Amia, pagamenti bloccati: fermi i cantieri in strada

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Di recente la notizia secondo la quale gli operai dell’Amia avrebbero incrociato le braccia a causa dei mancati pagamenti degli stipendi.

I cantieri che si sono fermati sono quelli lungo via Maqueda e viale Reg. Siciliana, dove si sta rifacendo il manto stradale:

(Repubblica)

L’Amia non paga i fornitori, fermi i cantieri stradali
Il sindaco, dopo la pioggia di polemiche, ha avuto un lungo colloquio con il presidente dell´Ars, Francesco Cascio ed è rimasto in costante contatto telefonico con il governatore Raffaele Lombardo. Il primo cittadino ha chiesto «certezze» sull´emendamento alla finanziaria che sbloccherebbe 15 milioni di euro per Palermo, Messina e Catania. Intanto l’aumento sulla tassa dei rifiuti è stata rinviato almeno di una settimana

Ruspe ferme per mancanza di fondi. Ieri i cantieri per il rifacimento del manto stradale di via Maqueda e di viale Regione siciliana si sono fermati. L´Amia non aveva ancora pagato i fornitori e le imprese si sono rifiutate di consegnare il materiale agli operai. Una grana che potrebbe rientrare già oggi, dopo che ieri la società comunale ha fatto partire il mandato di pagamento, ma che rivela un´azienda sull´orlo del tracollo. Quella della ex municipalizzata che si occupa della raccolta dei rifiuti sembra un´agonia senza fine. La coperta è corta e i fondi per la ricapitalizzazione, gli 80 milioni di euro versati dallo Stato in tre tranche, da soli non bastano. Mentre il Consiglio comunale prende tempo e rimanda di giorno in giorno la modifica al regolamento della Tarsu, essenziale per aumentare il tributo e tentare di rimettere in sesto i conti dell´azienda, ci sarebbe già un primo fornitore che ha presentato istanza di fallimento. Un ulteriore macigno per i conti traballanti dell´ex municipalizzata. Oggi i capigruppo e il presidente del Consiglio comunale incontreranno sindacati, consumatori e organizzazioni datoriali proprio sull´aumento della tassa: un incontro che si sarebbe dovuto svolgere ieri e che è stato poi rinviato fra le proteste di alcune associazioni, da Legambiente all´Adoc. […]

Di seguito alcune foto dei lavori di qualche giorno fa. Data l’importanza dell’asse, forse era più indicato svolgere questi lavori in ore notturne e con presidi di sicurezza minimi più evidenti.

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6 Thoughts to “Amia, pagamenti bloccati: fermi i cantieri in strada”

  1. Pinko

    Mah, quella dei lavori solo diurni è una cosa che non ho mai capito a Palermo. Come si può pianificare il rifacimento del manto stradale di viale Regione Siciliana in pieno giorno??? Così come la potatura delle aiuole nelle aree verdi al centro della stessa circonvallazione. Capisco che il costo di realizzazione per i lavori notturni sono più alti… ma un’arteria come viale Regione Siciliana, completamente intasata perchè è in atto la “potatura”, con associato restringimento, così come per il rifacimento del manto stradale… se una cosa del genere fosse fatta a Roma, sul GRA… qui però, tra mille altri problemi, le manutenzioni almeno del GRA vengono fatte quasi completamente di notte.

  2. Daniele

    Infatti stanno mandando in tilt mezza città .. è vergognoso!! In tutte le città “normali” lavori del genere si fanno di notte .. purtroppo il comune è in deficit e non può neanche pagare gli operari .. siamo a posto!

  3. @ Pinko: il fatto è che nessuno insorge, tutti i cittadini si lamentano però al contempo accettano le decisioni senza muovere un dito.
    Credo che debbano essere i primi commercianti a chiedere questi cambiamenti di orario, proprio loro che sono sempre pronti a lamentarsi di ogni cosa leda la loro attività e i loro guadagni potenziali.

  4. marcozs

    @ Portacarbone: da quello che ho capito io, per i commercianti più traffico c’è meglio è, perchè secondo loro si incrementano le vendite.

  5. Si, verissimo. PEccato però che, loro colleghi come quelli di via P. di Belmonte, dopo la pedonalizzazione, non vogliono più tornare indietro perchè hanno visto i vantaggi di un’area pedonale.
    Occorre portagli una dimostrazione pratica per farli quantomeno dubitare della loro politica assurda.

  6. Pinko

    Ma infatti, l’altro paradosso che ho letto, è la compiacenza dei commercianti alla “doppia fila”, vedendo in questo un’incremento delle vendite. Non bisogna essere un esperto di urbanistica per valutare come, invece, è l’area pedonale a dare il massimo contributo commerciale (si è portati a sostare più tempo a piedi davanti alle vetrine e, quindi, all’acquisto; ci si può permettere in maniera disinteressata un break alimentare… i centri commerciali, per esempio, hanno dato modo di rivelarsi vincenti, anche se hanno spese di gestione e di affitto mediamente più alti, così come i centri storici resi pedonali). Mah… mistero della nostra cultura.

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