INCHIESTA SULL’ ASSENTEISMO : LO SPAZIO “ INCOLTO” DEI CANTIERI CULTURALI DELLA ZISA
L’inchiesta sull’assenteismo al Comune di Palermo pone un interrogativo importante : se un impiegato non si presenta al lavoro, nessuno dei suoi superiori riesce a notare la sua l’assenza?
L’ inchiesta della GdF è andata avanti per tre mesi ma, in tutto questo tempo l ‘assenza di un numero significativo di impiegati e lavoratori non è stato notato dai dirigenti e dai responsabili politici?
Se ad assentarsi è un insegnante, un medico, un cameriere, un soldato, una cassiera o il portiere di un palazzo, la loro assenza viene subito notata e segnalata.
A quanto sembra l’assenza di questi dipendenti comunali non è stata mai notata.
La loro presenza era assolutamente inutile e perciò ininfluente ?
Eppure decine di associazioni e cooperative culturali si erano lamentate perché, dopo che mesi fa avevano chiesto di poter usufruire degli spazi del Cantiere culturale della Zisa, ancora tali spazi non sono ancora puliti , resi accoglienti e messi a disposizione ( vedi BALARM 8/07/21)
“Eppure il famigerato Spazio Incolto, che sembra portare nel nome un triste presagio, all’interno della più ampia struttura dei Cantieri Culturali della Zisa, rimane incolto, appunto, da attività culturali, sottraendo la città di Palermo di un altro luogo fondamentale per il comparto artistico-culturale.”
Dal Comune, nella persona dell’Assessore alle “Culture”, avevano fatto sapere che “ Il protocollo per la fruizione dello “Spazio Incolto”, stava…… proseguendo secondo le procedure previste per legge e seguendo le tempistiche necessarie”.
«Si tratta di procedure complesse, ma non impossibili, dovendo trasformare uno spazio “Incolto” in uno spazio che deve accogliere pubblici spettacoli in totale sicurezza», aveva sottolineato l’Assessore.
In parole povere, nonostante un numero notevole di personale , lo spazio “incolto” rimaneva……. “incolto”, pieno d’erbacce e di rifiuti ma l’assessore sosteneva che la colpa era delle …….“procedure complesse”.
Ma l’assessore e i suoi dirigenti si sono accorti che il loro personale ….era assente.
Ma l’assessore delle “culture” è mai stato ai cantieri culturali della Zisa per vedere come mai tali spazi rimanevano sempre “incolti”?
P.S. Come sostiene il comandante del nucleo della polizia economico- finanziaria di Palermo :
“L’aspetto più allarmante è il diffuso senso di impunità che ha permeato un significativo numero di pubblici dipendenti che si sono sentiti liberi di violare sistematicamente le regole del rapporto di impiego.”
Perché a Palermo c’è questo “diffuso senso di impunità che ha permeato un significativo numero di pubblici dipendenti”?
Forse non si tratta solo di qualche “mela marcia” visto che tra gli indagati c’è anche un dirigente comunale, un sindacalista ( che come scrive “REPUBBLICA è stato ex consigliere comunale , candidato nelle regionali 2012 per ITALIA DEI VALORI , aspirante assessore e volto storico dei precari delle RESET ) un figlio di un boss e un cugino di altri due boss già indagato per mafia.
“Se persino i supervisori, incaricati di vigilare e controllare il lavoro dei dipendenti, si sarebbero prestati a timbrare i badge al loro posto” ( vedi PALERMO TODAY) forse …… “c’è del marcio in Danimarca”.