QUANDO IL SINDACO ORLANDO VOLEVA DENUNCIARE GLI ISPETTORI DEL MEF
Nel 2017 arrivarono gli ispettori del Ministero dell’ economia e finanze per controllare i conti del Comune.
Già da tempo circolavano voci sulla opacità dei bilanci comunali.
Dalla loro ispezione rilevarono ben 46 presunte irregolarità, più o meno gravi.
Apriti cielo: il sindaco Orlando si scaglio contro questi ispettori :
“Intrusione indebita, ignorano le stesse leggi dello Stato. Relazione mirata e per questo strumentale o strumentalizzabile”
Il sindaco Orlando convoco il suo “popolo” e, nell’ aula del consiglio comunale gremita di fedelissimi, dipendenti comunali, dirigenti e precari ex LSU, attaccò a testa bassa gli ispettori del ministero e “gli esponenti politici ‘registi’ degli ispettori” e annunciò la nomina di una…… commissione ad hoc “ per rispondere punto su punto. E, laddove venissero ravvisate delle responsabilità, prendere gli opportuni provvedimenti.”
Per Orlando quella del ministero dell’Economia e delle Finanze e dei suoi ispettori era un affronto personale :
“Si rivolgeranno alla Corte dei conti? Ebbene, gli atti li ho mandati prima io alla magistratura contabile. Dovranno rispondere del loro comportamento in tutte le sedi giudiziarie competenti”.
Una minaccia non tanto velata agli ispettori.
Il sindaco passò in rassegna tutte le presunte irregolarità riscontrate dal Mef in una Sala delle Lapidi gremita di gente che lo acclamano come un Dio.
Orlando quel giorno era in piena forma : sarcastico , pungente e arrogante, il sindaco entrò nel dettaglio di ogni rilievo: dalla pianta organica al personale del COIME dichiarato “in eccedenza”, passando per la stabilizzazione degli Lsu, gli incarichi affidati ai dirigenti e alle indennità dei videoterminalisti.
Rivendicò con forza la stabilizzazione degli ex Lsu e la gestione pubblica delle società partecipate:
“Difendo l’anomalia palermitana, a costo di pagarne anche un prezzo personale. C’è in questo momento un attacco alla gestione pubblica delle ex municipalizzate, noi la rivendichiamo con forza”.
Fu un trionfo personale e per gli avversari volarono solo fischi e insulti.
Nel 2019 la Ragioneria Generale dello Stato tornò a bacchettare il Comune di Palermo e il sindaco Leoluca Orlando, per tutta risposta, minacciò di rivolgersi alla Procura e alla Corte dei Conti.
Questa volta a finire nel mirino di Orlando fu il Ragioniere generale dello Stato ,Daniele Franco, accusato di “scarsa attenzione”
“Nel prendere atto dell’avvenuta accettazione di alcune nostre deduzioni – disse il sindaco – non posso non registrare che in alcuni casi appare scarsa o nulla l’attenzione da parte del ministero alla documentazione e alle deduzioni della amministrazione comunale. Poiché deve essere chiaro a tutti che la tutela dei diritti acquisiti dei dipendenti del Comune di Palermo, nonché la garanzia della funzionalità e dei servizi dell’amministrazione comunale, sono per noi la priorità assoluta – concluse il sindaco – non ci resta che trasmettere tutta la documentazione inerente questa verifica contabile e le controdeduzioni dell’amministrazione comunale alla corte dei Conti e alla Procura della Repubblica; quest’ultima perché accerti la regolarità sotto ogni profilo del comportamento e delle procedure seguite dalla commissione ministeriale”.
In parole povere , per Orlando, non erano i conti del Comune irregolari ma……… le osservazione del Ministero delle Finanze( sob!!!!).
Purtroppo per Orlando, Daniele Franco, attaccato duramente da Orlando, è oggi il Ministro dell’ economia e delle finanze e inoltre è il più stretto collaboratore del presidente del consiglio Draghi.
Se è permaloso ,come il sindaco Orlando, temo che le cose si metteranno male.
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