Il “Chicago Tribune” sul traffico di Palermo

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Per la serie “figuracce internazionali”, siamo riusciti ad attirare l’attenzione del Chicago Tribune, noto quotidiano d’oltre oceano. L’articolo è scritto da Michael Dresser di “The Baltimore Sun”. Vale la pena di esplorarne il contenuto, per questo lo abbiamo tradotto. Buona lettura!


IL TRAFFICO DI PALERMO DESTA L’APPREZZAMENTO DI BALTIMORA

I viaggi all’estero sono illuminanti in tema di mobilità

E’ stato così bello tornare, la settimana scorsa, al flusso di traffico ordinato e tranquillo di Baltimora. Si, questa affermazione sembrerebbe indicare che sono uscito fuori di testa, ma cercate di capirmi, sono appena tornato da Palermo, capitale della Sicilia – l’isola alla punta dello stivale italiano. Ora, Palermo è una citta adorabile – vibrante, antica e piena di vita – ma per comprendere come ci si senta a camminare per le sue strade, immaginate di essere un cervo della Pennsylvania centrale al primo giorno della stagione di caccia. E’ un po’ come una versione di New York in cui ogni automobilista è un tassista. La regola di guida principale sembra essere: PERCHE’ USARE I FRENI QUANDO PUOI STROMBAZZARE IL CLACSON?
Mentre però le auto sono almeno prevedibili, le moto e gli scooter sembrano provenire dal nulla schizzando da tutte le parti per le strade congestionate. Così quando mia moglie e io siamo scesi dal nostro treno alla Penn Station e aspettavamo il bus, siamo rimasti colpiti da quanto placide sembrassero le (nostre) strade. Neanche un clacson durante il tragitto per tornare a casa, dopo due settimane di viaggio tra Portogallo e Sicilia – un soggiorno durante il quale nessuno di noi ha guidato un veicolo a motore. Abbiamo invece viaggiato con mezzi pubblici in molte forme – treno, metropolitana, aliscafo, autobus grandi e piccoli, elevador (un mezzo di trasporto dei quartieri pianeggianti di Lisbona) e funivia (una sorta di impianto di risalita che porta dalla scogliera di Taormina, alla spiaggia di Mazzarò). Non siamo andati a cavallo, anche se siamo passati in alcune macellerie di Palermo dove la loro carne era in vendita. Non è stato un viaggio di lavoro, ma uno scrittore in materia di trasporti non poteva certo fare a meno di trarre alcune considerazioni.
In primo luogo, ci sono diversi modi attraverso i quali una società può rendersi più accogliente per i visitatori stranieri (e il loro denaro) che fornire servizi efficienti e un trasporto pubblico comprensibile e largamente diffuso sul territorio. Anche se è forse la parte più povera d’Italia, la Sicilia ha superato il test durante le quasi due settimane che abbiamo passato lì. Anche se ci trovavamo nel villaggio più isolato di una remota isola a nord della Sicilia, abbiamo potuto prendere un bus ogni ora nella piazza di fronte la chiesa. Con nostra sorpresa gli autobus erano pure in orario! Un concetto che dovremmo importare anche in Maryland.
Tuttavia, sarebbe sbagliato ritenere la Sicilia un metro di paragone in termini di efficienza dei trasporti. I treni intercity erano terribilmente lenti, e i quelli a lunga percorrenza (per fortuna quelle utilizzate da altri) sono stati soggetti a ritardi di ore. Ci siamo sentiti come a casa.
La Sicilia, come altre destinazioni nel bacino del Mediterraneo, possiede aree che non reggono il confronto con gli Stati Uniti. In molti bagni pubblici mancano i sanitari e la carta igienica è scarsa. Ma a Catania, la seconda città più grande di tutta la Sicilia, abbiamo riscontrato un’eccezione: servizi igienici di una pulizia impeccabile in una affollata stazione ferroviaria.
La pecca, se così possiamo chiamarla, è stata che si dovevano pagare 70 centesimi per entrare in questo perimetro incontaminato. Un addetto si occupava di mantenere i bagni pulitissimi e profumati. Forse sì, sono rimasto assorto un attimo nel condurre la mia ispezione (dei servizi igienici), perché (di solito) i bagni pubblici sono tenuti malissimo. Essendo tornato alle squallide toilettes della stazione di Penn, non potevo non provare un pò d’invidia per i viaggiatori in Sicilia. Forse, quando la stazione di Baltimora sarà rinnovata, bisognerebbe fare un pensierino su un addetto pagato da impiegare nei bagni pubblici. Questo potrebbe costituire un sacrificio per gli indigenti che gravitano attorno agli hub dei trasporti, ma pochi viaggiatori paganti potrebbero dare a malincuore qualche spicciolo per aver garantite buone condizioni igieniche. Per tutti quegli americani che intendono recarsi all’esterno, è bene far prima qualche ricerca. Ad esempio, sarebbe stato utile sapere che i bus interrurbani in Sicilia non offrono servizi igienici – come trovereste persino in Uruguay – prima di ordinare quella seconda birra al Big Bus Bar di Palermo. Le guide tendono a sorvolare questi aspetti così delicati, perciò chiedere a un viaggiatore esperto o fare le giuste domande su un buon sito di viaggio come Lonely Planet’s Thorntree, potrebbe fornirvi le informazioni di cui avete bisogno. Dove ad esempio sono necessari gli orari, potrete raccogliere molte informazioni utili prima della partenza usando Internet. Per esempio, una ricerca su Google mi ha messo in mano gli orari dei bus dell’isola di Salina molto tempo prima che partissimo dall’aeroporto di Philadelphia per Lisbona. Quel volo USAirways, per inciso, è una benedizione per chi vuole staccare la spina dal proprio mondo affrontando un viaggio relativamente breve. Lisbona non è solo una delle capitali europee più vicine alla costa orientale degli USA, è anche una destinazione perfetta in sè. Una volta lì, il trasporto pubblico vi porterà ovunque vogliate andare. Per prendere il nostro volo a Philadelphia, abbiamo preso un treno alla stazione della trentesima strada. Poi ci siamo trasferiti in aeroporto con la metropolitana. Costo? 7$ a persona.
Una stranezza della nostra esperienza di viaggio, è che di tutti i nodi di trasporto che abbiamo visitato – compresi gli aeroporti di Philadelphia, Lisbona, Madrid e Palermo – le misure di sicurezza più rigide le abbiamo trovate proprio alla stazione della trentesima strada. O i responsabili della sicurezza hanno ricevuto specifiche e credibili prove di un imminente attentato, oppure si è verificato un cattivo allocamento delle risorse antiterrorismo negli USA.
Se c’è una cosa che è rimasta dei nostri viaggi, è quanto gratificante e stimolante possa essere viaggiare da soli in un posto di cui non conosci la lingua. In Portogallo e in Italia, così come nella maggior parte dei paesi in cui abbiamo viaggiato, la gente si sforzava di essere utile. Si può solo sperare che quando i visitatori di altri paesi verranno a Baltimora, saranno trattati così come lo siamo stati noi. Se lo saranno, scopriranno che arrivare è appena la metà del divertimento!

FONTE ORIGINALE

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25 Thoughts to “Il “Chicago Tribune” sul traffico di Palermo”

  1. beh insomma, la solita storia riconfermata… traffico terribile, per di più clackson senza motivo, derisi e messi sotto da Catania ma la gente è affettuosa.
    Fa male leggere queste cose però…

  2. Io invece mi sono divertito, rispecchia appieno la nostra arrogante palermitanità, e comunque ho anche letto “vibrante antica e piena di vita”, e questo è un buon compromesso ai clacson ai quali ormai siamo abituati. Certo, se avessimo i bagni puliti alla stazione… beati i catanesi che possono usufruirne 🙂

  3. Antony82

    Ad esser sincero mi aspettavo di peggio! Forse il giornalista ha soltanto sfiorato la tappa palermitana. Comunque, niente di nuovo di quello che già sapevamo.

  4. Panormus

    Che dire? Forse ho letto male io, ma a parte la storia del traffico e dello strombazzare delle auto, mi pare che a uscirne male sia più che altro la città di Baltimora 🙂

  5. Metropolitano

    Quindi secondo questi turisti Baltimoresi Palermo non avrebbe nè infamia nè lode.

  6. Io penso che il tizio in questione abbia esplorato soprattutto il resto della Sicilia…di Palermo ha nominato solo il traffico e a nostro favore un po’ di folklore locale. Tuttavia il fatto che spenda elogi sul Portogallo, e al momento di passare agli elogi per la Sicilia si concentri sull’unico bagno pulito di tutta la regione, che a quanto pare sta proprio alla stazione di Catania 😀 beh…è scoraggiante. Comunque il signor Dresser è sicuramente da ringraziare per averci risparmiato. Gli occhi incuriositi del turista gli hanno fatto dipingere una realtà più dolce di quello che è. Penso che anche io se andassi a Calcutta, mi concentrerei di più sugli aspetti culturali, anziché la povertà estrema e il degrado.

  7. Otto Mohr

    Cmq mi che malafiura!!!!!

  8. fabdel

    e sul giornale di Sicilia di oggi c’è un paginone di interviste ai turisti stranieri che scendono dalle navi da crociera che si dicono letteralmente schifati di quant’è sporca, sudicia e caotica Palermo. mi chiedo: i politici che amministrano Palermo quando leggono queste cose e si guardano allo specchio non si fanno sinceramente schifo prima ancora come uomini che come politici?

  9. @fabel anche lo specchio di casa loro è lordo e sudicio, almeno quanto l’acqua del fiume oreto!

  10. Luca

    Viaggiando molto mi imbatto spesso in gente straniera che e’ talvolta passata da Palermo.
    Ormai ho pure paura a chiedere: did u like it?
    Mi anticipano sempre dicendo: well, it’s not in a good shape o what a mess o cose simili.
    Proprio ieri una svedese mi diceva: the rest of Italy for u must be like Switzerland.

    Ragazzi, le voci girano. Ormai siamo noi i mega ingrasciati, visto che navighiamo nella munnizza.
    E’ veramente una vergogna.

  11. matteo O.

    Forse sarò la voce fuori dal coro, ma a me questo articolo mi ha incoraggiato.
    Se oggi che la città fa davvero pena, e la sicilia è tenuta malissimo, riusciamo a non suscitare orrore agli occhi dei visitatori, immaginatevi quali sono le nostre potenzialità…
    Io immagino sempre Palermo con i lavori relativi ai mezzi pubblici ultimati (la metro che arriva a mondello, il tram e tutto il resto)…diventerebbe la città piu bella di tutto il sud italia!
    …certo c’è molto da lavorare!

  12. Real

    L’articolo mi sembra un po’ superficiale nell’insieme.
    Si evince che l’autore ha avuto poco a che fare con i mezzi pubblici di Palermo, sono quasi inesistenti, forse per questo non vi ha fatto caso!!
    Che siamo dei cafoni patentai, non sfugge mai a nessuno !! : )
    @ MATTEO .O …di lavoro c’è ne vuole tanto, ma proprio tanto a partire dall’educazione civica di noi Palermitani.

  13. Metropolitano

    @matteo O.
    sarà molto più facile avere tutti i mezzi pubblici in programma infrastrutturale entro il 2014 che impartire la cultura dell’educazione civica degli abitanti che utilizzano quei mezzi.
    Una volta attivate le altre modalità di trasporto, io sono curioso di vedere quanto rispetto mostreranno per le innovazioni. Conoscendoli sporcheranno tutti gli interni ed i vestiboli dei vagoni e non si cureranno del rispetto per gli altri passeggeri.

  14. pinowolf

    Fin quando la collusione, l’associazione a delinquere e la cultura dell’illegalità faranno parte della “morale” dei politici “palermitani”, signori miei, mi sa tanto che saranno ancora “uccelli per diabetici”!

  15. Fabrivit

    Ma di che ci meravigliamo se siamo verament eun popolo di ingrasciati e fitusi??? Che non è vero che la gente anche quando ci sono i cestini vuoti preferisce gettare le c arte per terra i mozaziconi di sigaretta??? Ma se non abbiamo cura noi del nostro perchè devono averne gli altri elogiando qualcosa che non è?? I nostri meravigliosi monumenti vengono affossati dalla nostra inciviltà…che pietà…

  16. Luca

    @pinowolf
    Questa e’ la chiave di lettura!
    Un sistema che legittima e implementa la corruzione non puo’ generare nulla di buono!
    E visto lo stato attuale e le prospettive, c’e’ solo da pregare che arrivi qualche manna dal cielo, come uno Sgarbi per Salemi ad esempio.
    Uno non colluso con il territorio e la mentalita’ del luogo.

  17. matteo O.

    Bella come chiave di lettura….quasi quasi proporrei di chiedere al comune di fermare i lavori cosi non rischiamo di avere un pò di ottimismo!

  18. matteo O.

    Io ho vissuto a palermo per tre anni, e vi giuro che quello che rovina questa città, non sono ne gli “ingrasciati”, ne i vandali….ma soltanto il pessimismo di tutti i palermitani!!!
    Io sono sicuro che se la smetteste di avere questo pessimismo che vi esce pure dalle orecchie, palermo sarebbe una città molto piu bella ed ospitale.
    Sapete quanto è brutto incontrare un collega di palermo e dirgli: “sai che bello c’è un sito in cui ti tengono aggiornato su tutti i lavori della città, e sicuramente daranno una spinta in piu per il completamente delle opere”….e sentirsi rispondere: “macchè tanto non cambierà mai niente, la città è uno schifo…e vedrai quando finiscono i lavori, forse manco fra 20 anni!!!”.
    Se il palermitano nasce con questa mentalità non lotterà mai per cambiare le cose, perchè tanto non si possono cambiare.
    Allora invece di criticare gli ingrasciati e i vandali, cominciamo noi ad essere un pò piu ottimisti, che male non ne fa!

  19. @matteo O.
    parole sante, santissime.
    I problemi ci sono, nessuno li nega, ma noi ci “abbagnamo u pani”, giusto per rendere l’idea.

  20. Roberto1

    Come quelli che non fanno la raccolta differenziata perchè “tanto va a finire tutto a Bellolampo”. Hai presente i muli con i paraocchi !? Matteo hai ragione al 100%.

  21. Gi quoto matteo O. e Roberto1.

    Insopportabili quelli della differenziata, cmq queste storie sono i dipendenti dell’AMIA a farle uscire, secondo me la raccolta differenziata li fa lavorare di più e di conseguenza si inventano storie perchè la gente non la faccia.

  22. ML

    Servizi della stazione ferroviaria di Bagheria: ingresso a gettone, 40 centesimi e vi si aprirà un mondo…quasi hotel cinque stelle…è questione di idee, ma anche di progettazione e di corretta gestione del denaro pubblico…

  23. Reyad

    Bravo Matteo, i palermitani sono così, hanno questo pessimismo esagerato che non capisco da cosa deriva. Se il palermo calcio perde una partita già parlano di lotta per la salvezza, figuriamoci quando si parla di lavori pubblici e altre cose di cui i risultati positivi si vedono molto più raramente rispetto a quelli della nostra amata squadra.

    Che siamo veramente indisciplinati al volante è la verità, le precedenze non esistono, la gente è abituata a questa “giungla” e si comporta di conseguenza.

  24. Otto Mohr

    @Matteo O.
    Sei riuscito a centrare il difetto di noi Palermitani…è tutto vero! Ma siccome c’è anche gente che la pensa diversamente io dico a tutti i partecipanti del blog: “Yes we can!”

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