I CONTI IN ROSSO DEL SINDACO ORLANDO
Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando – che è anche presidente dell’ANCI Sicilia (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) – recentemente ha attacca ill Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte..
“ Da lui continuano ad arrivare risposte più che deludenti, che non rispondono alle necessità dei territori espresse dai sindaci.
Come già detto più volte – prosegue Orlando – il Governo nazionale deve immediatamente restituire ai sindaci la possibilità di agire nei propri territori e per le proprie comunità, fissando regole chiare e tempestive per livelli essenziali di sicurezza.
In caso contrario i Comuni , compreso il Comune di Palermo rischiano il fallimento “.
In parole povere, il sindaco Orlando vuole dal governo i soldi per ripianare i debiti .
Che tutti i Comuni siciliani, oggi, sono in crisi. lo ha spiegato molto bene nei giorni scorsi , senza attaccare il capo del Governo Conte, il vice presidente dell’ANCI Sicilia, Paolo Amenta.
Rispetto ad Marzo e ad Aprile dello scorso anno, i Comuni dell’Isola registrano un crollo dei tributi locali del 70%. Tutti i Comuni siciliani, insomma, versano in condizioni finanziarie difficili, se non critiche.
Con molta probabilità, tra qualche mese assisteremo a un’ondata enorme di dichiarazioni di dissesto da parte dei Comuni.
Però il sindaco di Palermo vuole far apparire la crisi economica e finanziaria del Comune come frutto del Coronavirus
Purtroppo, per Lui , i dati e i numeri dicono tutto il contrario.
Il Sole 24 Ore – il quotidiano della Confindustria – già nei primi mesi del 2017, pubblicò un articolo dal titolo eloquente:
“ Il Comune di Palermo sta andando al voto con un rating finanziario “E”, che significa rischio default !”
Era periodo di elezioni amministrative è il sindaco Orlando tentava per la 5° volta di diventare sindaco .e il giornale analizzava i conti del Comune dopo 5 anni d’amministrazione .
Il consuntivo era imbarazzante .
Il giornale spiegava che la salute dei conti dei Comuni italiani è calcolata da un complicato sistema di Rating finanziario che è articolato su 11 classi di merito complessive:
“A” è la classe di merito più elevata, cioè significa che i conti comunali sono buoni ; seguono B1, B2, C1, C2, C3, C4, C5, D1, D2, e infine E: quest’ultima è la classe di merito più bassa e indica il rischio default cioè….. bancarotta.
Il rating del Bilancio del Comune di Palermo, nel 2011 era “ C4”, cioè medio basso.
Nel 2012 era “C3”, cioè era migliorato leggermente.
Poi ritorna a Palazzo delle aquile Orlando e dichiara che ha trovato le casse comunali vuote ma con Lui questi conti, certamente in sofferenza, …..tracollano.
Infatti tra il 2012 e il 2013 si registra un salto di ben quattro classi in negativo: da “C3” si passa a “D2”.
Nel 2014 il rating rimane “D2”.
Nel 2015 si passa a “E”: cioè , per la prima volta eravamo a rischio default.
Da allora la situazione è rimasta immutata, anzi è peggiorata cioè da cinque anni siamo a “rischio bancarotta”.
Per evitare tale fallimento il Comune ha aumentato le tasse ai cittadini.
Sempre il “Sole 24 ore” nel 2017 ha analizzato questo aspetto
“Nel 2013 le entrate tributarie del Comune di Palermo ammontavano a quasi 337 milioni di Euro.
Nel 2015 siamo arrivati a poco più di 463 milioni di Euro.
Di fatto, in 3 anni i palermitani pagano oltre 230 milioni di Euro in più di tributi.”
Ma c’è di peggio :
“In tre anni, i palermitani hanno pagato, per i servizi offerti dal Comune, 46 milioni di Euro circa in più. E poiché, negli ultimi anni, i servizi del Comune sono peggiorati, ne deduciamo che i palermitani hanno pagato di più per avere servizi più scadenti.”
Questi dati , riportati dal “ Sole 24 ore” erano un consultivo dei primi anni di sindacatura Orlando.
I cittadini , nonostante questi dati fallimentari, nel 2017
riconfermarono la fiducia ad Orlando .
Ma da allora la situazione è rimasta immutata cioè siamo ancora a “rischio bancarotta” nonostante le tasse comunali sono aumentate notevolmente .
Nel settembre 2018, dopo i rilievi del ministero dell’economia e della Corte dei conti, i revisori dei conti con una relazione di 70 pagine espressero una «valutazione non positiva» sui conti del comune.
Tra grafici, numeri e tabelle si parlò di «irregolarità non sanate», «significative criticità» e «risvolti economici negativi tali da compromettere gli stessi equilibri dell’ente».
La reazione del sindaco fu violenta :
«Se i revisori dei conti non diranno formalmente di aver espresso una valutazione che non competeva loro, li denuncerò alla procura e al consiglio dell’Ordine».
Era pronto a portare in tribunale i revisori dei conti, che avevano bocciato il bilancio del 2017.
Alla fine tutto fu insabbiato. I conti erano in rosso e continuarono ad esserlo
Il 16 gennaio di quest’anno , prima del coronavirus ,la Ragioneria generale del Comune ha scritto :
“ Ci sono difficoltà a garantire una regolare gestione dell’attività di pagamento con riferimento alle retribuzioni stipendiali, spese obbligatori e contratti di servizio con le partecipate”
in parole povere, il Comune di Palermo spende più di quanto incassa e che quindi è costretto a farsi prestare i soldi (a cui aggiungere gli interessi).
Tali anticipazioni di cassa dimostrano che il Comune ha un serio problema di liquidità.
Brutalmente , se non ci fossero le anticipazione il Comune non potrebbe pagare né stipendi, né fornitori.
Lo stesso assessore al Bilancio, Roberto D’Agostino ,non nascondeva le sue preoccupazioni :
“Le difficoltà di cassa sono note a tutti e da tempo .”
Il consigliere comunale Ugo Forello pochi mesi fa ha dichiarato :
“ La situazione è oggi delicata e complessa per la città . Da troppo tempo l’amministrazione vive alla giornata, dimostrandosi incapace di affrontare la crisi economico, finanziaria e funzionale del sistema Palermo, con un’adeguata pianificazione. C’è il fondato timore che a pagare le conseguenze di questa approssimazione saranno, purtroppo, i cittadini.”.
Poi è scoppiato il coronavirus e ora il sindaco Orlando spera il governo nazionale paghi i “ suoi” debiti e salvi Palermo dalla bancarotta.
Nel frattempo …. attacca il presidente del consiglio Conti.
Un mio amico abbonato da anni alle linee autobus lamentandosi mi ha raccontato che l’ultima volta che i vertici AMAT hanno bussato alla porta di Palazzo Delle Aquile per la questione delle risorse, Orlando ha detto loro “ma è mai possible che dovete venire sempre qui a rompere le p…”. E’ una risposta bastasa ma in fondo prevedibile da un despota come lui che se ne frega della città e va a pregare per il ramadan, un po come una volta fece Accorinti a Messina nel 2016 con la maglietta “Free Tibet”. Io credo in quello che disse il mio amico ieri, e mi ha informato che al compimento del 75 anno di età non può più candidarsi come sindaco, ma io sapevo che non può piu farlo per via del suo secondo mandato… boh.
E spero che alle prossime amministrative i palermitani non siano così smidollati e ingenui da far vincere al ballottaggio un altro che se ne frega di loro e della città. Senno, tra svincolo Brancaccio incompleto, due semafori pedonali in tangenziale, IKEA alla larga, niente treni veloci come in Calabria, metro con un servizio peggiore (ogni ora un treno) dei trasporti regionali, Aziende locali in crisi, AMAT in bancarotta, despotismo sulle zone blu, etc… questa città non si terrà pronta per il 2030. E manco per il 2050 se ci saremo ancora. Chi vivrà vedrà.
Si. 🙂
https://www.youtube.com/watch?v=Ikketc38oXQ
“Piscarias”. Cos’è, un album ? Ma che gusti c’hai, sciattone ? E poi chi sarebbero questi ? In Wikipedia manco esistono relative informazioni…
Io manco lo apro il video a giudicare dalla locandina; io ascolto solo anni 70 e 80 tipo Earth Wind & Fire sou RadioCapital, FM 92.900 o 103.300, e non vado mai oltre il dicembre dell’89 per la disco music, da allora non fanno più buona musica disco. Non li conosco. Ritengo non c’entri nulla con il tema di belfagor.
Aria.