PALERMO COME IL ….. VIETNAM
I due assessori renziani, Costumati e Piampiano, hanno presentato al sindaco le loro dimissioni e Orlando le ha subito accettate :
Di conseguenza, i renziani, che hanno ben 8 consiglieri , non faranno più parte della maggioranza in Consiglio.
Ormai Orlando può contare su un esigua minoranza, 10 consiglieri su 40 ,ma vuole rimanere al suo posto.
Ma si può governare in queste condizioni?
La logica, i numeri e il buon senso ci dicono NO!!!!
Ma, come scrive Roberto Immesi:
“Il Professore ha già fatto capire di voler proseguire anche in una posizione di minoranza, ingaggiando un duello con un consiglio che si trasformerà in un Vietnam e su cui poter scaricare colpe e responsabilità.”
Teoricamente lo potrebbe fare, ma i danni per la città e per i cittadini sarebbero altissimi.
L’unica alternativa sarebbe che l’opposizione presenti una mozione di sfiducia al sindaco.
Un atto che, se passasse costringerebbe Orlando , la sua giunta e il consiglio comunale ad andare a casa, con il commissariamento della città e il voto, probabilmente entro l’autunno di quest’ anno.
Anche se nessuno ne parla , è ormai l’unica soluzione possibile per evitare “ il Vietnam”.
Le norme non vietano che la mozione si possa ripresentare, ( ricordiamo che già un ‘ennesima mozione di sfiducia era stata presentata e bocciata dal consiglio comunale nello scorso settembre ) però si deve fare presto.
Infatti la norma vieta che una mozione di sfiducia possa essere presentano negli ultimi 6 mesi di mandato : in altre parole si dovrebbe presentare entro il mese di settembre.
Il problema e capire se i consiglieri comunali sono disposti a tornare a casa anticipatamente, un anno prima della scadenza naturale, cioè se c’è la volontà politica di farlo.
Si sa che molti di loro difficilmente saranno rieletti e qualche partito potrebbe essere pesantemente ridimensionato o scomparire dalla scena comunale.
Inoltre i partiti, esclusa Italia viva, non sono pronti per tornare così presto alle urne.
Tutto gioca a favore di Orlando che potrebbe sfruttare questi timori e paure per rimanere al potere .
E chiaro che non potrà realizzare il tram, pazienza, e la città rimarrà “immobile ” per più di un anno.
Però anche Orlando non è tranquillo.
Infatti sul Comune pende minacciosa una spada di Damocle : il default cioè il dissesto finanziario.
Palermo è ormai “ fallita” ma difficilmente la Corte dei conti la dichiarerà tale.
Ma Il default scatterebbe automaticamente nel caso in cui l’amministrazione non dovesse approvare il bilancio di previsione 2021 (la cui scadenza è alla fine del mese di maggio), ipotesi molto probabile.
Cosa succede se viene dichiarato il dissesto del Comune ?
Credo che al sindaco Orlando interessi poco le conseguenze che dovranno pagare i cittadini ,i dipendenti comunali e i creditori del Comune ma ciò che lo preoccupa sono le conseguenze personali .
Gli amministratori, se riconosciuti responsabili di tale dissesto, saranno automaticamente interdetti temporaneamente ( almeno 5 anni ) dai pubblici uffici ma potranno anche essere condannati a risarcire, con il proprio patrimonio, i danni se si accerti che tale dissesto finanziario “è stata la diretta conseguenza delle azioni od omissioni per le quali l’amministratore è stato riconosciuto responsabile.”
Cioè avverrebbe un “Vietnam” ……per LUI
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Con quell’ascaro mastino in giunta Palermo è rovinata, almeno fino a quando la gente non lo butta fuori. Comunque questione di poco ormai.