ORLANDO PUR DI RIMANERE AL POTERE E’ DISPOSTO A FARE IL “SINDACO DI MINORANZA”
Non c’è spettacolo più malinconico del tramonto di un potente.
Tutta una vita passata nel dubbi se i “ fedelissimi” gli stanno accanto perché gli vogliono bene o perché aspettano da lui dei favori .
Gli amici di una vita , uno dietro l’altro ,lo hanno abbandonato o stanno per farlo .
Lo spettro dell’ isolamento politico che si fa, giorno dopo giorno, sempre più concreto.
Alla fine , pur di rimanere al potere, si è disposti a tutto , anche alle cose più umilianti.
Dopo l’ultimatum di Italia Viva:
“Crediamo sia il momento che il sindaco Orlando azzeri l’attuale giunta di governo e dia vita a una squadra nuova in cui tutte le forze politiche e sociali indossino la maglia rosanero”
Orlando si è trovato davanti a un bivio: dimettersi o accettare di diventare un sindaco “depotenziato” , quasi di facciata.
Ieri ha riunito una “giunta politica” senza i due assessori renziani.
Dopo la riunione Orlando ha preferito rimanere in silenzio.
Oggi ha però comunicato la sua risposta:
“Da alcuni mesi – ha detto Orlando – si registra in Consiglio comunale una situazione di stato confusionale, con la bocciatura di delibere come il bilancio consolidato, che bloccano tutte le operazioni relative al potenziamento della macchina comunale…… E’ una mortificazione per tutto il Consiglio comunale continuare a tenere in piedi una finta maggioranza è un’operazione che la città non merita.
La proposta che arriva da Italia Viva di azzerare la giunta comunale …… è irricevibile.
E ora?
L’unica cosa certa e che Orlando ha rifiutato l’ultimatum di Italia viva, di azzerare la giunta , ma non ha intenzione di dimettersi
“Così non si può andare avanti – ribadisce Orlando -. La svolta deve esserci ma non è quella richiesta di Italia Viva. Voglio apprezzare coloro che hanno fatto opposizione in maniera costruttiva.
Cioè cerca nuovi alleati nell’opposizione.
Ma una nuova maggiorana, scaricando i renziani e alleandosi con i 5 stelle e con Ferrandelli , è un ipotesi irrealizzabile, anche perché dovrebbe “dimissionare “ l’assessore Giusto Catania.
La consigliera Marianna Caronia , di F.I. ,è stata chiara:
“….. ormai non più rinviabili le dimissioni dell’Assessore Catania, sempre più ostacolo al dialogo fra amministrazione e consiglio”
E allora ?
“Vado avanti nell’interesse della città con il programma approvato dagli elettori nel 2017 – ha aggiunto – meglio un governo di minoranza piuttosto che questo logorio continuo”
In parole povere è disposto a fare il “ sindaco di minoranza”, cercando di volta in volta convergenze sui singoli atti.
Se questa è la sua idea, dovrà dire addio al tram ( la maggioranza dei consiglieri è contraria o chiede un altro progetto ), all’aumento della TARI, alla realizzazioni di nuove pedonalizzazioni e di nuove piste ciclabili.
La politica dell’accoglienza sarà rivista e ridimensionata e la cosi detta “carta di Palermo” cestinata.
In parole povere, crollerebbe l’impalcatura ideologica e politica , che ha ispirato questa “amministrazione”.
Oppure assisteremo , per un anno, a una situazione di stallo o a un sindaco ricattato dalla maggioranza del consiglio comunale .
Una città alla deriva , piena di problemi e di emergenze , può rimanere per un anno “congelata” e con un “sindaco di minoranza o di facciata?
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Non si è fatta attendere la dura risposta di Italia viva:
“Se c’è qualcuno che ha tradito il programma e le aspettative dei cittadini questo è innanzitutto il sindaco ed è sotto gli occhi tutti. Palermo è abbandonata e lo scaricabarile di Orlando è francamente patetico”.
“Invece di fare autocritica – prosegue la nota di Italia Viva – e ammettere le proprie responsabilità di fronte alla gravità della situazione economica e sociale in cui versa la città di Palermo, Orlando continua ad usare patetici diversivi, scaricando la responsabilità dell’immobilismo sul Consiglio comunale e agitando lo spettro di Salvini e della Lega, fantasmi buoni solo per la sua propaganda.
“Palermo è isolata ed è allo sbando ed è questa la cruda realtà che il sindaco non racconta.”
“Non ci sono soldi in cassa, il bilancio non si può chiudere, le partecipate sono al collasso, i cantieri sono fermi, nessuna opera di manutenzione appaltata da due anni, i cimiteri una vergogna nazionale, i ponti a rischio crollo.”
“Il danno per Palermo non è Italia Viva che chiede di uscire dall’immobilismo, ma un sindaco che non riesce più a guardarsi intorno.”
Poi fanno quel passo che Orlando non ha avuto il coraggio di fare : a breve ufficializzeranno la loro uscita dalla giunta .
Ma i problemi di Orlando non arrivano solo da Italia viva ma anche dal PD.
Il capogruppo Rosario Arcoleo non ha esitato ad attaccare la giunta sulla frettolosa decisione di pedonalizzare via Amari e via Ruggero Settimo e il segretario provinciale ,Rosario Filoramo, ha alzato il tiro, puntando il dito contro il sindaco in persona:
“Orlando non ha avuto contezza dello stato di crisi strisciante, ma sempre più evidente, che ha attanagliato la sua giunta – ha detto in una nota – Il nostro obiettivo ormai è il progetto Palermo 2022, un progetto che dovrà segnare la completa discontinuità con metodi e politici che non potranno più farne parte”
In parole povere, il PD sta lavorando a un progetto dove Orlando non farà più parte.
Come ha detto qualcuno: Orlando è oggi meno popolare del…..Covid”
P.S. Se Orlando non si dimetterà dovrà essere l’opposizione, che ormai ha un ampia maggioranza, a chiederle.
E questa volta non avranno più alibi e dovranno dimostrare se sono “uomini ,ominicchi o quaquaraquà”
si vergognino i renziani, tutti presi dalla loro mania di potere. non rappresentano palermo, ma gli interessi del nord che a livello nazionale sono guidati da draghi. quest’ultimo è lì dov’è perché forse il governo conte stava finalmente dando qualcosa al sud. si tratta dei soldi del recovery. penso che l’idea dei renziani sia questa: i soldi del tram di palermo, una volta persi, andranno al nord.
E così tante altre grandi opere. Il problema è di Mattarella che ancora una volta ha evitato elezioni anticipate, che non sono vietate dalla carta Costituzionale nemmeno dopo un anno o meno di legislatura. Mattarella Sergio si commenta da solo, mentre il fratello Piersanti si sta gia rivoltando nella tomba per l’atteggiamento massonico di un Capo di Stato che non sa manco chi deve rappresentare, di sicuro non l’Italia.
ADESSO QUESTO PERSONAGGIO STA DIVENTANDO PERICOLOSO PER LA SOCIETA’ LOCALE.