Termovalorizzatori, si ricomincia da capo

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Dopo sette anni ed un nulla di fatto, si ricomincia da capo, bisogna riprogettare il “piano termovalorizzatori” e gestione dei rifiuti in Sicilia. Il vecchio piano, datato 2002, prevedeva la costruzione di quattro termovalorizzatori nelle città di Palermo (nella zona di Bellolampo), a Catania (presso Paternò), ad Agrigento (presso Casteltermini) e a Siracusa (presso Augusta). 

La gara di appalto venne vinta da due aziende, la Actelios (del gruppo Falck) per Palermo, Agrigento e Siracusa; mentre per Catania la gara venne vinta dalla Waste Italia, si tratta di grosse aziende specialiste nel settore. Dopo aver ricevuto le licenze, preparato i progetti e scavato i primi sbancamenti relativi ai lavori di costruzione la commissione europea, tramite sentenza, ha reso nulli gli appalti. Questa situazione ha creato svariati problemi tra la Regione e le due aziende che hanno cominciato a chiedere rimborsi per una somma complessiva vicina a 220 milioni di euro.
La successiva gara proposta dalla Regione è andata deserta perché, le aziende vincitrici avrebbero dovuto pagare, alle precedenti vincitrici, la somma richiesta. Inoltre erano state effettuate nuove modifiche al piano, invece dei quattro grossi inceneritori si pensava di costruirne nove, di dimensioni più contenute, uno per ogni provincia. Adesso si torna indietro, la Regione e le due aziende sono tornate a dialogare, nell’interesse comune hanno preferito seppellire l’ascia di guerra e trovare un compromesso. Adesso, però, il piano del 2002 sembra essere troppo obsoleto, quindi il presidente Lombardo ha dato il via ad una commissione di esperti e tecnici, che in 45 giorni dovrà rivalutare il piano e proporre delle modifiche e nei 15 giorni successi la giunta dovrà approvare le modifiche. Bisognerà quindi attendere la fine dell’anno per capire se gli inceneritori saranno i quattro previsti inizialmente oppure i nove proposti in seguito.

In ogni caso il tempo stringe, i tecnici hanno valutato che l’attuale capacità delle discariche siciliane potrà servire fino alla metà del 2011, tramite delle proposte di ampliamento si potrebbe arrivare sino al 2014, ma entro quella data devono essere pronti i termovalorizzatori, altrimenti sarà il collasso. La raccolta differenziata può aiutare a diluire i tempi, ma non è una soluzione a breve termine, potrà esserlo a lungo termine, soprattutto perché passare dalla risibile quantità attuale alla proposta “Zero Waste” (zero immondizia, in pratica il riciclaggio totale), è impossibile in così pochi anni. Potrà essere una soluzione a lunghissimo termine, considerato che la California (una delle aree al mondo con più alta percentuale di riciclaggio) spera di arrivare allo “Zero Waste” per il 2020. E non si tratta soltanto di un aumento delle materie riciclate, bensì un intero cambio di vita per le persone, che dovrebbero anche imparare a cambiare i propri consumi e i propri acquisti, a comprare e cucinare solo il necessario, a riutilizzare e riparare gli oggetti invece di sostituirli.

I termovalorizzatori vengono visti spesso come mostri distruttori dell’ambiente, ma sono molto diffusi nelle nazioni che curano particolarmente l’ambiente. Per darvi un po’ di cifre in Svezia circa il 45% del rifiuto viene incenerito, in Svizzera quasi il 100%, in Danimarca circa il 50%, in Germania circa il 20% ne fanno largo uso; in Olanda circa il 33% del totale. Sulla loro pericolosità la comunità scientifica è profondamente divisa, ma le strutture nuove a norma con le leggi europee vigenti vengono considerati molto sicure. La raccolta in discarica è una tecnica ampiamente più inquinante, quello che viene gettato filtra nel terreno e inquina tutte le falde acquifere che incontra facendolo poi disperdere nel terreno.

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57 Thoughts to “Termovalorizzatori, si ricomincia da capo”

  1. SalParadise

    Io, in quanto laureando in Ingegneria per l’ambiente ed il territorio, e quindi abbastanza competente in materia, mi sento di dover correggere l’ultima frase contenuta in questo post in quanto le discariche (quelle ben progettate, realizzate e gestite) non fanno assolutamente filtrare i liquami provenienti dalla degradazione dei rifiuti (il percolato) nel sottosuolo in quanto sul fondo sono ampiamente impermeabilizzate e vi si trova subito sopra la base impermeabilizzata un dreno con dei tubi per aspirare il percolato per trattarlo e rimuovere una buona parte degli inquinanti in esso contenuti. Sul fatto che le discariche non sono una soluzione definitiva al trattamento dei rifiuti sono assolutamente d’accordo dato che occupano enormi spazi ed hanno costi di gestione molto alti. Ritengo però opportuno riflettere su cosa comporterebbe la costruzione di un termovalorizzatore a Bellolampo, cioè a pochi chilometri dalla città di Palermo, vicinissimo a quartieri come Borgo Nuovo, il Cep. Passo di rigano ed altri e quanto peggiorerebbe la qualità dell’aria della città già non molto buona.

  2. la questione cruciale è proprio questa…si dice che il termovalorizzatore di Venezia inquina quanto due automobili…ma sarà vero? Ci sono dati che dimostrano che questi termovalorizzatori non generano danni gravissimi alla salute? Ricordiamoci che chi li contesta, sostiene che producano particelle talmente piccole che in confronto i PM10 sono un toccasana! Riflettiamo bene prima di fare qualcosa. Soprattutto perché in Sicilia non mi fido proprio, la speculazione e la mafia se ne fregano della salute della gente, quindi spero che la cosa si valuti attentamente. E in ogni caso auspico la massima trasparenza da parte dell’amministrazione, e non come hanno fatto di solito per ogni cosa che ha riguardato questa città, appattandosi sempre alle spalle dei cittadini e comunicare le cose solo dopo che il danno era stato fatto

  3. Roberto1

    Quì in Sicilia la questione è molto semplice: o si fanno i termovalorizzatori e anche in fretta o la situazione rifiuti precipiterà. Sono poi d’accordo sul fatto che occorra la massima trasparenza, seri controlli e avviare al contempo una vera campagna per la raccolta differenziata in modo da incenerire solo la parte di rifiuti non recuperabile. Anche sulla localizzazione dei termovalorizzatori e sulle loro dimensioni si può discutere, anche se penso che non si possa prescindere da due impianti dislocati nei dintorni delle due aree metropolitane più popolose di Palermo e Catania.

  4. Daniele

    Sono d’accordo anche io sui termovalorizzatori .. ma la domanda è? riusciranno a realizzarli in 4 anni, cioè entro il 2014? la vedo dura … A proposito della raccolta differenziata .. è vero che in centro partirà una raccolta differenziata porta a porta?

  5. dado25

    Considerando che Palermo si trova in una conca e che quindi il ricambio dell’aria non è delle migliori, chi sta pensando alla costruzione del termovalorizzatore a Bellolampo, sta tenendo in considerazione questo fattore? o se ne stanno fottendo (scusate la parola) della nostra salute?

    Guardando Palermo dall’alto, (basta salire su monte Cuccio) è possibile notare sempre uno strato velato di nubi grigie che ricopre la città, ovviamente smog e polveri….immaginate cosa ci sarà con il termovalorizzatore.

    Ora calcolando che già il quartiere più vicino, Borgo Nuovo, dista in linea d’aria circa 2,5 chilometri da Bellolampo (praticamente a ridosso!!!!!), chi è il quella mente geniale che ritiene quel sito adatto per installare una struttura che brucia continuamente spazzatura?

    è possibile che sia l’unico posto sicuro dove poter bruciare l’immondizia di non so quanti comuni e province?

  6. Lele

    io vi racconto la mia. ultimamente per motivi di lavoro e carriera, l’azienda mi ha fatto fare un corso tramite una società riconosciuta a livello europeo sulla qualità ambientale aziendale. le linee guida sono quelle dei termovalorizzatori e contestualmente la differenziata. sul primo metodo ci hanno illustrato i nuovi impianti che sono molto + sicuri rspetto ai precedenti. io credo che se c’è la volontà politica e il consenso della gente, si può risolvere il problema anche entro il 2014. la partecipazione dei cittadini è importantissima. si possono fare progetti ect, ma poi troverai il popolo di traverso. proprio x questo si chiama democrazia…

  7. SalvatoreB

    Non si può dire costruiamo gli inceneritori in sicilia visto che li fanno in tutta europa! Come sapete bene in sicilia la raccolta differenziata non esiste, e i 4 inceneritori li hanno calcolati per bruciare la quantità di spazzatura che viene prodotta oggi in sicilia. Mettiamo caso un giorno si riesca ha raggiungere una buona quantità di raccolta differenziata, allora avremo meno rifiuti da mendare agli inceneritori e quindi, ho se ne spegne qualcuno, o si importa immondizia da altre regioni!
    Bisogna invece prima raggiungere una quantità decente di raccolta differenziata, e poi vedere prima di tutto le le discariche riescono a sopportare le quantità di immondizia che diventeranno comunque molto di meno di ora.
    Faccio notare inoltre, che il volume di immondizia trattana in un inceneritore non diminuisce, ma aumenta. Se brucio una tonnellata di immondizia, questa nella combustione si legherà con l’ossigeno dell’aria e con altre sostanze, e avremo in uscita una quantità in kg maggiore di quella di entrata, in volume una quantità enormemente maggiore! Bisogna chiederci, l’immondizia preferiamo vederla o respirarla?

  8. @ dado25, ma se spostassimo il termovalorizzatore in una zona rurale le lamentele sarebbero simili, cioè di inquinare una zona verde. Non si troverà mai una soluzione definitiva così.

    @SalvatoreB, il problema è che NON abbiamo tempo, le discariche vanno a terminare e la differenziata non può arrivare al 50% in 4 anni, se tutto va babene potremmo portarla al 30% ma le discariche non reggeranno ancora per molto. Preferisco dover in un futuro abbattere un termovalorizzatore divenuto inutile che non avere più spazio in discarica.

  9. IoGomesio

    qualcuno può spiegarmi SINCERAMENTE perchè siano necessari questi termovalorizzatori e si parli ESCLUSIVAMENTE di loro quando invece non si discute assolutamente del riciclaggio, più remunerativo e meno costoso? Io non li voglio gli inceneritori, prima di pensare a questi dovremmo impegnarci SERIAMENTE nella creazione di realtà relative al riciclaggio e vedere se si risolve il problema rifiuti (anche dal punto di vista economico) e poi, SOLTANTO POI, se proprio continuiamo ad essere sommersi dai rifiuti e dai debiti per la loro gestione, pensare a soluzioni ulteriori. Ad ogni modo, visto che i palermitani sono ignoranti e soprattutto strafottenti questo inceneritore si farà, e io per allora spero di essere diventato così ricco da portare via me e la mia famiglia dal Cep (ma anche via dall’Italia a dire il vero), quartiere abbastanza vicino a Bellolampo.

  10. IoGomesio hai letto l’articolo? Anche le nazioni in cui si fa il 60% di riciclaggio, un miraggio per noi, si usano gli inceneritori. Presto le discariche si esauriranno ed praticamente impossibile arrivare al 100% di riciclaggio, se arrivassimo al 30% in 4 anni sarebbe già grasso che cola. Si parla sempre di Termovalorizzatori quindi perchè sono una soluzione CONCRETA ad un problema reale.

  11. IoGomesio

    Paco, non sono una soluzione concreta. Sono una pezza concreta, soluzione concreta non significa disfarsi velocemente (ma ne siamo così sicuri? Inoltre, come già è stato detto, il volume dei rifiuti negli inceneritori non aumenta?) dell’immondizia senza seguire le vie più moderne, remunerative e soprattutto SANE. Dire che per noi sarebbe un miraggio anche solo il 60% di raccolta differenziata non è una scusa, perchè io dico che volere è potere: se si istituissero dei centri di raccolta differenziata non dico di quartiere (l’inerzia palermitana è eccessiva) ma di strada poi si potrebbero multare quelle strade i cui rifiuti risultano (dopo un’analisi da parte degli addetti dei centri di riciclaggio) male assortiti, in modo tale da far funzionare il sistema usando la paura come deterrente.

  12. eastwing

    Mi inserisco nella discussione da tecnico (in quanto geologo): la discarica non è una soluzione in quanto non fa altro che occultare alla vista materiali dannosi alla salute e all’ambiente, la stessa identica cosa che buttarli sul fondo dell’oceano o nello spazio. Un rifiuto (già frutto di una trasformazione di componenti elementari) logicamente deve essere riconvertito in altro materiale (basti pensare che aziende nel veneto lavorano il non riciclabile per farlo diventare materiale inerte per costruzioni). Evidentemente il riciclaggio è la migliore soluzione, d’altro canto gli inceneritori non sono il diavolo dal punto di vista ambientale (pensiamo alle emissioni di una centrale termoelettrica). La realtà è che è necessario un sistema integrato dove forme diverse di lavorazione del rifiuto si integrano tra loro, in attesa di nuove soluzioni in merito.

  13. ti ripeto, le nazioni al mondo che arrivano al massimo si attestano intorno al 60%, ma anche loro si affidano al 40% ai termovalorizzatori, se anche riuscissimo a competere con i migliori riciclatori del mondo non potremmo farne a meno. Arrivare al 100% è, al momento, pura eresia. Il termovalorizzatore poi produce anche energia, non è una combistione fine a se stessa.

  14. SalvatoreB

    Io NON voglio respirare l’immondizia, il futuro è la raccolta differenziata e la diminuzione dell’immondizia a monte del processo.
    Mi spiegate perchè devo comprare insieme all’acqua anche le bottiglie e non posso andare al supermercato col bidone e riempirmelo? Stessa cosa per i detersivi.
    Provate a scartare un giocattolo e confrontate il volume dell’imballagio con quello del prodotto acquisato.
    In altri paesi al supermercato (qui lo fa solo Lidl) fanno pagare i sacchettini di plastica, col risultato che ognuno si porta i sacchettini di tela da casa.
    E tutti questi sono tutti interventi a costo zero che non gravano nemmeno per un centesimo sulle nostre tasche, e che probabilmente converrebbero anche per chi produce i prodotti che compriamo.
    Invece ci dicono ogni giorno che le discariche stanno scoppiando e che ci salveranno solo inceneritori che non inquinano! (ma chi ci crede????)

  15. Roberto1

    E’ proprio vero! Ci dovrebbero essere delle normative che impongano alle industrie di limitare al massimo gli imballaggi e di utilizzare solo materiali completamente riciclabili.

  16. IoGomesio

    Salvatore B ha ragione, senza contare il classico fatto delle bottiglie di plastica o vetro che nei Paesi civili, se restituite al negoziante, permettono uno sconto su nuove bibite acquistate e allo stesso tempo danno vita a una perfetta raccolta differenziata.

  17. Roberto1

    Ricordo che anni fa, almeno per le bottiglie di vetro, si faceva così anche in Italia.

  18. Lele

    concordo con il discorso del reso delle bottiglie, plastica o vetro che siano. ma alcuni prodotti evidentemente hanno bisogno del proprio packaging. poi, ogni gruppo della gdo, ritiene, secondo le proprie politiche aziendali, inserire distributori d’acqua minerale o detersivi ecc, nei vari p.v. del gruppo stesso. sicuramente al nord tutto ciò viene apprezzato, qui non c’è questa cultura ancora.

  19. I sacchetti che si acquistano una sola volta lo fa anche Auchan a Palermo. Comunque qui non stiamo parlando del mondo tra 20/30/40 anni, qui parlaimo di 4 anni, entro 4 anni le discariche saranno sature, in 4 anni non possiamo cambiare il mondo intero, le gdo e quant’altro. Dobbiamo essere concreti, altrimenti finiamo come Napoli. Il mondo ideale è bello, lo vorremmo tutti, ma non è fattibile in 4 anni, la California progetta lo Zero Waste da decenni e sperano di farcela entro il 2020, cioè tra altri 10 anni, nel frattempo noi cosa facciamo l’immondizia la stipiamo all’interno delle buone proposte? Una volta che ci saremo assicurati il modo di superare il 2014 potremo iniziare a programmare anche noi uno Zero Waste. Ma dovrà essere l’intera comunità europea a lavorarci, mica il comune di palermo può imporre ai produttori la riduzione degli imballaggi, solo la comunità europea può chiedere tanto.

  20. IoGomesio

    Paco, il comune di palermo non può imporre una cosa del genere, potrebbe però proporre particolari agevolazioni fiscali alle aziende siciliane che scelgono di limitare l’uso di imballaggi o che portano nei supermercati la possibilità di acquistare bevande o detersivi con bottiglie e recipienti propri, e questo è solo un esempio.

  21. Lele

    @ Paco, anche il governo italiano può fare molto. pensi sia male iniziare magari con il reso delle bottiglie. abbiamo sempre detto in questo sito, che il cambiamento avviene tramite le piccole cose. penso che iniziare subito con queste mosse e contestuelmente, come dicevo nel mio primo commento, iniziare subito la costruzione dei termovalorizzatori, dietro una giusta e dovuta informazione alla popolazione.

  22. pikacciu

    A Brescia non ricordo se della municipalizzata ASM o A2A c’e’ un termovalorizzatore che brucia immondizia e produce energia elettrica gia’ da tempo e non esistono casi di gente che si e’ ammalata nelle vicinanze. I termovalorizzatori moderni sono sicurissimi e non alterano la qualita’ della vita di chi vive nelle vicinanze. I cittadini non sono per nulla disturbati dalla sua presenza, forse all’inizio per un rifiuto psicologico dettato dall’ignoranza ma questa ditta ha posto nelle vicinanze dei tabelloni elettronici che misurano continuamente il tasso di inquinamento che c’e’ nell’aria nelle vicinanze, quindi la gente che capisce poi si tranquillizza. Si deve comunque incentivare la raccolta differenziata magari con il ritiro di bottiglie di plastica, lattine e vetro direttamente nei supermercati in cambio di uno sconto sulla spesa (come avviene in Germania ed in Svezia dove si ottiene un biglietto sconto in base ai rifiuti riciclabili inseriti in appositi distributori). Ragazzi non abbiate paura del “nuovo” senza conoscere quello di cui si sta’ parlando.

  23. SalvatoreB

    Fino a qualche anno fa c’erano dei negozietti di acqua dove ci andavo col bidone da 20 lt e me lo riempivano con un euro, un giorno a settimana con 50 centesimi con acqua depurata. Hanno vietato questa cosa perchè li obbligano a vendere acqua presa alla fonte, con costi notevolmente superiori e non più conveniente. Se ci fosse un minimo di volontà politica, molte cose si potrebbero cambiare da un giorno all’altro

  24. pikacciu

    Oppure l’alternativa a queste megastrutture e’ spingere le amministrazioni nella creazione di strutture utili alla trasformazione dei rifiuti raccolti in modo differenziato. Un centro per la trasformazione dell’alluminio: dalle lattine si possono costruire pezzi di autovetture o telai di biciclette; trasformazione del vetro per realizzare altre bottiglie o prodotti per l’edilizia; stessa cosa per il legno e per la carta. Tutto l’umido puo’ essere raccolto per il compostaggio ed essere utilizzato come fertilizzante per le nostre terre. Bisognerebbe spingere sul consumo dei prodotti direttamente alla “spina”; vuoi il latte anche di marca?…Te lo prendi alla spina al supermercato così risparmi e non produci spazzatura con il tetrapack; vuoi il sapone liquido di marca? Stessa cosa….a quel punto i termovalorizzatori non servirebbero piu’ perche’ di immondizia ce ne sarebbe così poca che non servirebbe piu’ bruciarla….e quindi…quando si comincera’ a usare un po’ il cervello in questa citta’ medioevale ed incivile?

  25. SalvatoreB

    Per pikacciu:
    Quando costruisci i filtri di un impianto, lo fai sapendo che sostanze dovrai andare a filtrare, se sai che usciranno dalla ciminiera composti NOx, farai un filtro deNOx,, se sai che usciranno composti SOx, farai un filtro deSOx. Nel caso di immondizia, all’inceneritore ti arriva di tutto ed in maniera non continua, quindi non puoi sapere in ogni istante che tipo di fumi avrai in uscita.
    Inoltre nessuno parla mai delle ceneri, che vanno conferite in discariche speciali e non in quelle normali

  26. pikacciu

    Sono anche io favorevole al non incenerire, ma in ogni caso una soluzione a questa stupidata delle discariche deve esistere. L’immondizia depositata in discarica mica sparisce per magia nel corso degli anni…anzi crea comunque dei danni ambientali irreparabili. Alora che si fa’? Ci svegliamo e chiediamo anche qui da noi che si cominci a riciclare quello che e’ possibile? A noi mancano i centri di trasformazione, la plastica potrebbe essere riutilizzata per costruire pezzi di autovetture; i tappi di plastica sono il materiale piu’ ricercato e piu’ utile a questo scopo. Insomma noi ogni volta che buttiamo la spazzatura indifferenziata gettiamo via, denaro, possibili nuovi posti di lavoro, ed contribuiamo a dar forza a quella bomba inquinante che prima o poi sommergera’ le nuove generazioni. Dobbiamo fermare questa incivilta’ dilagante, questo menefreghismo e questo disordine….e tutte le alternative che ci propongono sono solo stupidate…chiediamo a gran voce che si faccia qualche cosa per rendere la raccolta differenziata obbligatoria e ci dicano anche dove viene buttata la plastica e tutti gli altri materiali che raccogliamo con tanta diligenza…..

  27. SalvatoreB

    Perfettamente d’accordo!

  28. Ok, tutto bellissimo, ma ripeto, lo Zero Waste è un miraggio in California che è avanti di decenni rispetto a noi, quindi non è qualcosa fattibile in 4 anni. Serve una soluzione tampone a breve termine, se un giorno (tra 15/20 anni) arriveremo anche noi allo Zero Waste, abbatteremo immediatamente i termovalorizzatori, ma fino ad allora, come TUTTE le società più civili e attente all’ambiente fanno, dovremo utilizzare i termovalorizzatori.

    Riporto i dati:
    Svezia circa il 45% del rifiuto viene incenerito
    Svizzera quasi il 100%
    Danimarca circa il 50%
    Germania circa il 20% ne fanno largo uso
    Olanda circa il 33% del totale

    non stiamo parlando di terzo mondo ma di paesi dai quali dovremmo prendere esempio e che riciclano percentuali da capogiro.

    @ IoGomesio, gli sgravi fiscali li può fare lo stato, non il comune.

  29. Termovalorizzatori???

    Guardate un po qui: la merda resta merda!!!

    http://www.youtube.com/watch?v=guagqP2nOck
    http://www.youtube.com/watch?v=ww_JLfBaLIg

    NO AL TERMOVALORIZZATORE A BELLOLAMPO!!

  30. arabesk

    Ragazzi qua si fa tanto casino per i termovalorizzatori, ma vi ricordo che stanno pensando di sostituire la FIAT di Termini Imerese con una centrale NUCLEARE. Questa è la classe politica che governa la sicilia e se ne ricorda soltanto quando da fare danno.
    Ad ogni modo Pa e Ct devono rassegnarsi ad avere 1 inceneritore ciascuno. Sono le 2 aree metropolitane più grosse e dove la differenziata praticamente non esiste. Sarebbe una follia continuare a trasferire in altre provincie i rifiuti, sia perchè non sarebbe giusto e poi xke i costi sono ormai insostenibili.
    Tempo fa vedevo sul sito dell’ ENEL che sono riusciti a convertire una normale centrale termoelettrica in un sistema per l’incenerimento. Questo non sarebbe male realizzandolo a termini, considerato che ormai da un po’ di anni non bruciano più metano (costoso e poco inquinante) ma petrolio o peggio carbone. Potrebbe essere una soluzione valida, rapida e poco costosa.. ma sempre appoggiata alla differenziata, perchè è impensabile bruciare l’umido.

  31. tasman sea

    NO ai termovalorizzatori. sono una scelta irreversibile. funzionano solo a pieno regime e hanno fame di spazzatura. quando avranno finito di bruciare la nostra spazzatura, ne importeranno altra da altri posti.
    sensibilizziamo la gente alla differenziata.

  32. monte_Pellegrino

    La Centrale Nucleare Il Governatore se la deve fare nella sua città, non certo in provincia di Palermo!

  33. IoGomesio

    ma poi cosa si intende per ZERO WASTE, di preciso? Se per “waste” si intendono i rifiuti “solidi”, quelli prodotti materialmente dalle famiglie e dalle attività commerciali (umido, carta, cartoni, alluminio, plastica, vetro) io dubito che non si possano fare grossissimi passi avanti solo e soltanto con la differenziata; se per “waste” si intende anche l’inquinamento prodotto dalle aziende in termini di inquinamento ambientale e di quantità di energia che serve per far funzionare una fabbrica beh, allora in quel caso posso capire che solo col riciclaggio l’obiettivo “zero waste” sia difficile da raggiungere

  34. ZERO WASTE è il riciclare tutti i materiali solidi, riciclare il 100% del solido. Fino ad ora è utopistico anche in zone molto avanti nel settore. Vuol dire cambiare i consumi, cambiare le forniture e le grandi aziende, non soltanto riciclare.

  35. huge

    In questa nazione non si dovrebbe costruire nulla. No a termovalorizzatori, no alla centrali nucleari, no questo, no quello. Che ne dite se torniamo a vivere nelle caverne?

  36. Nucleare??
    Con tutto il sole che abbiamo e ancora si parla di Nucleare?
    Mentre Obama firma protocolli sulle nuove fonti energetiche, mentre in altri Paesi Europei ci si sta orientando su altre fonti energetiche più intelligenti, qui si parla di Nucleare?
    Vorrà dire che avremo fatto un notevole passo in avanti rispetto a 40anni fa 😀

  37. huge

    Le fonti energetiche alternative non sono al momento sufficienti.
    Il solare e l’eolico non possono soddisfare da soli il fabbisogno necessario. Se potessero, sarebbero più che benvenute come soluzioni.
    Il nucleare rappresenta tutt’oggi ancora una delle fonti d’energia migliori.
    Ma in Italia c’è ormai la fissazione pregiudiziale che il nucleare non va bene. A prescindere da qualsiasi considerazione seria.
    Gli USA non mi sembrano poi l’esempio più adatto contro il nucleare.
    Al momento sono il primo produttore d’energia nucleare al mondo con 104 centrali attive. Da 4 a 8 nuovi reattori saranno attivi entro il 2018, prima tranche di un totale di 26 nuovi reattori in previsione.
    Obama farà anche la sua campagna verde (ancora tutta da vedere, ti ricordo solo l’ultima buffonata dei colloqui con la Cina), ma certamente gli USA sono anni luce lontani da anche solo pensare di iniziare ad abbandonare il nucleare.
    Poi non scordiamo paese “verdi” come la Svezia con 10 reattori o la Finlandia, con 4 più uno in costruzione e un altro in progetto.
    Sul nucleare c’è solo tanta disinformazione, tante chiacchiere a matula, tanta politica.

  38. monte_Pellegrino

    Vi ricordo che da quando c’è un governatore Catanese ci sono state molte discriminazioni per Palermo; Non dico che siano accadute per sua volontà, magari si tratta di coincidenza ma penso che quando si stanno tagliando i posti nella burocrazia regionale, significa togliere posti di lavoro a Palermo, cioè danneggiare Palermo, senza sfiorare Catania. Ricordo inoltre che le zone defiscalizzate (Brancaccio) non sono state fatte, mentre dalle parti di Catania sì.
    Quando si dice Termini Imerese, è lo stesso di dire Palermo perchè i vapori radioattivi fuoriusciti in caso di guasto o rottura della centrale nucleare, arriverebbero a Palermo in pochi minuti! Ribadisco: se centrale nucleare dovrà esserci in Sicilia, così come aveva dichiarato il governatore in precedenza, che sia vicino la sua città, in maniera da dimostrare imparzialità.

  39. arabesk

    @monte_Pellegrino
    Quindi secondo te se la centrale nucleare la fanno a Grammichele il problema è risolto in caso di incidente, giusto? Non succede nulla a Palermo? (tralasciando il fatto che anche a ct ci stanno delle persone)

  40. Magari facessimo una centrale nucleare, potremmo diventare autonomi dal punto di vista energetico e potremmo anche vendere energia elettrica al resto d’Italia. Che poi nelle centrali moderne il rischio è praticamente nullo, quelle pericolose sono le vecchie centrali anni 70 che ancora sono attive e non sono state aggiornate.

    Cmq è vero, l’Italia è il paese del NO, però a tutti piace avere 5 televisori in casa, 3 computer, 2 cellulari a testa etc etc. Tutte queste cose dovrebbero alimentarsi da sole???? Il bello è che si parla sempre di seguire l’esempio del Nord Europa o degli USA, ma in Nord Europa e negli USA sono pieni di centrali nucleari e termovalorizzatori, noi al massimo seguiamo l’esempio dei paesi del terzo mondo opponendoci a tutto.

  41. Metropolitano

    Una paura ce l’ho, non certo che il termovalorizzatore inquini più di due automobili, ma che Lombardo fallisca un’altra volta. Conoscendo questo personaggio c’è poco da sperare… ad ogni modo in bocca al lupo con un nuovo appalto…

  42. SalvatoreB

    La sicilia produce da sempre più energia di quella che consuma, non abbiamo bisogno di nessuna centrale nucleare.

  43. IoGomesio

    avete idea di quanti denari e di quanto tempo ci sia bisogno per costruire una centrale nucleare? per non parlare dei costi in termini di inquinamento (sì, si producono pochissimi chili di rifiuti, ma di questi pochissimi chili non si sa bene cosa farsene, oltre a essere altamente pericolosi) e di ansia della popolazione. Dovete capire che ormai si dovrebbe UNICAMENTE investire sulle fonti di energia eco-sostenibili, ovvero sia sulla loro “attuazione” sia sulla ricerca scientifica in merito.. Ma finchè non si prenderanno nemmeno lontanamente in considerazione le tecnologie VERAMENTE nuove, e le ipotesi VERAMENTE innovative (vedi riciclaggio, fotovoltaico, eolico, energia proveniente dallo sfruttamento delle maree o dello spostamento umano -avete capito bene, qualche anno fa ho letto da qualche parte che alla stazione londinese di Liverpool Street si pensava di sfruttare il continuo viavai di persone inserendo degli immagazzinatori di energia nei marciapiedi o qualcosa del genere-), dicevo, finchè non si capirà tutto questo rimarremo sempre bloccati a danneggiare noi e il mondo in cui viviamo. Tra parentesi, diventando sempre più poveri.

  44. marcozs

    Ad Agrigento hanno sostituito la tarsu con la tia, poi hanno creato dei centri per la raccolta differenziata.
    Chi porta plastica, carta etc. ottiene uni sconto sulla tia per ogni kg di materiale raccolto.
    Il passaggio alla tia è stato un successo, tanto che hanno dovuto aprire un sesto centro mobile per la raccolta differenziata perchè la gente “assaltava” i 5 già esistenti.
    Inoltre il comune aveva firmato un contratto per far svuotare la differenziata da questi centri solo due volte a settimana.
    Ora dovranno firmare un nuovo contratto per farli svuotare tutti i giorni, tanto è il materiale apportato dai cittadini.
    Sulla centrale nucleare (a parte che non ne abbiamo bisogno perchè produciamo più energia di quella che consumiamo) non capisco perchè la sicilia deve essere il munnizzaio d’italia (vedi petrolchimico di gela, di augusta, rigassificatore di porto empedocle etc.).
    Blu notte ha dimostrato che i francesi le scorie le buttano in mare perchè non sanno che altro fare.

  45. matteo88

    Ciao ragazzi
    vi lascio due link assolutamente da vedere su una nuova tecnologia (THOR) tutta italiana per lo smaltimento dei rifiuti, senza alcuna emissione di sostanze inquinanti. Io personalmente penso che si dovrebbe investire su questa tecnologia e renderla attuabile al piu presto.
    In poche parole il THOR non brucia le sostanze ma le comprime facendole diventare polvere sottilissima, e separando da se tutti i materiali (prescindendo così dalla differenziata che come sappiamo a Palermo funziona poco).
    Questa polvere può poi essere utilizzata come carburante. Inoltre il THOR costa 10 volte meno di un inceneritore per la sua costruzione, e circa la metà per il suo mantenimento.
    A mio parere bisognerebbe solo fare degli studi su questo carburante e vedere quanto inquina (se fosse al pari del petrolio si potrebbe benissimo usare questo, facendo in modo che i rifiuti diventino una risorsa!!! e non dovremmo più dipendere dalle grandi multinazionali petrolifere)

    Video
    http://www.youtube.com/watch?v=vo7glUJAREk

    Dati su THOR
    http://www.hopfrog.it/content/alternative-agli-inceneritori-thor-cnr-una-buona-soluzione-al-problema-rifiuti

    PS: spero che apriate una discussione su questo, poichè potrebbe essere anche un’arma per risollevare l’economia.

  46. huge

    L’unico vero e grave problema delle centrali nucleari è la produzione di scorie.
    Se si sapesse come smaltirle in modo sicuro per l’ambiente non avrei alcun dubbio sull’impiego del nucleare.
    Parlando di nucleare siamo però OT. Tornando in tema, quanto detto da marcozs riguardo al sistema impiegato ad Agrigento, credo sia non solo una soluzione semplice e intelligente, ma anche l’unica perseguibile in una terra priva di senso civico come la nostra. Se la gente vede un ritorno economico anche minimo, si ci butta a pesce senza pensarci due volte.

    @Marcozs, come funzionano esattamente questi centri?
    Le persone portano lì i loro rifiuti e che fanno? Li pesano per tipo e la quantità conferita viene registrata da qualche parte per poter poi calcolare lo sconto sulla tassa?
    Le operazioni di “pesatura” come avvengono? Si consegna l’immondizia a un addetto che provvede all’operazione? Controllando anche che per fare peso nella plastica non ci abbiano infilato un paio di mattoni in cemento?

  47. marcozs

    ogni cittadino che paga la tia può chiedere il rilascio di un tesserino con banda magnetica.
    i rifiuti si possono portare in uno dei 6 centri di raccolta (uno è mobile), poi vengono inseriti in una specie di macchina che li pesa e li ingoia.
    la macchina è in grado di riconoscere il tipo di mariale ingoiato, e comunque ci sono sempre i dipendenti dell’ato che controllano che nessuno butti pietre dentro.
    il peso del materiale viene registrato automaticamente perchè l’utente è riconosciuto grazie al tesserino.
    l’anno successivo si ottiene uno sconto sulla tia in base ai kg di materiale conferiti.
    in poche settimane la gente ha preso d’assalto i centri e per depositare ora si fa la fila.
    le campagne di sensibilizzazione non servono a nulla, lo sconto sulla tia si.

  48. huge

    Infatti. Sarebbe una soluzione efficacissima, che farebbe tra l’altro presa su tutte quelle fasce sociali che di solito sono meno attente a questi problemi.
    E il costo di una simile iniziativa sarebbe veramente limitato. Qualcuno l’ha mai proposto all’AMIA? Sembrerà banale, ma magari non ci hanno mai pensato e basterebbe che qualcuno gli mettesse la pulce nell’orecchio.

  49. marcozs

    secondo me si potrebbe partire in via sperimentale con un centro raccolta per ogni circoscrizione.
    man mano che si aumentano i centri si tolgono i cassonetti dalle strade.
    p.s. l’ato gesa da pure le compostiere gratis a chi ne fa richiesta per riciclarsi in casa rifiuti organici.
    non stiamo parlando di salisburgo ma di agrigento, possibile che nessun dirigente amia possa fare un salto all’ato gesa?

  50. huge

    E’ una cosa che, volendo, si potrebbe far partire in alcune zone in un mese.
    Io inizierei con i quartieri popolari. Zen, Borgo Nuovo, Cep, Bonagia, Brancaccio. E come ad Agrigento impiegherei un’unità mobile che inizialmente avrebbe un duplice effetto, far conoscere alla gente il servizio (sarebbe una sorta di pubblicità ambulante) e renderlo il più semplice possibile in modo da invogliare a fare la raccolta. Si potrebbero stabilire ore e giorni in cui il mezzo o i mezzi adibiti passeranno da determinate zone, così che la gente saprà quando farsi trovare pronta.

  51. AlexC

    Sono un chimico e mi sono occupato di inceneritori.
    Alcune cose vanno puntualizzate:
    a) non esistono tecnologie di trattamento rifiuti “pulite”
    b) gli inceneritori di rifiuti trasformano questi in frazioni gassose e solidi (scorie)
    c) non è affatto vero che con l’incenerimento si risolve il problema e si eliminano le discariche: le scorie sono altamente tossiche e vanno smaltite in discariche speciali
    d) le frazioni volatili (che oltretutto contengono gas serra) sono quasi sempre accompagnate dalla presenza di diossina, specialmente se non si provvede ad allontanare i composti clorurati dai rifiuti
    L’unica vera alternativa è PRODURRE MENO rifiuti, RICICLARE quando possibile e incenerire soltanto quei rifiuti speciali (ad es. reflui ospedalieri) difficilmente trattabili.
    O altrimenti mettiamo nel conto che saremo esposti certamente ad una maggiore incidenza di gravi malattie… e amen!

  52. matteo88

    Ma qualcuno ha letto quello che ho scritto sul THOR???

  53. IoGomesio

    matteo88, l’ho letto io: ho appena visto il video e mi appresto a leggere anche l’articolo, ma sono curioso di capire in che modo le ceneri di TUTTI I TIPI DI RIFIUTI una volta bruciate non rilascino diossina o metalli. A tal proposito, avete mai sentito parlare dell’etanolo di canapa? Ma qui andiamo off topic..

  54. IoGomesio

    ok, ho letto anche l’articolo: tutto chiaro, meno una cosa (la più importante, credo), ossia: durante la meccano-raffinazione vengono separate le componenti inquinanti dei materiali di scarto (i rifiuti) da quelle non inquinanti e dunque utilizzabili ai fini della creazione di questa polvere combustibile, giusto? Bene: e queste sostanze inquinanti che fine fanno? Dove vanno a finire? Scompaiono? Mi pare difficile, non credete?

  55. matteo88

    beh ovviamente io non sono un tecnico, per cui non so dirti molto. ma tempo fa mi ero informato molto sull’argomento e quello che avevo capito era questo: dato che nulla viene bruciato, non c’è alcuna emissione di sostanze inquinanti (viene rilasciato solo vapore acqueo). Però come hai detto tu queste sostanze esistono all’interno dei materiali e da qualche parte devono pur finire.
    A tal proposito ti invito a leggere il post del 22-gen-2008 ore 12.57 di questa pagina.
    http://www.meetup.com/Il-Grillo-di-Palermo/boards/thread/4079223/10/

    Come vedrai l’argomento era stato trattato dal meetup di palermo. Purtroppo sono tantissime pagine e quindi non riesco a leggerlo tutto adesso, ma lo farò in questi giorni.
    In ogni caso, considerando che è un macchinario sperimentale il Comune potrebbe chiedere di provarlo e magari la regione farci qualche studio sopra….insomma penso sia una cosa abbastanza interessante.

    PS: Paolo Plescia (menzionato nel link) è l’inventore del THOR, e nella pagina precedente a quella del link che ti ho dato, sta scritto in rosso il suo recapito telefonico e la sua mail.

  56. Antonio Beccadelli

    Siamo sicuri che il mastodontico impianto previsto a Bellolampo sia veramente un termovalorizzatore e non un semplice inceneritore? Non vorrei che diventassimo – come Sicilia – bruciatori di spazzatura altrui ripetendo dopo decenni e sotto forme diverse l’errore fatto a Gela con la costruzione del petrolchimico.

    Trovo assai interessante e, secondo me, da incoraggiare il “progettoThor” (post #45) che risale ad almeno un paio d’anni fa, ma che – quasi ovviamente nelle italiche plaghe! – non ha ancora avuto la notorietà che pure meriterebbe.

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