Via Antonio Veneziano: le foto di un degrado urbano diffuso

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Mi chiamo Marcello Karra e sono residente in via Antonio Veneziano a Palermo.Vi scrivo per segnalarvi lo stato di abbandono e degrado in cui versa questastrada e in generale tutte le strade della zona Dante- Olivuzza con i marciapiedi dissestati e pieni di buche invasi dalle auto posteggiate, le strade piene di buchi e rattoppi e le fognature otturate, tant’è che quando piove si formano veri e propri laghi ai lati delle strade.

Segnalo inoltre l’assenza delle strisce pedonali e le auto parcheggiate puntualmente agli incroci che impediscono l’attravesamento pedonale degli stessi.

La mia proposta sarebbe intanto di risistemare strade e marciapiedi e possibilmente inserire dei paletti ai margini degli stessi per evitare il parcheggio selvaggio e disciplinare in alcune strade il parcheggio in senso obliquo ove possibile per aumentare il numero dei posti auto.

Spero che queste mie richieste siano prese seriamente in considerazione da chi di dovere e la situazione possa presto

migliorare. Allego delle fotografie.

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9 Thoughts to “Via Antonio Veneziano: le foto di un degrado urbano diffuso”

  1. Fabion54

    Ciao Marcello, io abito in zona e posso confermare ciò che hai segnalato in questo articolo, però vorrei aiutarti a sistemare via A. Veneziano dandoti un sito che funziona molto bene e che permette a noi cittadini di inoltrare delle segnalazioni al comune, che in molti casi riesce ad agire in un mese circa…
    Il sito si chiama: http://www.epart.it/ e una volta inviata la segnalazione in cui puoi specificare il tratto di strada, di cosa si tratta, allegare foto, ecc inoltra lui stesso la segnalazione agli uffici di competenza 🙂 Spero di esserti stato d’aiuto.

  2. Sono tornato da poco da Milano dove hanno il 98% dei marciapiedi asfaltati. Una tristezza infinita sia a livello estetico che logistico, dato che le auto ci parcheggiano su tranquillamente (e da quello che mi hanno detto è un’operazione consentita dal comune entro certi limiti).

    Noi abbiamo tutti i nostri marciapiedi distrutti dal tempo e dall’incuria più totale, nonostante siano decisamente più gradevoli e realizzati con materiali più consoni.

    Io ripeterò fino alla morte che ci vogliono i dissuasori in ogni marciapiede, per evitare che le auto li distruggano tempo niente.

  3. moscerino

    Una proposta di riassetto sarebbe quella di sagomare i marciapidi a zig – zag, per poter parcheggiare, li dove è possibile, il posteggio a spina di pesce, il vertice verso strada con altezza doppia della basola a gradino e triangolo alberato (falso pepe, albero a radicazione profonda e a foglie caduche), la profondità del marciapiede non deve essere inferiore a mt. 1,00 – 1,20 (detto passaggio passeggino). per gli scivoli suggerirei l’adozione di allargare le curve verso il centro incrocio e posizionare lo stesso tipo di basole con fioriera superiore e corrimano tubolare da 6 cm.
    Suggerirei al comune anche una ripetuta derattizzazione e disinfestazione, oltre all’uso di idropulitrice (deiezioni animali a due e quattro zampe).

  4. se68

    ..secondo me bisognerebbe utilizzare per l’intero territorio urbano quella sorta di sampietrini di cemento che hanno utilizzato in via Libertà, con i quali adesso stanno pavimentando piazza Florio.
    Mi sembrano decenti nonché, presumo, economici, e si prestano alla rimozione e ricollocazione senza tracce, in caso di manutenzione delle tubazioni sotterranee.

  5. franz

    Tre anni fa a Parigi la cosa che mi saltò subito all’occhio fù lo stato dei marciapiedi; erano di una omogeneità eccezionale, dovuta al materiale e alla semplice realizzazione. Precisamente viene posto sul massetto di cemento una guaina di un paio di centimetri, realizzata non so con quali componenti (sicuramente di riciclo) ma si intravedeva anche del piccolo pietrisco che gli conferisce anche una certa resistenza all’usura; questa oltre ad essere impermeabile, in caso di intervento al marciapiede, viene tagliata, tolta, ricollocata e alla fine quindi gli viene incisa a caldo la data dell’intervento. Costi quindi contenuti, manutenzione ridotta e durata nel tempo. Sono proprio scemi questi Francesi, non hanno il senso degli affari, con questo sistema non ci guadagna più nessuno; da noi invece il senso degli affari è altissimo, come altissime sono le professionalità messe in campo per realizzare interventi per le opere pubbliche; marciapiedi realizzati con criteri che neanche nel quarto mondo si sognerebbero di fare. L’abbattimento delle barriere architettoniche quasi sempre inesistenti se non addirittura la realizzazione di marciapiedi, con materiali che minano l’incolumità soprattutto di chi non è portatore di handicap. Un esempio di quanto sopra citato si può vedere nei marciapiedi di via Croce Rossa, realizzata con piastrelle di billiemi (credo fosse questa la pietra usata) che oltre ad essersi disintegrate con le dilatazioni termiche, diventano piste di pattinaggio quando piove e in estate quando il vento di scirocco vi deposita sopra finissima sabbia ancor più pericolosa della pioggia perchè invisibile all’occhio umano. Non ultimi i marciapiedi di via A. De Gasperi dove i portatori di handicap devono necessariamente camminare in strada perchè gli scivoli non portano da nessuna parte; insomma soluzioni, idee, materiali e quant’altro sarebbero di facile realizzazione se a tutto ciò non ci fosse un limite: il fattore “uomo”. Ma questa è un altra storia!

  6. se68

    ..in ogni caso, cemento, balate o altro, non è più accettabile questo stato di fatto dei marciapiedi e strade carrabili della città, perché costituiscono il pavimento sul quale camminiamo-circoliamo ogni giorno, ed il loro attuale stato contribuisce all’abbrutimento di tutti noi non invogliando, peraltro, a camminare a piedi.
    Indispensabile poi trovare un linguaggio comune a tutta la città che elimini questo patchwork di materiali disseminati per la città ( vedi gli esperimenti “creativi” di via Notarbartolo).

  7. simors

    Bisognerebbe mettere dei paletti in quasi tutti i marciapiedi di questa città.. mi chiedo come mai nessuno dell’amministrazione ci abbia mai pensato (forse perchè non si è mai voluto farlo..). Eppure girando un pò per l’Italia e per l’Europa, in tutte le città si trovano dei dissuasori in molti marciapiedi.. anche in città dove l’inciviltà della gente è molto meno radicata che da noi.

  8. Luca S.

    Carissimi,
    ogni singolo centesimo che e’ entrato nelle casse del comune, della regione e’ servito ad alimentare lo stipendificio dei precari e dei corsi di formazione…

    Perche’ chi amministra non gestisce il bene comune, no!
    Chi amministra CREA POSTI DI LAVORO.
    Si il politico da noi e’ l’imprenditore, colui che crea lavoro: precario e sottopagato.
    Per il resto, vanno bene strade dissestate, munnizza, e sottosviluppo!

  9. SalParadise

    Ho mandato una segnalazione al sito http://www.epart.it che l’ha inoltrata al comune di Palermo che mi ha già risposto scrivendo che hanno già segnalato i problemi agli uffici competenti. Speriamo che la situazione possa migliorare.

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