Ci troviamo in via Ausonia dopo l’incrocio di via Alcide De Gasperi, ormai tutti i gioni è così; traffico paralizzato per comprare il pane.
Da notare le motociclette che occupano tanti posti quando 50 metri più avanti c’è un parcheggio per loro completamente libero, ma dove stanno i vigili?
Premetto che io non sono impeccabile, anche a me capita di lasciare la macchina in doppia fila ma se ho la possibilità di parcheggiarla lo faccio
Si nota anche il parcheggiatore abusivo!
*Si nota
Il panificio, ben pubblicizzato in tutte le televisioni locali, evidentemente non ispira i VV.UU., che se ne stanno alla larga…. ;D
Diciamola tutta: finchè i cittadini continueranno ad assistere a spettacoli del genere ed alle relative connivenze senza DENUNCIARE tutto a chi di dovere, le cose continueranno così. A proposito, complimenti a Vicio per il senso civico. Imitiamolo, converrà a tutti.
Intanto parliamo non di un panificio ma di Quartararo, che tra l’altro ha aperto pure il self service.
La vera domanda è: Le auto in doppia fila causano un disagio alla circolazione stradale?
La risposta in questo caso è palesemente no.
Quella in foto é tutto tranne traffico paralizzato.
I vigili sono palermitani, ergo li ho visti fare le veci del parcheggiatore abusivo aiutando un automobilista a stringersi bene in doppia fila. Od ancora in presenza del mercatino rionale indicano il miglior punto per stare in doppia fila.
Non è questo che crea disagio alla città. Non è questo che crea traffico. Inutile puntare il dito contro gli automobilisti, semplici vittime di una situazione di forte carenza di infrastrutture stradali e mezzi pubblici alternativi.
peppe2994 ti invito a passare qualche ora davanti al panificio durante la settimana (la foto è stata scattata il sabato verso le ore 18) e vedrai come il traffico si paralizza grazie anche al via vai dei vari Tir provenienti dal porto ed obbligati a percorrere via ausonia, ma quello che mettevo in rilievo non è la nostra inciviltà nel parcheggiare in doppia fila ma bensì intralciare a strada benchè ci fosssero posti liberi