SCOPPIA IL CASO “OSTELLO BELLO” : IL COMUNE DI PALERMO FA RICORSO CONTRO LA SENTENZA DEL TAR
Da “ REPUBBLICA” del 28/05/21
Sembrava una questione chiusa e invece il Comune, all’ultimo secondo, ha presentato ricorso contro la sentenza del TAR che aveva dato ragione a Dario Mirri e Carlo Alberto Dalla Chiesa, sulla licenza edilizia per recuperare l’ex centrale termoelettrica dell’Enel e trasformarla nella sede palermitana di “Ostello Bello”, l’ostello più famoso d’Italia e brand internazionale con 250 dipendenti, quattro sedi in Italia, una in Birmania e 180mila viaggiatori l’anno.
La vicenda si trascina da più di due anni.
Quando la società Nea immobiliare srl del patron del Palermo Dario Mirri, proprietaria dell’immobile, e “Ostello Bello” di Dalla Chiesa avevano trovato un accordo per trasformare il bene di archeologia industriale di via Alessandro Volta, zona porto, in un centro culturale e una struttura ricettiva da duecento posti letto, con un investimento di 5-6 milioni di euro.
Ma il progetto, per il quale erano stati ottenuti tutti i permessi – dalla Soprintendenza all’Autorità portuale – si è scontrato con il diniego dell’Edilizia privata del Comune, perché la destinazione d’uso non sarebbe conforme al piano urbanistico.
I privati allora era ricorsi al Tar, che a marzo scorso aveva dato loro ragione, accogliendo la tesi basata sul fatto che la legge regionale 16 del 2016 autorizza il cambio di destinazione d’uso per gli edifici costruiti prima del 1976 anche per attività turistiche e ricettive.
Sembrava che il Comune di Palermo dovesse desistere dal ricorso e in effetti questo era l’orientamento dell’Edilizia privata e invece, allo scadere dei termini utili, è arrivato improvviso un ricorso contro la sentenza.
“Il ricorso è un atto dovuto perché sarebbero scaduti i termini per presentarlo. L’orientamento degli uffici era di non impugnare la sentenza, ma c’è un’istruttoria in corso per prendere una decisione definitiva – dice l’assessore all’Edilizia privata Vincenzo Di Dio – La decisione del tar non riguarda solo il caso specifico di Ostello Bello, ma si applicherebbe per tutti gli altri casi simili e quindi occorre decidere con la massima serenità”.
P.S. L’ assessore Di Dio ci sembra che si aggrappa su cavilli francamente incomprensibili per giustificare tale discutibile ricorso.
Il caso è chiaro: c’è una legge regionale, c’è una sentenza del TAR, ci sono le autorizzazioni dalla Soprintendenza e dell’’Autorità portuale, c’era l’orientamento degli uffici di non impugnare la sentenza:
perché l’assessore all’edilizia privata continua a fare ricorsi e bloccare questa lodevole iniziativa?
A chi giova questo comportamento ?
Come è evidente i casi Prestigiacomo e Catania sono solo quelli più eclatanti: l’assessore Di Dio , che fino ad ora…… non ha fatto nulla, quando si è finalmente “svegliato” ha bloccato la realizzazione di un centro culturale e una struttura ricettiva da duecento posti letto, con un investimento di 5-6 milioni di euro.
COMPLIMENTI !!!!