Piazza San Giovanni Decollato

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Rinasce piazza San Giovanni Decollato all’Albergheria, a due passi dal Palazzo Reale. Smontati i ponteggi dalle facciate del palazzo dei marchesi di Altamira e della chiesetta di San Giovanni Decollato. Il palazzo edificato nel XVII secolo appartenne ai Cottone marchesi di Altamira e presenta decori rococò e un portale a seto poligonale. La vicina chiesetta di San Giovanni Decollato, detta anche di "San Giovannuzzo" venne edificata nel 1597 dalla Confraternita dell’Annunziata dello Scutino per poi passare nel settecento alla Compagnia di San Giovanni Decollato, in questo periodo venne completamente rinnovata (1737). Uscita gravemente danneggiata durante la guerra, sino a quelche mese fa era scoperchiata e piena di piante rampicanti. A due passi la via del Fondaco con numerosi edifici recentemente recuperati che formano un insieme di indubbio impatto estetico.

Ieri:

Oggi:

Cortile San Giovanni Decollato:

via del Fondaco:

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12 Thoughts to “Piazza San Giovanni Decollato”

  1. questi restauri lascino a bocca aperta

  2. Bellissimi. La terza foto sembra quasi un rendering

  3. piero82

    quoto portacarbone, sembra effettivamente un rendering.
    sotto questo punta di vista(dei restauri)possiamo dire che il centro storico sta veramente tornando a nuova vita.
    anche se,sono deluso del fatto che l’asse via ruggero settimo-maqueda di lavori se ne sono visti pochi e niente..speriamo intervengano anche li con interventi forti.

  4. piero82

    non avevo notato una cosa, guardate la parte superiore della chiesa…lateralmente, prima vi era solamente un piccolo arco..adesso c’è anche l’altro mancante..rifatto uguale identico,bellissimo!

  5. MAQVEDA

    Poco ci voleva e anche il secondo campaniletto sarebbe crollato, se potessi ingrandire la fototi accorgeresti che era attraversato da crepe enormi. Il primo era crollato da chissà quanto.

  6. piero82

    vabbe dai,alla fine dal totale abbandono..ne viene fuori un palazzo ed una chiesa meravigliosi!

  7. huge

    C’è poco da dire, questi restauri lasciano davvero senza parole e forse con un po’ di amaro in bocca, perché ci si rende conto del meraviglioso centro storico che abbiamo e di quanto poco finora ne abbiamo saputo apprezzare la bellezza.
    Un centro storico interamente restaurato, magari abbattendo anche qualcuno dei mostri costruiti insensatamente negli anni, e completamente pedonalizzato, senza l’obbrobrio di auto a deturpare la vista di palazzi e vicoli, credo che diventerebbe uno dei posti più affascinanti e suggestivi d’Europa.

  8. Lele

    senza parole…e concordo con Piero su via maqueda, dimenticata da tutti. ricordiamoci che la via maqueda era importantissima come l’attuale via Rugg7°. cmq dopo tanto restauro dovrebbe partire anche la disponobilità ad ospitare uffici e abitazioni tramite vendita o affitto. Invece molti palazzi vengono “occupati” dalla PA (comune, provincia) aumentando il costo della macchina pubblica. con l’enorme richiesta di alloggi e considerando le alte richieste del mercato, potrebbe essere un modo per far abbassare i prezzi, visto la maggior offerta.

  9. marcozs

    Villa niscemi sarebbe abbastanza grande per ospitare le sedute del consiglio comunale?

  10. fatamorgana

    fateci caso:
    non c’è una foto di Palermo all’aperto in uno spazio pubblico dove non ci siano automobili.

    E’ inquietante!

    (scusate per l’off topic)

  11. marcozs

    Fatamorgana la mentalità e questa:

    Se si pedonalizza una strada le auto da dove passano?

    Se si pedonalizza una piazza le macchine dove parcheggiano?

    Le auto, le auto, sempre e solo le auto.

    Se ti guradi in giro vedi solo auto: auto sulle strade, auto sui marciapiedi, auto sulle piste ciclabili, perfino auto nelle poche zone pedonali che ci sono (piazza San Domenico).

    Nonostante le auto siano ovunque, il palermitano grida quando gli si toglie un piccolo pezzo di strada per darlo al trasporto pubblico (cordoli), o alle piste ciclabili.

    Se chiedi ad un americano cosa ne pensa di Palermo, ti risponderà che è sorprendente che in una città costruita interamente per le auto, nessun imprenditore abbia fiutato l’affare ed abbia aperto drive in e drive through.

    Quando i palermitani inizieranno a morire di cancro ai polmoni, forse, smetteranno di chiederesi da dove passano le auto ed inizieranno a pensare anche a dove far passare pedoni, biciclette ed autobus.

    E forse capiranno anche che non sono i parcheggi ad essere troppo pochi ma le auto ad essere troppe.

  12. MAQVEDA

    Chi ti dice che già non ci muoiano di cancro ai polmoni. L’aria è nove volte su dieci irrespirabile, e per me che cammino in bicicletta è tragico. A volte mi trovo fermo ai semafori circondato da auto e motorini e non respiro completamente.

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