I MAGISTRATI DI PALERMO VOGLIONO COMMISSARIARE L’ AMAP
La Procura della Repubblica di Palermo ha chiesto il commissariamento giudiziale dell’AMAP, la società partecipata del Comune che gestisce il servizio idrico e di depurazione in città e in altri centri della Provincia
L’inchiesta , coordinata dai pubblici ministeri Andrea Fusco e Bruno Brucoli, vede indagati Maria Concetta Prestigiacomo (ex presidente e attuale assessore del Comune di Palermo alle Opere pubbliche), Alessandro Di Martino (attuale amministratore unico di Amap), e alcuni dirigenti dell’Amap .
I reati contestati sono inquinamento ambientale, frode nelle pubbliche forniture , traffico illecito di rifiuti e mancata manutenzione .
Gli indagati, secondo l’accusa, avrebbero immesso “fanghi di depurazione e altre sostanze inquinanti nel tratto di mare circostante il pennello di sversamento del depuratore di Balestrate causando la compromissione e il deterioramento significativo e misurabile nell’acqua circostante e del sottostante fondale, nonché dell’ecosistema marino corrispondente mediante l’atrofizzazione della flora e della fauna naturalmente presenti”.
Il reato è contestato con l’aggravante di avere prodotto l’inquinamento in un’area protetta e cioè quella del golfo di Castellammare.
La Prestigiacomo e Di Martino sono anche accusati di non avere eseguito la manutenzione e di avere risparmiato sui costi dello smaltimento dei fanghi prodotti nei depuratori di Acqua dei Corsari, a Palermo, e nei Comuni di Balestrate, Carini, Trappeto e in altri comuni che avevano siglato un accordo con Amap.
I fanghi di depurazione, invece di smaltirli, sarebbero stati accumulati nella zona dei depuratori per un tempo superiore a quello consentito dalla legge e poi sarebbero finiti nel torrente Ciachea e nel fiume Nocella e poi a mare.
La società avrebbe così risparmiato oltre un milione di euro.
L’Amap si dice “pronta a fornire alla magistratura tutti i chiarimenti per dimostrare la propria correttezza nello svolgimento in un servizio pubblico”.
Inoltre contesta altresì gli addebiti ed evidenzia che “i lavori già effettuati e quelli programmati hanno posto fine a una situazione emergenziale e contingente”.
Cioè l’azienda non nega che nel passato ci sarebbe stata una “situazione emergenziale e contingente” ma che i lavori sono stati fatti o sono stati “programmati”.
P.S. Ricordiamo che i cittadini, nella bolletta del AMAP , pagano una quota , non insignificante, per la depurazione.
Ma nonostante ciò, gran parte dei mare di Palermo e della provincia è inquinato e interdetto alla balneazione.
O la depurazione viene fatta male o……
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