Lo ha dichiarato l’Assessore Barbera, presumiamo sia tutto in fase embrionale.
(immagine esemplificativa)
L’obiettivo è costituire un’Ecobank per sostituire il sistema della raccolta porta a porta in quelle zone in cui il progetto ancora non è partito.
Dunque costituire dei punti di raccolta dove conferire plastica e lattine. L’utente raccoglie punti e riceve in premio buoni pasto.
La progettazione sembrerebbe ancora in corso, motivo per cui la consideriamo soltanto come una “buona” idea a cui dar seguito.
interessante anche di più ma resisteranno ai palermosauri? incendi vandali furti…se rischiano la vita per rubare un po di rame dai cavi elettrici funzionanti, non proveranno a scassinare e rubare i buoni pasto??
La soluzione potrebbe essere l’emissione di un ticket con il quantitativo scaricato che poi viene esibito ad uffici competenti tipo le circoscrizioni, e li cambiati con buoni pasto
Nelle citta’ civili questi raccoglitori si trovano dentro gli ipermercati o i centri commerciali, ma qui a Palermo si e’ bravi solo a far chiacchiere. I nostri politicanti sono solo dei ciarlatani !!!!
Tutto molto bello, a patto che la macchina sia in grado di riconoscere che quanto immesso sia realmente rifiuto da differenziare.
In caso contrario gli apparecchi verrebbero subito intasati da migliaia di palermitani che, nel tentativo di ottenere buoni pasto a sbafo, proverebbero a infilare di tutto, dai sacchi di letame ai materassi ai mobili vecchi.
PARENTESI
a riprova di quanto dico voglio raccontare un aneddoto: due domeniche fa ero al super spaccio alimentare (ex auchan), all’uscita sul parcheggio avvicinandomi all’auto vedo una famiglia che esce dietro di me con un enorme sacchetto di rifiuti che tenta (genitori e figli) di incastrare dentro un povero contenitore di quelli con tre scomparti (carta, plastica e indifferenziata) del tipo comunque “gettacarta”…Dopo vari tentativi e aver visto che non poteva mai entrarci hanno desistito e se lo sono portati in auto. Ora ditemi se questo è normale! Primo cosa ti porta a girare per il super spaccio alimentare con un sacco di rifiuti in mano…secondo come ti può mai venire in mente di conficcarlo dentro un cestino gettacarte…
In ogni supermercato qui in Germania esiste un apparecchio simile, direi da 7 anni circa.
Un lettore ottico calcola automaticamente il valore della bottiglia che inserisci: 25 cent la bottiglia di plastica normale (1,5 litri), 15 cent per quelle da 33cl. Vorrei fare notare che qui paghi in anticipo quel denaro, che ti viene restituito solo se ricicli. Ossia costo bottiglia acqua 59 cent + 25 cent di “pfand”, restituiti appunto al momento del riciclaggio.
Colgo l’occasione per COPIARE un’altra soluzione efficientissima.
Immaginate di volere buttare una lavatrice, un forno, un frigorifero, un divano, un materasso, un letto, un mobile etc.
A Palermo finisce inevitabilmente in strada. Mia mamma ha aspettato 2 mesi prima di poter buttare il frigorifero rotto. Ha chiamato l’AMIA che e’ venuta a prenderselo dopo 2 mesi appunto.
Da qui molta gente incivilmente decide di disfarsene nel modo che conosciamo bene ahime.
Qui si fa al contrario. In ogni quartiere esiste un centro AUTOMATIZZATO di raccolta di rifiuti ingombranti e inquinanti. Vai li con la tua auto, cerchi tra 16 o piu’ megacontainer quello che corrisponde a ciascuno dei tuoi rifiuti, li getti e alla fine ti regalano una bella piantina e dei semi da piantare.
Tutto GRATUITO.
Sveglia gente!
INTERESSANTE
Vedo che si parla di “…costituire un’Ecobank per sostituire il sistema della raccolta porta a porta in quelle zone in cui il progetto ancora non è partito.”
Ottima cosa, ma c’è un piccolo dettaglio… perdonate il francesismo, ma tutti i CORNUTI come me che la fanno da febbraio del 2010 che benefici avranno? soprattutto quelli come me che la fanno bene e che ogni volta fanno “un travagghiu”…
Vuoi vedere che, come al solito, chi fa del bene alla fine la prenderà sempre nel ç°@#?
a cefalù sembrerebbe stare per partire il sistema garby. Qualche settimana fa era scritto su tutti i giornali locali, ma attualmente ancora non si è visto niente.
Comunque potrebbe essere interessante vedere come va prima lì in piccolo
il sito http://www.garby.it/
@maikko
Spiegami dov’è che te la prendi in quel posto. Hanno provato a istituire la differenziata con risultati pessimi e adesso stanno provando con quest’alternativa, cosa vuoi??Il risarcimento per quante volte hai fatto la differenziata??
LA MENTALITA’, GENTE! E’ QUELLA CHE DEVE CAMBIARE!
A parte che questi incapaci di politicanti che abbiamo sono solo pbravi a ciarlare e basta, ma poi prima di mettere queste colonnine non dovrebbero preoccuparsi di provvedere ai punti di raccolta di questo materiale da riciclare o alle aziende che con dei macchinari dovrebbero produrre il materiale riciclato. Perche’ quella che c’era a Carini e’ stata chiusa o e’ stata fatta chiudere? Forse perche’ avrebbe tolto posti di lavoro ai “non lavoratori” AMIA? Un deposito di rifiuti plastici di Termini provenienti dalla racolta differenziata invece ha subito un incendio probabilmente “doloso” il 26 Settembre scorso? Ma voi credete ci sia davvero un interesse nel portare avanti la differenziata da noi? Mah…
queste novità sono già state realizzate altrove, non capisco perché qui il giorno dopo dobbiamo essere al 100% di raccolta differenziata o (essendo competenti e lungimiranti) conoscere subito tutti i processi ed i vari passaggi della differenziata. Ci sono degli steps da rispettare che consentono una graduale evoluzione dell’educazione collettiva.
Anche in Francia dove ho vissuto in varie fasi, questi centri di raccolta permettono alla popolazione di interagire, e comunque diventa un punto di riferimento preciso ove lasciare oggetti ingombranti, inquinanti, etc. Mi ricordo in un paesino tra la Francia e la Germania dove si lasciavano elettrodomestici, fogliame vario, ed anche piccoli residui di edilizia (non industriale ovviamente). In pratica stazionavano dei contenitori di camion, ognuno col materiale dedicato ed un paio di custodi che controllavano che tutto si svolgesse correttamente. Mi spiegavano che prima dell’istituzione di questa realtà, anche lì tra i boschi trovavano qualche forno a micro onde o qualche residuo sparso. Con questo sistema, oltre all’opportunità di conoscere un luogo di riferimento, in pratica si toglie l’alibi a chiunque di abbandonare rifiuti all’angolo di strada e quindi a quel punto, punire con vigore (le leggi ci sono e oggi c’è addirittura l’arresto per chi ad esempio scarica rifiuti di edilizia per strada…) chi viene colto in fallo. Ciò significa belle telecamere nei punti delle vecchie discariche abusive e seria pianificazione di una crescita evolutiva che non necessiti solo del buon senso dei cittadini ma di un sistema “educativo” che esiste ovunque, l’unica differenza che noi arriviamo sempre in ritardo.
I politicanti incapaci, sono l’espressione della nostra volontà, basta essere più attenti quando si vota.
Un caro saluto
Massimo
Penso che sia assurdo “premiare” qualcuno che con dei semplici gesti quotidiani migliori la vita di se stesso e preservi il futuro dei figli evitandogli di dover convivere un domani con enormi danni ambientali. Deve cambiare il modo con cui si vede il “fare la raccolta differenziata”: non è un favore che si fa al comune o a qualcun altro. Lo si fa per se stessi!!!!
Il sistema tedesco citato da Luca S. e da me in un altro commento qualche tempo fa è quello vincente.
Non si tratta di premiare nessuno, semplicemente fare entrare nella testa delle persone che la bottiglia di plastica (ma potrebbe essere qualsiasi altro oggetto da differenziare) non va buttata ma “restituita”. Quando la compri paghi 10 centesimi in più, quando la riporti ti ridanno 10 centesimi. Sistema semplice e lineare che risolve in un solo colpo l’abbandono dei rifiuti per strada e vastasate simili. E’ come l’euro che si mette nel carrello della spesa che ti “obbliga” a rimetterlo al suo posto. Incentivi più che necessari dove, come a Palermo, le persone sono votate all’anarchia totale.
Sono talmente pro-raccolta differenziata che qualunque metodo mi sta bene!
Il porta a porta è sicuramente più efficiente che non quello con le campane in strada, anche le isole ecologiche sono una gran cosa, così come le colonnine che trovi, vedi Germania, quando vai al supermercato dove conferisci le bottiglie e ricevi uno scontrino di pronto sconto da utilizzare allo stesso supermercato.
Voglio altresì ricordare che quando si acquista un nuovo elettrodomestico, il venditore è OBBLIGATO PER LEGGE a ritirare e smaltire quello vecchio ritirandolo a casa, il tutto GRATUITAMENTE!
In ultimo, devo dire che il servizio che l’AMIA faceva, di ritiro dei rifiuti ingombranti, non è completamente da buttare, ma semmai da perfezionare, garantendo più velocità nel ritiro. Chi deve buttare un frigorifero, una rete da letto matrimoniale, una vecchia cucina, insomma qualsiasi cosa ingombrante, e non deve comprare un nuovo prodotto in sostituzione, per cui non lo può dare al venditore, può non avere la macchina sufficientemente capiente per portarlo all’isola ecologica e può anche non avere alcun mezzo!
@ MAIKKO
Il beneficio che ne hai avuto tu fin da febbraio 2010 è stato imparare a rispettare l’ambiente dove tu stesso vivi e dove vivranno i tuoi figli e abituarti fin da allora ad un metodo più civile di smaltimento rifiuti. Se vuoi un ritorno in termini economici sappi che l’Italia è perennemente multata dall’UE per non raggiungere i livelli minimi di raccolta differenziata e che nella nostra bolletta TARSU c’è l’ammontare della multa spalmato su tutti gli italiani, per cui dovresti essere semplicemente contento che si faccia con ogni mezzo lo sforzo per convertire gli altri nostri concittadini a differenziare. E ti prego, smettila di parlare della raccolta differenziata come se fosse un atto eroico o talmente faticoso da richiedere cospicue energie, perché non lo è! Te lo dice una che non vivendo in una zona dove c’è la raccolta porta a porta si riempie la macchina di sacchi per trovare la prima campana libera e che chiama l’AMIA per pretendere lo svuotamento delle campane anche nelle zone della città dove non risiede! 🙂
In germania la raccolta della Plastica PET viene fatta all’interno degli ipermercati o supermeercati. Sono dei trituraturi di plastica che alla fine rilasciano un buono.
salve ragazzi, in realta il progetto è davvero facilissimo da applicare se si coinvolgesse tutto il sistema.
Qui in Belgio ad esempio, come nel resto dell’europa a cui dovremmo appartenere, puoi reciclare i tuoi vuoti a rendere direttamente negli ipermercati, conferendo lattine, bottiglie di vetro e plastica, quelle della birra le riutilizzano almeno per 50 cicli. Tu poni i prodotti dentro queste macchinette che leggendo il codice a barre quantificano il corrispettivo che poi ti viene reso attraverso un semplice scontrino che tu scambi come contante alle casse.
Il sistema funziona perche questo è davvero un rimborso, visto che tu hai anticipato il rimborso al momento dell’acquisto e quindi non hai altra possibilita di averlo indietro, se non facendo il reciclaggio.
Si tratta di 10 cent a bottiglia di vetro, a fronte di 11 che ne paghi al momento dell’acquisto, 5 cent per la bottiglia di plastica, e 10 per la lattina. Devo dire che funziona davvero in maniera efficiente e la gente collabora attivamente. Per non parlare della politica di incentivazione dell’utilizzo della acqua pubblica, visto che la bottiglia piu economica non costa meno del doppio che in Italia. Devo confessarvi che io stesso, grande consumatore di acqua minerale in italia, e reciclatore di plastica, qui bevo solo acqua del rubinetto che mi costa quesi zero…
Noi di fareraccolta sbarchiamo entro aprile a TRAPANI, MESSINA e SIRACUSA _ http://www.facebook.com/fareraccolta.it?ref=hl
fareraccolta è un progetto dedicato alla trasformazione del rifiuto in risorsa.
Una nuova chiave di lettura per il “mercato” che ridisegna i meccanismi in atto fra aziende produttrici e cittadini consumatori.
Convertiamo il valore della “pubblicità” in “contenuto” per l’impresa che partecipa al progetto lavorando sui “bisogni” dei cittadini.
Un modello di sviluppo che considera la qualità delle imprese il valore di connessione con i consumatori.
Riportando al centro, la qualità dei prodotti, l’etica del consumo e lo sviluppo del territorio.