“Best practices per Palermo: “Vorrei una città in bicicletta…”

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L’utente P.Messina ci segnala alcune proposte urbane inoltrate presso il sito ItaliaFutura che potrebbero essere adattate e provate nella nostra città.

Salve, di seguito vi metto in evidenza alcuni dei progetti presentati sul sito che vi ho proposto “www.italiafutura.it “che sarebbero interessanti per la città di Palermo. Alcuni sono pensati per funzionare in città diverse da Palermo ma credo che potrebbero andare bene. Abbiate un minimo di fantasia per adattarli alla situazione Palermitana…tutti i progetti elencati sono presenti sul sito sopra indicato.

Vorrei una città in bicicletta…

Più pedali, più ti ricarichi!!!

presentato da Francesco Musso

tema: mobilità sostenibile

tipologia: profit

Ambito di applicazione

La mobilità sostenibile è un sistema di mobilità urbana in grado di conciliare il diritto alla mobilità con l’esigenza di ridurre l’inquinamento e le esternalità negative, quali le emissioni di gas serra, lo smog, l’inquinamento acustico, la congestione del traffico urbano e l’incidentalità.

Queste esternalità hanno un costo sociale che grava su tutti. Gli obiettivi di questo progetto sono infatti quelli di contribuire alla diffusione della cultura della mobilità sostenibile tra i cittadini e non solo, mostrandone la concreta realizzabilità. Per questo, se del caso, sarà organizzato un incontro di presentazione del progetto coinvolgendo gli enti che si occupano di questo tema (Comune di Mazara del vallo, Associazioni ambientaliste). Sarà l’occasione per creare un momento di incontro con i responsabili della mobilità a qualsiasi livello e istituzioni cittadine e per “facilitare” lo scambio di idee, oltre che per inaugurare un tavolo tecnico su questi problemi.

Contesto del problema

L’Unione Europea ha bisogno di una nuova strategia, fondata su un miglior coordinamento delle politiche economiche, per creare maggiore crescita ed occupazione. La strategia individuata è “Europa 2020 – Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva” messa a punto dalla Commissione, presentata al Vertice dei 27 Capi di Stato e di Governo – che si sono riuniti il 25 e 26 marzo scorso a Bruxelles – e che sarà adottata formalmente nel prossimo vertice di giugno. Fra gli obiettivi da raggiungere nel prossimo decennio decisi dal Consiglio europeo c’è quello ridurre le emissioni di gas a effetto serra almeno del 20% rispetto ai livelli del 1990 e di portare al 20% la quota delle fonti di energia rinnovabili nel consumo finale di energia e puntare a un miglioramento del 20% dell’efficienza energetica. Proprio da quest’ultimo obiettivo prende spunto il progetto che verrà più avanti descritto.

Descrizione dell’idea

Andare in bicicletta è salutare, si sa. Inoltre, in tempi di crisi, la bicicletta può essere usata per risparmiare sugli altri mezzi di trasporto, che hanno tutti un costo più o meno alto, dall’altro si ha un risvolto ecologico, con la diminuzione di emissioni di CO2 prodotte dalle automobili preservando l’ambiente nell’ottica di uno sviluppo sostenibile, intendendo, secondo quanto riporta la definizione più nota, sostenibile quello sviluppo che soddisfa le esigenze del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie.

Non da ultimo, questa opportunità può essere sfruttata per perdere anche qualche chilo!!! Le biciclette hanno conquistato le grandi città. Il traffico, le limitazioni all’accesso nei centri storici, gli incentivi per l’acquisto dei veicoli a due ruote, la tutela dell’ambiente, le esigenze di risparmio e tante altre ottime motivazioni inducono milioni d’italiani a preferire la bici all’auto. La bicicletta ha recuperato il prestigio sociale goduto nell’epoca dei film in bianco e nero, divenendo uno dei simboli di un nuovo stile chic capace di coniugare ecologia e praticità.

L’antico veicolo a due ruote ha indubbi pregi, ma pure un difetto richiede il carburante meno costoso dal punto di vista economico, ma più faticoso da trovare sul mercato: l’energia umana! Potremmo dilungarci su come il nostro corpo non sia più abituato a svolgere attività fisica, su come il movimento a noi più famigliare coincida con il muovere le dita su tastiere di computer piuttosto che camminare. Lo stile di vita prevalente nella società si è trasformato nel tempo ed anche le biciclette hanno sperimentato la loro piccola rivoluzione al fine di venire incontro alle nostre aspettative. Le bici elettriche ci aiutano, infatti, ad affrontare una salita oppure a compiere tragitti dopo un’estenuante giornata di lavoro e nei momenti in cui il nostro corpo è privo d’energia interviene la tecnologia.

A differenza d’altri mezzi di trasporto, le biciclette a pedalata assistita sono eco compatibili, perfettamente in sintonia con il desiderio di non inquinare ulteriormente l’aria che respiriamo. Dopo avere descritto brevemente gli indubbi vantaggi a cui porta una “pedalata”, non ci resta che descrivere il progetto ed in particolare esso prevede: – La realizzazione di un piccolo parcheggio fotovoltaico; -L’acquisto di circa 10 biciclette elettriche che verranno usate per essere noleggiate, in particolare durante il periodo estivo dove si ha la maggiore affluenza turistica.

In sintesi, una volta allocate le biciclette al di sotto del parcheggio realizzato, le stesse, verranno ricaricate tramite la corrente elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico. Inoltre l’energia prodotta in eccesso, tramite il meccanismo di scambio sul posto verrà ceduta al GSE dietro compenso monetario. Questo meccanismo permetterà quindi di rendere autosufficiente dal punto di vista energetico l’intera struttura e di ammortizzare i costi dell’impianto grazie agli introiti ricavati dalla vendita dell’energia elettrica. Nella scelta della fonte energetica si è optato per un impianto fotovoltaico perché offre indubbi vantaggi. Gli impianti fotovoltaici non causano inquinamento ambientale poiché: – Dal punto di vista chimico, non producono emissioni, residui o scorie; –

Dal punto di vista termico, le temperature massime in gioco non superano i 60 °C; – Dal punto di vista acustico, non producono rumori. La fonte fotovoltaica è l’unica che non richiede organi in movimento né circolazione di fluidi a temperature elevate o in pressione, e questo è un vantaggio tecnico determinante. Si deve considerare anche che le emissioni complessive di CO2 e di altri gas-serra durante tutto il ciclo di vita dell’impianto fotovoltaico (produzione dei componenti, trasporto, installazione, esercizio e rimozione) sono nettamente inferiori rispetto a quella dei sistemi di generazione a combustibili fossili. Si tratta di un progetto particolarmente virtuoso, connubio di economia e sostenibilità nonché un bell’esempio di buone pratiche locali e di “green economy”.

Luogo di intervento

Il progetto verrà realizzato nella città di Mazara del Vallo, comune di circa 51.350 abitanti della provincia di Trapani, affacciato sul Mar Mediterraneo, alla foce del fiume Màzaro e distante meno di 200 km dalle coste tunisine del Nord Africa. Per la strategica posizione geografica (e per l’interesse per la foce navigabile del fiume Màzaro), Mazara del Vallo nel corso dei secoli ha conosciuto numerose dominazioni, come ogni altra città di frontiera: Fenici, Greci, Cartaginesi, Romani, Bizantini, Vandali, Goti, Arabi, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi e Borboni. Segno più evidente è l’impronta islamica del tracciato, tipico delle “medine”, dell’antica città araba, oggi chiamato “Kasbah”: vicoli e strade piccole e tortuose, che si dipartono da un asse centrale e portano ai numerosi cortili dove si aprono gli accessi alle abitazioni. Il vecchio “centro storico”, un tempo racchiuso dentro le mura normanne, include numerose chiese monumentali, alcune risalenti all’XI secolo, e fra tutte notevole importanza ha la Basilica Cattedrale che sorse in epoca normanna, al posto di una precedente moschea per volere di Ruggero I, in seguito alla creazione nel 1093 della diocesi. Venne ricostruita completamente alla fine del XVII Secolo in forme barocche, per opera di Don Pietro Castro. All’interno si conserva il gruppo statuario rappresentante la Trasfigurazione di Antonello Gagini. Fuori dal centro abitato, nei pressi della città, si conservano alcuni siti archeologici, fra tutti l’insediamento neolitico di Roccazzo e resti di una villa romana imperiale a Costa di Piraino. Il clima di Mazara risulta particolarmente gradevole nel contesto siciliano. Gli inverni sono miti e brevi e raramente la temperatura scende sotto i 12° gradi per più di quindici giorni. Le estati sono generalmente caratterizzate da una ventilazione regolare. Le attività economiche che lo contraddistinguono principalmente sono il turismo, la pesca, l’agricoltura e l’industria cantieristica e alimentare, in particolare quella del pesce, infatti il porto peschereccio è uno dei più importanti e noti sia a livello italiano che europeo. Non distante dalla città sorgono due importanti aree naturali che comprendono i Gorghi Tondi, il lago Preola (oasi del WWF) e la riserva di Capo Feto (LIPU).

Tempi di realizzazione

Circa due mesi

Dai 3 ai 6 mesi

Benefici

I benefici attesi possono essere suddivisi in 4 ambiti principali: – Ambiente e territorio: Migliorare la qualità dell’ aria, promuovere i mezzi di trasporto ecocompatibili; – Sicurezza: Promuovere percorsi ciclabili, aumentare la quota di spostamenti non motorizzati, ridurre le vittime, aumentare la comunicazione, migliorare la sicurezza sociale; – Socialità e partecipazione: Sensibilizzazione alla mobilità pedonale, ciclabile e con trasporto pubblico locale, sensibilizzazione sul tema delle esternalità negative della mobilità urbana, recupero della strada come luogo di socialità, promuovere l’uso di mezzi alternativi per i luoghi di incontro; – Energia, risorse e tecnologia: tecnologia a basso consumo energetico; risparmio energetico: riduzione dell’ uso dei combustibili che provocano esternalità negative e tecnologie che riducono la domanda di mobilità, promozione della mobilità con vettori energetici.

Costi di gestione

Telefonia/ADSL: 300 euro/anno Dipendente stagionale part-time: circa 4.000/annui Canone locazione: circa 3.000 euro/annui Utenze varie: 700 euro/annui

Costi di investimento

Da una preliminare preventivazione i costi di realizzazione del progetto sono stimati in 22.000 euro. In particolare: – Parcheggio fotovoltaico: 14.000 euro circa – Acquisto n° 10 biciclette elettriche: 3.500 euro circa – Spese varie e di gestione primo anno: 4.500 euro circa

 

 

 

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5 Thoughts to ““Best practices per Palermo: “Vorrei una città in bicicletta…””

  1. giramondo855

    sono andato sul sito indicato e l ho chiuso subito inorridito… in primo piano c’é la pubblicità con un’indicazione di voto a favore di Letizia Moratti e con delle frasi puramente demagogiche per screditare l’avversario… “con pisapia piu campi nomadi e la moschea più grande d’Europa”..ma stiamo scherzando? i campi nomadi se servono vanno fatti e bene.. per non permettere che accadano episodi come quello di Roma..certo le popolazioni nomadi in Italia fanno simpatia a pochi.. anche perché diciamolo…loro non fanno molto per acclamarsi la simpatia della gente.. però siamo tutti esseri umani innanzitutto! la moschea piu grande d’Europa…che male può fare una moschea? forse molto meno di quanto possa fare una dieci cento mille chiese cattoliche dove lasciamo i nostri bambini e giorno dopo giorno si scoprono sempre più nefandezze all’interno di questi “templi sacri”…alla fine poi bisogna vedere se questi progetti corrispondono a realtà…e poi riflettendoci almeno avremmo qualcosa di più grande in europa… oltre al debito pubblico…
    concludendo la mia riflessione trovo inconcepibile basare una campagna elettorale sulla xenofobia e facendo paura alla gente con argomenti vuoti!!! Questi politici sono VUOTI!!
    mi scuso per esser uscito fuori dal tema del post… ma non lo voglio piu aprire questo sito di italiafutura!

  2. giuseppe

    scusa ma io prima vorrei vedere le piste ciclabili nelle vie principali, e quelle esistenti rifatte con un pò di intelligenza, oppure vogliamo vedere i turisti spiaccicati da un pullman e un tir in pieno centro.
    Per voi è normale vedere gente in bici tallonata dai motorini o dagli stessi autobus, che oltre a rallentare il traffico rischia pure la pelle?

  3. giuseppe

    Ma nella campagna elettorale per Milano la Moratti ha delle tematiche molto più profonde: la moratoria sulle multe stradali e l’abolizione dell’Ecopass (messo proprio dalla stessa)! (solo per questo si meriterebbe un calcio per rispedirla dritto nel mausoleo da dove è venuta).

  4. lorenzo80

    Bellissimo articolo. Io è da un anno che uso sempre meno la macchina e prendo la bici il più possibile. Ne è conseguito un sostanzioso risparmio di benzina (un pieno mi dura da 1 a 2 mesi) e nella maggioranza dei casi i tempi di percorrenza sono molto inferiori a quelli dell’automobile. L’unico problema è che le pochissime piste ciclabili che abbiamo a disposizione sono praticamente inutilizzabili, sia perché ridotte in pessime condizioni, sia perché invase da motorini, automobili posteggiate e addirittura fruttivendoli! (vedi via Autonomia Siciliana). Finché il rispetto delle piste ciclabili non verrà garantito dalle stesse forze dell’ordine, mi sa che dovremo arrangiarci a usare le strade, stando attenti ai vari motorini e automobili, anche se devo dire che in quest’anno di bicicletta, mi sono reso conto che la situazione forse non è così pericolosa come pensavo inizialmente…

  5. Irexia

    Io mi accontenterei di avere un normalissimo bikesharing come l’ho visto in tutta Francia e a Barcellona (ho avvistato addirittura la bici numero 16mila), con appositi stalli per le bici comunlai e quelle private, nonché piste ciclabili semplicemente tracciate sull’asfalto, protette dalle auto, rispettate da tutti gli altri mezzi, che formino un percorso e che siano disegnate in modo da non comportare traiettorie improponibili!

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