbe scritto lo stesso se nello stesso periodo avesse soggiornato a Parigi, dove tra le altre cose usava molto scaricare i “pitali” fuori dalle finestre direttamente in strada (con grande indifferenza riguardo al piano), così come nella grande maggioranza delle capitali europee.
Quello di cui qui si dovrebbe ragionare è l’educazione al decoro urbano, che da parte dell’amministrazione pubblica è mancata totalmente ( eccezion fatta per il periodo borbonico) e la totale assenza di un servizio di igiene ambientale degno di questo nome.
Qualsiasi città, senza l’azione di una azienda di igiene ambientale, diventerebbe un letamaio nel giro di due settimane.
Nuddu nasci insignatu.
E cmq vero che tutte le capitali europee vivevano in uno stato igienico pietoso ma la sensazione che ho , nel visitarne una quando mi e possibile che Palermo e rimasta all epoca di Goethe mentre il resto del mondo tende a estendere il proprio concetto di casa alla citta intera, dove gradisce essere attorniato dal bello della pulizia , dai colori dei fiori e dall ordine come noi ci limitiamo a fare per le nostre dimore.
Cmq ogni volta che si discute tra persone appena conosciute di chi ha l abitudine di gettare di tutto e di piu dai finestrini ne avessi “incocciato” uno che ammettesse di essere uno di questi!! Tutti austriaci e svedesi……
A Palermo NON ci si lamenta della sporcizia se:
– questa viene buttata in prossimita’ dei cassonetti, dove tutto e’ lecito, a partire da materassi, cucine, frigoriferi, mobili, etc. Secondo il Palermitano quella e’ una zona franca, e se ne puo’ accatastare quanta ne vuoi e come vuoi.
Il caso in questione e’ emblematico e poco interessa che si vive in condizioni di igiene estrema (in ogni caso quella situazione e’ frutto di una raccolta poco regolare).
– viene buttata ovunque, e non in prossimita’ dei cassonetti. Ossia le cosiddette discariche abusive. Che e’ vero portano la gente a schifiarsi, ma sono poi le stesse persone a “bagnarci il panuzzo”.
A Palermo ci si lamenta della munnizza se:
– la raccolta non e’ regolare e non avviene pure in prossimita’ delle discariche abusive.
Morale: siamo dei porci! Fine della storia.
Purtroppo oltre ad essere dei porci, in questa città c’è tantissima ignoranza, ma di quella brutta, ed è probabilmente uno dei mali maggiori di Palermo.
L’ignoranza è troppo difficile da combattere, far capire ad un ignorante cosa deve e non deve fare è molto difficile, ma far capire il perchè deve farlo praticamente è impossibile, ed infatti ecco i risultati…
citta’ malata nel DNA. irrecuperabile! nemmeno fra 100.000 generazioni si riuscira’ a guarire da questo cancro che si e’ introdotto nel midollo palermitano. ripeto e’ una questione di DNA malato. Ne vigili ne polizia ne multe possono sconfiggere una cultura della civilta’ inesistente
Se le scuole non cominceranno ad educare alla pulizia facendo, per esempio, la raccolta differenziata in classe, le nuove generazioni impareranno da quella attuale che è cafona, villana e maleducata.
E se non si prenderanno multe anche per avere buttato la carta per terra, e dico “anche” perchè certo con i problemi che ha Palermo ad alcuni la carta per terra può non apparire come uno dei problemi più seri, non cambierà molto.
Bisogna applicare al teoria delle finestre rotte!
http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_delle_finestre_rotte
Partire dalle piccole cose! Come giustamente ha detto Ivan306 anche questi atteggiamenti sono mafiosi e per combattere la mafia dobbiamo cominciare con il sanzionare anche la cartaccia buttata per terra!