Trasporti: nel futuro sempre più auto elettriche, mentre l’Italia arranca

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Mentre in Italia si promuovono sconti per i carburanti e incentivi all’acquisto di auto a combustione, l’Europa quella più civilizzata corre verso le nuove tecnologie, sempre più sostenibili.

In Italia invece arranchiamo ancora con iniziative come quella della Fiat che offre la benzina a 1€ per 3 anni. Nonostante sia un ottimo biglietto da visita per coloro che decideranno di acquistare un auto, la società torinese non brilla per lungimiranza. Già la Toyota ha presentato la Yaris Ibrida, tanto che sono nati dei gruppi di acquisto, come segnalammo anche qui http://www.mobilitapalermo.org/mobpa/2012/04/20/gruppo-dacquisto-yaris-ibrida-per-risparmiare-sul-carburante.

Così come accaduto in passato, quando si dotava il paese di infrastrutture per le auto anzichè potenziare capillarmente il trasporto pubblico di massa come le ferrovie (molte regioni ancora oggi possiedono un solo binario per tratta), speriamo di voltare pagina e non ripetere gli stessi faziosi errori che hanno generato un gap notevole con le altre regioni europee.

Tuttavia, una recente indagine della PIKE Research, autorevole istituto di ricerca internazionale sulle “clean technologies”, inserisce il nostro paese tra quelli più “frizzanti” insieme a  Germania, Francia, Gran Bretagna, Olanda, che monopolizzeranno il mercato delle auto elettriche.

Aumentaranno i veicoli a corrente continua, di riflesso si farà più capillare la rete delle stazioni di ricarica. Nel 2020 il Vecchio Continente potrà contare su oltre 4 milioni di colonnine, quota che a livello globale salirà a 7,7 milioni, per un fatturato pari 3,3 miliardi di euro. I ricavi cresceranno mediamente del 49% ogni anno.

In Europa è attesa soprattutto l’esplosione dei punti di ricarica strategici, forse meglio dire “business”, perchè ubicati presso luoghi di lavoro, reti distributive e centri commerciali. In America, al contrario, conoscerà maggiore spinta l’impianto di stazioni domestiche.

Il vento per le auto elettriche sta lentamente cambiando. Lo dimostra l’interesse sempre più marcato dei grandi costruttori, che entro il 2013 introdurranno sulla scena numerosi modelli a prezzi competitivi. L’ostacolo da superare semmai, rimane l’assenza di uno standard di prese per tutto il Continente.

 

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8 Thoughts to “Trasporti: nel futuro sempre più auto elettriche, mentre l’Italia arranca”

  1. xemet

    Bhe, mi sembra chiaro che FIAT stia attuando una precisa strategia volta a creare le condizioni che gli permettano di abbandonare l’Italia in modo giustificato. Dunque non mi stupisco se non vedo politiche moderne e volte all’innovazione.

  2. Voglio dire, nel dopoguerra i governi appoggiavano la Fiat con incentivi e infrastrutture per le auto. Se non fosse per i tantissimi operai licenziati, la Fiat meriterebbe il fallimento per aver monopolizzato lo sviluppo infrastrutturale italiano.

    Comunque tornando all’energia elettrica, tutto dipenderà dai consumatori. Se avranno volontà e possibilità di cambiare, determineranno nuovi scenari e nuovi mercati.

    Come scritto nell’articolo, qualcosa già si muove altrove.

  3. lorenzo80

    Un ottimo incentivo potrebbe essere un decreto che dice che per le auto elettriche non si paga il bollo! Il problema comunque è l’autonomia, ancora troppo poca. Per grossi spostamenti l’auto tradizionale è ancora irrinunciabile, sarebbe però un ottimo mezzo per gli spostamenti urbani, che potrebbe benissimo sostituire il “motore” che moltissimi, nonostante gli aumenti, continuano a tenere come secondo mezzo.

  4. The.Byfolk

    A proposito del gruppo di acquisto ibrido.. L’esperienza si è appena conclusa con l’acquisto di 15 auto ma quasi tutte al nord.
    Qui ci avevamo provato ma il ridotto budget a disposizione e la limitata visione del concessionario locale hanno contribuito al fallimento, come accade a molte altre attività e progetti che nascono nella nostra terra…. Ecco il link della iniziativa conclusasi con uno sconto di1000 euro a persona e svariati vantaggi e sconti.. https://www.facebook.com/events/206616582790980/254129598039678/?ref=notif&notif_t=plan_mall_activity

  5. Pietro Bolenares

    L’automobile elettrica – adatta soprattutto al ciclo urbano o per brevi tragitti, considerato l’attuale ingombro delle batterie e l’autonomia di percorrenza – ha un senso compiuto, a mio avviso, solo se associata ad un vero, minore impatto ambientale; se, cioè, l’energia per alimentare tale mezzo è prodotta “a chilometro zero”: ad esempio, da pannelli fotovoltaici serventi colonnine di ricarica adeguatamente dislocate in città. Diversamente, l’unico vantaggio – seppur non diprezzabile – sarebbe quello di avere sì una città più silenziosa e pulita (assenza di scarichi inquinanti), ma non inciderebbe sull’aspetto – non irrilevante secondo me – delle fonti energetiche (per lo più fossili) necessarie alla produzione dell’energia ad uso delle autombili elettriche. A meno che non si ritenga – ma io dissento da tale opinione – che l’utilità locale non debba tenere conto dell’utilità e del “costo” complessivo.

    Discorso diverso – e più complesso – è invece quello relativo alle automobili ad alimentazione ibrida, il cui limite più grosso è, al momento, il maggior costo d’acquisto rispetto ad una tradizionale, nonché maggiori spese di manuntezione ordinaria.

  6. The.Byfolk

    IDissento da quanto scritto nel commento che mi precede..
    C’è molto pregiudizio verso le auto ibride, intendendo a doppia propulsione termico/elettrica.
    Infatti queste non necessitano di più manutenzione, anzi al contrario di meno, proprio perché il motore termico é meno sollecitato e sfornato di quanto avviene in una auto normale sia essa diesel, benzina o GPL. Quanto al costo non è molto diverso da alcuni modelli diesel, per cui se non per tutti, é già per molti. E lo sarà sempre più con il progresso della tecnologia. Il consumo elettrico è poi poco rilevante rispetto al risparmio di carburante, sia sotto l’aspetto economico che di CO2.

  7. The.Byfolk

    Sforzato

    Inoltre le ibride sono più efficienti delle elettriche se le mettiamo in relazione all’uso che se ne può fare.
    Infatti non hanno problemi di autonomia particolare e possono essere usate per qualsiasi percorrenza breve o lunga che sia.
    Se i tassisti o gli agenti di commercio locali fossero più lungimiranti e non avessero come obbiettivo primario quello di scaricare i costi e l’IVA con auto mostruose per far figura acquisterebbero le prossime come fanno i colleghi del nord…..

  8. The.Byfolk

    Acquisterebbero le prius…
    Il cellulare mifa impazzire!!!!!!!
    Scusate..

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