I due volti del Festino di Santa Rosalia

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Si è appena concluso il 391esimo festino di Santa Rosalia, patrona della città.

Tutti siamo ancora carichi di estasi per le ore trascorse a seguire il carro lungo Corso Vittorio Emanuele e ad ammirare i fuochi di artificio al Foro Italico e, come ogni anno, giornali e social network pubblicano foto ed articoli per evidenziare i punti forti e deboli della festa.
E’ passato qualche anno dall’ultima volta che ho partecipato al Festino e quest’anno, a causa anche della mia assenza dalla città per parecchi mesi, mi sono sentito in dovere di partecipare.
Dal punto di vista della festa è stato un bel Festino!

Quest’anno però, vorrei appena sfiorare un tema inerente la festa che, a memoria, mai una testata giornalistica ha approfondito degnamente, né tantomeno l’amministrazione comunale:  l’organizzazione.

Ogni anno, da decenni,  si ripetono sempre le stesse scene, che da una parte dovrebbero indurre i nostri amministratori a non farle ripetere negli anni a seguire data la grande ridondanza del fenomeno, dall’altra ciò non accade perché inconsciamente esse fanno parte del festino stesso. Mi riferisco, in particolare, alla presenza di decine e decine di ambulanti che senza alcuna autorizzazione si posizionano al Foro Italico (per non parlare del solito venditore di bevande che precede puntualmente il carro della santuzza); alla presenza di motocicli e persino di qualche auto lungo il Foro Italico durante la festa dei fuochi; alla mancanza di parcheggi nelle zone che circondano l’area della festa; alla disorganizzazione assoluta nella fase di deflusso a fine festa, con strade che si ritrovano a sopportare contemporaneamente un enorme flusso di auto e gente.
Eppure, il Comune di Palermo dovrebbe essere esperto in materia, dovrebbe avere imparato la lezione dopo l’obiettiva bella figura che ha fatto in termini organizzativi per la venuta del papa, proprio al Foro Italico, sei anni fa. Ma voi direte: <<mica c’è il papa, ci sono soltanto i palermitani…l’amministrazione non ha bisogno di fare bella figura con nessuno>>.

 

Basterebbe poco, molto poco, per migliorare la situazione sensibilmente:

  • evitare in tutti i modi che ambulanti abusivi si piazzino con le loro bancarelle (addirittura era presente un venditore di cardellini, il che è assolutamente illegale);
  • a partire dal giorno precedente, imporre il divieto di sosta non solo al Foro Italico e lungo il Cassaro, ma anche lungo via Lincoln e via Francesco Crispi (dato che sono delle strade di deflusso della gente a fine festa);
  • chiudere alle auto e ai motori tutte le strade di accesso alle vie di deflusso di modo da consentire un sicuro passaggio alla gente a piedi;
  • istituire dalla Stazione Centrale al Parcheggio Basile delle navette gratuite che permettano ai cittadini di usufruire del parcheggio, riducendo quindi il numero di mezzi che gravita intorno all’area;
  • istituire, dalla mattina e fino a tutta la durata del festino, delle barriere di filtraggio in corrispondenza delle strade di accesso principali.

In particolare oggi, con le continue minacce terroristiche al nostro paese, si rende assolutamente necessario che le forze dell’Ordine attuino interventi di prevenzione contro possibili attacchi terroristici e contro l’illegalità diffusa. Come mi è capitato di osservare in giro per l’Italia, spesso vengono istituite delle barriere di filtraggio, presidiate dalle forze dell’ordine, in corrispondenza delle strade di accesso ad un evento, di modo da controllare chi accede all’area. Nel nostro caso, si tratterebbe di sventare possibili attacchi terroristici e di evitare che ambulanti, auto e motocicli siano fisicamente impediti di entrare nell’area del festino.

Basta poco, basta veramente poco…

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5 Thoughts to “I due volti del Festino di Santa Rosalia”

  1. gippo70

    Basterebbe anche un colpo di ramazza alle statue che sovrastano le vasche ai Quattro Canti.
    Osservare le 4 muse danzanti all’interno delle vasche e quelle statue impolverate all’inverosimile…….
    O che dire dei 4 lampioni spenti, ognuno dei quali, dinnanzi alle 4 fontane !!!!
    Che tristezza……..

  2. Jerax

    Guarda faresti prima ad organizzare il festino in un altra città che vedere quelle cose realizzate 🙂

    1. Otto Mohr

      Le persone possono cambiare, così come anche una città intera. E’ questo il motivo per cui è nato Mobilita Palermo ed è anche il motivo per cui tutti vi partecipano. Cambiare la propria città senza piagnistei di alcun tipo

      1. Jerax

        Con tutto il rispetto non cambi palermo con un blog che leggono 50mila persona(e sto esagerando). Palermo la cambieresti soltanto con decisioni forti come arare a zero interi quartieri e ricostruire facendo arrivare gente civile… Cioè una cosa impossibile.

        Non me ne volere male, ma ogni volta che ritorno a Palermo anziche vedere passi in avanti, il degrado è sempre più alto. E pur ammettendo che gli sforzi sono veramente tanti per migliorarne la vivibilità, ogni anno che passa palermo fa un passo in avanti, il nord ne fa 5, l’europa 10. Forse Palermo arriverà ad un grado di civiltà e vivibilità decente fra 50/60 anni…

  3. drigo

    Le persone possono cambiare finchè hanno 20-25 anni. Oltre quell’età, la neurofisiologia ci dice che è improbabile (non impossibile, ma altamente improbabile) che il comportamento sociale possa subire chissà quali alterazioni. D’altra parte è per questo che l’educazione, in una società civile, è fondamentale che venga impartita “sin dalla culla”.
    Come ho ripetuto più volte, per la fascia di popolazione dai 30 anni in su che rifiuta di uniformarsi alle regole basilari della convivenza civile servono le mazzate. In una città come Palermo in cui chi indossa la divisa spesso dovrebbe essere il destinatorio di queste misure, il discorso diventa ancora più complicato.

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