Questo che vi proponiamo nell’infografica è lo studio sugli spostamenti in auto relativamente alla città di Palermo.
L’analisi è stata condotta da GO-Mobility in tutta Italia. A questo link è possibile leggere l’articolo sull’andamento del fenomeno a livello nazionale. I dati fanno riferimenti all’anno 2022, rapportati a quanto rilevato nel 2019.
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Palermo e la città metropolitana
Emerge un diffuso calo del numero degli spostamenti, nell’ordine medio del 10%.
Diminuisce anche il tempo speso alla guida e i chilometri percorsi. Ciò che aumentano sono gli spostamenti “da attraversamento“, ovvero i transiti nel comune capoluogo da parte di residenti al di fuori dell’area metropolitana (+22%).
Cosa significa? Alcune considerazioni
Facciamo alcune brevi considerazioni: di certo il telelavoro post COVID ha rimodulato le abitudini di tanti lavoratori e dunque lo spostamento fisico si è reso meno necessario.
In secondo luogo, un’ulteriore riflessione è relativa alla progressiva affermazione del fenomeno “Urban Sprawl“, espansione urbana disordinata e incontrollata verso zone periferiche, unita al calo della densità abitativa nel comune principale. Il costo del mattone è inferiore nei comuni della cintura metropolitana e questo ha determinato un costante spostamento giornaliero dei lavoratori in città e dalla città.
Aggiungiamo che una parte di questa variazione del dato sia determinato da maggiori percentuali di utenti che utilizzano il mezzo pubblico per accedere/uscire dalla città o muoversi al suo interno, sebbene il sistema dei trasporti non sia completo e del tutto organico (facciamo riferimento agli spostamenti in treno tramite il Passante Ferroviario, il Sistema Tram e i bus).
Auto: necessità o cattiva abitudine?
Da questa analisi emerge abbastanza eloquente (e preoccupante) un dato: 5 abitanti su 10 utilizzano l’auto con frequenza pressochè giornaliera (> 16gg/mese) all’interno di un mese.
Una frequenza molto alta. Sebbene il dato sia in diminuzione rispetto al 2019 (-5%), lo scarto con altre città come Milano, Bologna e Firenze (tra -15% e -8%) evidenzia contesti ancora a velocità diverse.
E’ innegabile che città come Milano dispongono di un’offerta del mezzo pubblico decisamente più ricca e capillare rispetto a Palermo. Nessun integralismo: in certi contesti e in specifiche condizioni l’auto è utile, a volte indispensabile. Tuttavia riecheggia sempre un interrogativo: quanti degli spostamenti effettuati dai palermitani in auto sono realmente indispensabili e quanti potrebbero essere sostituiti da abitudini diverse?
E quanti potrebbero essere ridotti se alcuni grandi luminari che governano questa città non accelerassero sulla linea A del tram, forzando al contempo i deputati regionali a richiedere un aumento dei km-treno destinati al passante nel nuovo contratto di servizio?
Ricordiamoci sempre che entro un paio di giorni Maurizio Carta e i suoi uffici dovrebbero inviare all’ANAC le opportune risposte alla sua nota di ben 4 mesi fa. Speriamo che i campioni riescano e senza altre toppe.
Io sarei felicissimo se si ampliasse l’offerta di trasporto pubblico. Mi rendo conto però che i lavori della metropolitana sono in ritardo di 20 anni perché ci sono stati 2 anni di covid.
E’ come se si desse colpa all’unità d’Italia per le buche sull’asfalto, insomma.