Lo scorso 2 Maggio il Comune di Palermo ha presentato i primi stralci del percorso partecipativo che porterà alla presentazione del progetto sul nuovo Parco della Favorita entro il prossimo giugno.
Tralasciando le solite presentazioni del caso, l’importanza storica del parco e del suo aspetto naturalistico e paesaggistico, le questioni prioritarie venute a galla sono due:
- l’utilizzo dell’area
- l’individuazione di percorsi viari alternativi agli attuali
Intanto capiamo cosa intende fare il Comune:
Si propone un percorso metodologico che concepisca la progettazione del Parco urbano come processo previsionale aperto e continuo in cui gli elementi temporali, dimensionali e gestionali interagiscano fin dall’inizio con quelli più propriamente architettonico-urbanistici.
Si cercherà di coniugare 1’effetto naturalistico con la domanda di attrezzature per la fruizione, nel rispetto delle preesistenze storiche di varia natura.
Tali linee guida generali si vanno, in itinere, arricchendo di ulteriori indicatori esigenziali, con il procedere degli approfondimenti delle diverse problematiche di natura geomorfologica, idrogeologica, tecnico-economica e sociale.
Dicevamo, due i nodi da sciogliere con carattere prioritario. In primis bisogna capire cosa si intende fare della Favorita, perchè la stragrande maggioranza dei palermitani la immagina come un “parco urbano” dove fare attività ludiche, ricreative e sportive, con attrezzature annesse. Nella realtà l’area della Favorita ricade all’interno della Riserva Naturale Orientata Regionale “Monte Pellegrino. La riserva naturale pone molti vincoli, infatti….
una riserva naturale orientata è un tipo di area naturale protetta in cui sono consentiti interventi colturali, agricoli e silvo-pastorali purché non in contrasto con la conservazione degli ambienti naturali. Al contorno delle zone di Riserva (zona A) è individuata un’area di pre-riserva (zona B) a sviluppo controllato al fine di integrare il territorio circostante nel sistema di tutela ambientale.
Pertanto ci vogliono idee chiare. La riserva naturale è tra l’altro di giurisdizione regionale e il passaggio con “mamma” Regione è fondamentale in qualsiasi caso.
Ma affrontiamo il secondo punto: la mobilità nel parco. L’obiettivo dichiarato è garantire una viabilità perimetrale per preservare la pedonalità interna. E’ stato abbozzata una prima idea di variazioni riassunte in questo schizzo:
La raffigurazione è oggettivamente difficile da comprendere senza una cartografia al di sotto. L’abbiamo sintetizzata e riproposta.
Per garantire la pedonalità interna si pensa di accedere al parco dal perimetro, rafforzando gli assi di confine. Nella fattispecie parliamo di Viale Del Fante che, in prossimità dell’attuale campo rom, si biforcherebbe creando un’isola “abitata” dall’attuale muro storico perimetrale sul quale la sovrintendenza ha posto il veto sull’eventuale demolizione (qui ritorna il tema della riserva naturale e dei suoi vincoli).
In questo modo si aumenterebbe la capacità della strada mantenendo il doppio senso di marcia. Le due strade si ricongiungerebbero all’altezza di Villa Niscemi per proseguire sino alla Città dei Ragazzi. Immediatamente sulla destra, la svolta su via del Fondaco (che verrebbe allungata e ampliata) garantirebbe il raggiungimento di Mondello attraverso l’innesto su via Mater Dolorosa.
Il Comune ha precisato che questo primo stralcio è un punto di partenza. Vi saranno altre occasioni di confronto che verranno comunicate in seguito. Pertanto chi ha a cuore questa tematica è pregato di “esserci”, di apportare il proprio contributo.
Noi veicoleremo questi incontri non appena ne verremo a conoscenza.
Una prima riflessione la lancio da qui: chiudere la Favorita senza sapere cosa farne è pure peggio. Capire cosa è possibile fare all’interno di quest’area è fondamentale, anche per comunicare con i cittadini che vorranno contribuire a questo processo. Giugno è dietro l’angolo e sembra molto difficile che si possa produrre entro quella data un riassunto della volontà collettiva.
Auspico che per una volta il Comune di Palermo manifesti in modo chiaro e lapalissiano la propria volontà, la propria visione. La dia poi in pasto alla cittadinanza e si produca un quadro completo di cosa dovrà essere quest’area tra qualche anno, senza se e senza ma.
Egoisticamente, da runner e amante della natura, chiuderei tutto.
Mi rendo conto però che la cosa è impossibile e secondo me si tratta della classica utopia orlandiana, perché quello presentato, diciamo abbozzato, la scorsa settimana è un progetto che dimentica un paio di piccoli, enormi particolari.
Innanzitutto lo straripante traffico veicolare, fatto non solo di macchine e motocicli, ma anche e soprattutto di tantissimi TIR, che attraversa ogni giorno via Imperatore Federico.
L’ingresso lato Fiera della Favorita è fondamentale per dirottare buona parte di questo traffico in direzione viale del Fante, San Lorenzo/Pallavicino e Mondello e chi come me abita in zona sa benissimo che le volte in cui quell’ingresso viene chiuso per un evento sportivo o per questioni di sicurezza (ad esempio caduta alberi dopo una tempesta di vento), la colonna in direzione piazza Don Bosco parte dalla rotonda cui convergono via Rabin, via King e via Bonanno e spesso e volentieri anche questa rotonda diventa sede di ingorghi impressionanti.
Secondo me questo è un problema assolutamente irrisolvibile, a meno di volere sognare ipotizzando un tunnel che dalla Fiera sbuchi direttamente in viale del Fante.
Altra criticità: va bene la bretella di Case Rocca, ma qualcuno dei “progettisti” è mai stato all’incrocio fra via dei Quartieri, via duca degli Abruzzi e viale del Fante? Stiamo parlando di un incrocio strettissimo che farebbe da tappo al maggior flusso di auto proveniente da viale del Fante.
Anche qui vedo poche possibilità di intervento. Se la Sovrintendenza ritiene intoccabile e storico quel che rimane del muro che costeggia il campo rom, figuriamoci quello che costeggia e recinge la Palazzina Cinese, mentre dall’altro lato ci sono terreni privati delimitati da un altro muretto che sospetto potrebbe interessare alla Sovrintendenza…
Aspetto con ansia giugno per capire come Magic Orlando intenda affrontare (se ritiene di doverlo fare) e risolvere queste oggettive difficoltà.
infatti è solo l’ennesima utopia di quel chiacchierone di orlando
Ma di cosa parliamo… Recuperare il muro perimetrale, inserirlo tra due strade, ma ci rendiamo conto dell’assurdità delle imposizioni della Soprintendenza. Se dipendesse da lei la città sarebbe intoccabile, con quale risultato poi???? l’Abbandono!!!!
qualche giorno fa a Berlino, dietro tantissime proteste, hanno demolito parte del vecchio muro, famoso per i suoi graffiti, ebbene li aveva un senso tenerlo, ma se ne sono fregati, e qui dovremmo cominciare un progetto di chiusura del parco preoccupandoci di un vecchio muro, in parte manco originale… Siamo davvero nella commedia dell’assurdo, ci vuole altro per Palermo. Come si può’ parlare di grandi progetti se ci si ferma già davanti il primo scoglio, ops!!! sassolino, vista l’importanza e la grandezza. Il Parco ha bisogno di grandi assi che lo delimitino e lo lascino libero dalle auto. Se davvero non si darà la possibilità di bypassarlo, nessuna soluzione sarà mai presa e finirà con ritornare allo stato attuale, dopo le proteste di un futuro comitato costituito ad hoc
anch’io concordo con le criticità evidenziate nei commenti precedenti:
1. tenere quel muro (che secondo me di storico ha veramente poco) è assurdo e ridicolo. poi non capisco perchè a palermo il verde deve sempre essere circondato da muri, recinzioni ecc. e non mi si dica che è per i vandali perchè i parchi più vandalizzati sono proprio quelli recintati (basta vedere la zisa) al contrario ad esempio di villa sperlinga ed altre
2. il fatto di allargare viale del fante è sicuramente una buona idea ma sicuramente si creerà un tappo in corrisondenza dell’incrocio molto stretto con via dei quartieri di fronte l’ingresso di villa niscemi. Qui bisognerebbe espropriare una villetta ed un terreno (che forse fa parte di villa lampedusa ma non vorrei sbagliare) per allargare tale incrocio. per il resto via degli abruzzi è abbastanza larga e dovrebbe esserlo anche la nuova bretella di via del fondaco.
3. Si creeranno dei tappi anche a piazza leoni, piazza don bosco e via imperatore federico ma qui non cè spazio per allargare o fare modifiche.
In conclusione ecco la mia proposta: Fare la nuova viabilità ma allo stesso tempo lasciare aperta alle auto solo la strada della favorita che è ai piedi di monte pellegrino (che in fin dei conti è perimetrale) magari a doppio senso, e chiudere alle auto la strada più interna della favorita (per intenderci quella che da mondello va verso piazza leoni).
In questo modo le auto percorrerebbero solo il perimetro mentre pedoni e ciclisti avrebbero a loro disposizione tutta l’area interna.
P.s. anche io vorrei tutto il parco pedonale ma ho paura che senza una buona viabilità alternativa il progetto naufraghi alle prime proteste di pseudo comitati di cittadini!!
@4canti: in realtà la parte più bella della riserva, a mio giudizio, è proprio quella compresa fra viale Diana e le falde di Montepellegrino. Vi sono sentieri ripidi che conducono direttamente al Santuario, ci sono i percorsi per mountain bike che partono da dietro Casa Natura e costeggiano la parete rocciosa. Io personalmente oltre che in bici percorro anche altri sentieri da quella “latata” perché sono più distanti dallo smog e dai rumori delle auto. Sarebbe un compromesso che limiterebbe l’idea principale.
Vediamo, magari i nostri amministratori hanno qualche asso nella manica che ignoriamo…
Adesso che si sta progettando una nuova strada per raggiungere Mondello ecco che saltano fuori gli “scienziati” della Soprintendenza! si, fate la strada, ma il muro non si tocca perchè è un patrimonio. Ma ora se ne accorgono che il muro è un reperto storico? perchè non hanno mosso un dito quando è stato completamente abbattuto all’altezza del campo nomadi su via Duca degli Abruzzi? perchè hanno permesso che vi fossero addossati i sostegni per la pubblicità e relativi manifesti? perchè non hanno provveduto a pulirlo dalle scritte di amanti passionali e tifosi esagitati? perchè hanno permesso di rattoppare con conci di tufo “moderni” gli svariati buchi?
Il motivo di questo salvataggio del muro non riesco a capirlo, mica stiamo parlando di un muretto a secco tipico del territorio come quello del ragusano.
p.s. non sono un frequentatore della zona di pallavicino e dintorni, ma questa via del Fondaco, scritta nell’articolo, non so dove sia. Lo stradario di Palermo la colloca tra via biscottari e ballarò, penso che ci sia qualche mistake…
Ma infatti come può la Soprintendenza porre un veto di questo tipo su un muro ridotto a ruderi e di cui soltanto ora (guarda caso…) riconosce un valore storico e ne promuove la conservazione? Manco fossero resti di fortificazioni cinquecentesche! Finora è servito soltanto a nascondere la condizione di degrado del campo nomadi (e neanche tanto). Il verde, secondo me, è piacevole anche solo da ammirare mentre si percorre una via….
Perchè non far congiungere via Fondaco con viale regina margherita di savoia direttamente? Al posto di passare per via mater dolorosa? In quel punto è ancora parco?
Si eviterebbe un sacco di traffico… Con il progetto di ora tanto vale andare a mondello da pallavicino
assolutamente d’accordo con chi dice che il muro fa soltanto schifo
@Templare, capisco quello che dici e condivido.. la mia infatti era una proposta provvisoria per dare ai palermitani il tempo di abituarsi alla nuova viabilità e avere il tempo di eliminare le criticità che sicuramente verranno a galla con la chiusura, altrimenti come ho scritto prima si rischia che alle prime proteste si abbandona tutto il progetto in blocco come succede sempre con le pedonalizzazioni (vedi mondello, acquasanta, centro storico e così via..). Secondo me il modo ideale è agire per gradi, perchè il palermitano “mancia e scorda”, se tu le cose le fai a poco a poco lui neanche se ne accorge. Ricordo che l’unica pedonalizzazione riuscita a palermo (via p.pe di belmonte) è nata come sperimentazione in periodo natalizio, poi una volta abituatisi sono stati gli stessi cittadini a chiedere che diventasse permanente.
Devo ammettere che il progetto della viabilità è quello che mi convince di meno…
@ rasputin
Sì anche a me Googlemaps dà la stessa indicazione; piuttosto quella dovrebbe essere via Fondo Trapani…
La butto lì.
Posto che mi auguro al più presto che ci sia una metropolitana che porti dalla città a Mondello e che la segnaletica della circonvallazione venga aggiornata con il cartello che segnali correttamente l’esistenza di un’apposita uscita Mondello/Sferracavallo, provo a fare una proposta.
E se viale del Fante dall’incrocio con via Antonio Cassarà diventasse a senso unico direzione Mondello, come via Duca degli Abruzzi? L’accesso per Mondello by car diventerebbe viale della resurrezione che è parecchio ampia…
Ovviamente il tutto necessiterebbe di mettere anche divieti di sosta in via pallavicino dove verrebbe convogliato tutto il traffico verso la zona balneare. Sarebbe anche bello se via Castelforte fosse a senso unico direzione città, ma non so se sia fattibile, posto le numerose abitazioni che là si affacciano (a proposito ho notato con vero disgusto per la vivibilità il fatto che sia aperto un cantiere di costruzione di uffici e residenze: su una via a senso unico alternato?!). Certo a via della resurrezione si arriva da viale Strasburgo che è trafficata già di suo, però…
Magari è un’idea strampalata, voi che ne pensate?
Sorry, errata corrige: viale resurrezione sarebbe la strada per tornare da Mondello non solo per accedervi… E viale Duca degli Abruzzi sarebbe a sesnso unico fino all’incrocio proprio con viale resurrezione…
Pardon