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6 Thoughts to “”

  1. danyel

    Adesso il progetto vincitore sembra essere questo:
    https://www.balarm.it/news/non-hanno-vinto-ma-ve-li-mostriamo-gli-altri-progetti-per-il-centro-direzionale-della-regione-122905
    Di Pietro Faraone, precedentemente risultato terzo .. che dire: bellissimo, futuristico!! Mi auguro davvero si realizzi .. potrebbe essere il primo progetto di … una lunga serie! Incrociamo le dita!

    1. punteruolorosso

      bruttissimo, sembra un asciugacapelli.
      lo studio valle 3.0 sembra specializzato in manufatti in stile anni ’90. già si era visto in occasione del rendering della nuova via crispi. orribile.
      il centro direzionale andrebbe poi fatto in zona oreto (cit. prof. panzarella), in corrispondenza della porta sud-est della città su cui ricadono 8 province su 9. con i problemi di attraversamento che ha la circonvallazione (ponte corleone, semafori ecc.), la scelta del luogo in cui costruire questo centro costringerà la maggior parte dei siciliani a odiare il proprio capoluogo di regione, in cui vedranno rispecchiate tutte le brutture che la sicilia può offrire: traffico, corruzione, mafia. manca solo l’etna…
      si faccia qualcosa di più piccolo e di meno banale dal punto di vista estetico, e lo si collochi in zona sud-est, agganciandolo al passante, al tram e al capolinea della futura metro leggera.

      1. danyel

        Ma scusa, quello precedente era banale … questo è moderno, futuristico .. vai a vederti i grattacieli che stanno costruendo a Milano o a Napoli .. noi, ancora, da questo punto di vista siamo zero .. meno di zero!
        Riguardo alla zona … non lo so, non so quale sia la collocazione ideale .. staremo a vedere …

        1. punteruolorosso

          @danyel, sì, ogni tanto vedo questi nuovi grattacieli tutti storti, e non mi convincono affatto. mi sembrano un esercizio di stile che non ha niente a che fare col contesto in cui si trovano. come nel caso del waterfront di via crispi, manca un riferimento al paesaggio naturale e urbano, ai materiali del luogo, alle linee delle montagne. quel coso, come le tettoie di via crispi, lì non rappresentano la sicilia, ma solo il provincialismo modernista di uno studio di roma. avrei fatto qualcosa di più piccolo e discreto. paradossalmente mi piaceva molto di più il grattacielo originario, quello che fu proposto qualche anno fa. aveva una struttura ad alveare.

        2. Palerma La Malata

          Fra gli anni 50 e 60 molti architetti per volontà di dimenticare la crudeltà e gli orrori della Seconda Guerra Mondiale vollero tagliare i ponti col passato e lo fecero mettendo da parte gli stili architettonici precedenti che consideravano un intralcio al progresso e alla necessaria ripresa socio-economica; il risultato fu il Modernismo degli Anni 60: palazzi caratterizzati da linee rette, privi di ornamenti ed abbellimenti architettonici e volutamente privi di qualsiasi riferimento alle culture locali.
          Ne esistono ancora parecchi di palazzi nello stile Modernista degli Anni 60 in giro nel mondo: a Brasilia, nelle ville della California e della Florida, a Sydney, a Madrid e a Bonagia. Sono costruzioni praticamente tutte uguali che non dicono nulla sulle culture dei luoghi nei quali sono stati costruiti.
          Negli anni 80 e 90 molti architetti ed urbanisti stavano cominciando ad accorgersi degli errori del pensiero di base del Modernismo degli Anni 60 e alcuni tentarono di avvicinarsi ad un’Architettura Revivalista ma subito dopo è arrivata l’invasione dei computer che dagli anni 90 ad oggi hanno involontariamente abolito l’architettura fatta dalle menti e dalle mani delle persone trasformandola in “ingegneria computerizzata”. Punto e a capo. A parte poche eccezioni gli architetti e gli urbanisti contemporanei stanno ripetendo gli stessi errori del Modernismo: i palazzi di nuova costruzione a Milano sono uguali a quelli di Barcellona uguali a quelli di Londra uguali a quelli Istanbul uguali a quelli di Shanghai. Sono fatti prevalentemente di acciao ed enormi vetrate. La nuova ciliegina sulla torta sono le linee curve che rappresentano la sensazionale novità atta a lasciar a bocca aperta ed abbagliare gli occhi ma a parte queste curve l’architettura contemporanea è priva di riferimenti alle culture locali e priva di abbellimenti…non un arco a sesto acuto, non una cupola né una lanterna, non una formella e non una guglia anche se i computer possono disegnarne con estrema facilità tanti e con forme varie e fantasiose. E soprattutto palazzi privi di colore ad eccezioni degli unici 4 concessi: grigio (variante chiara e scura), bianco, grigio, marrone e nero.
          P.S.: Sarà un piacere per gli impiegati della Regione Sicilia stare a lavorare nei piani alti da Giugno a Settembre quando i raggi solari sparano addosso calore su quelle alte e grandi vetrate mentre all’interno il sistema di controllo della temperatura deve essere mantenuto al massimo.
          Per il clima Siciliano l'”Asciugacapelli Bianco” mi sembra una scelta perfetta; non c’è che dire.

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