A RISCHIO I 90 MILIONI PER IL RECUPERO DEL CENTRO STORICO DI PALERMO
Con un Dpcm dell’ex presidente del consiglio Giuseppe Conte , qualche mese fa, fu concesso un finanziamento di 90 milioni per il centro storico di Palermo, somme che dovevano essere spese per il recupero di alcuni monumenti e palazzi cittadini .
Il piano, affidato a INVITALIA come soggetto attuatore, riguardava 34 progetti di restauro, manutenzione e riqualificazione di edifici e di aree storiche tra cui spiccavano gli interventi di piazza Magione, del convento della Sapienza, i restauri dei palazzi Marchesi, Fiumetorto-Giallongo e Gulì e dei conventi dello Spasimo, della Carmelitane Scalze e della Gancia.
Ma purtroppo tali progetti devono essere presentati entro il 2021 e spesi entro il 2023.
C’è perciò il rischio che tali somme fanno la fine di tutti gli altri finanziamenti .
E per questo era stato previsto che il soggetto attuatore non doveva essere il Comune di Palermo ma Invitalia.
A proposito di ciò l’on. Adriano Varrica , che ha seguito la pratica, aveva dichiarato:
“Abbiamo previsto ciò per superare le difficoltà tecniche del Comune e garantire tempistiche certe e ragionevoli di realizzazione di questo ambizioso programma di interventi”
Ma nonostante tale saggia precauzione, considerando il cronico immobilismo del Comune di Palermo , il rischio rimane molto alto tanto che il presidente dell’Ordine degli architetti di Palermo, Franco Miceli, ha lanciato un appello :
“Bisogna fare in fretta per non perdere questi fondi e affidarsi a progetti di qualità, perché stiamo parlando di immobili di grande valore del centro storico.
Per questo motivo chiediamo al Comune di ricorrere a concorsi di progettazione a fase unica, che garantirebbero celerità e qualità dei progetti, anche perché bisogna evitare i grandi ribassi previsti dalle gare d’appalto per questo tipo di interventi”
Anche i sindacati degli edili sono preoccupati :
“Non bisogna sprecare questa grande occasione per il centro storico e per il lavoro – dice Piero Ceraulo, segretario Fillea Cgil Palermo – ma allo stesso tempo l’esternalizzazione di appalti e progetti di questo tipo, come l’affidamento alla stazione appaltante di Invitalia, non può essere l’unico strumento per far funzionare la pubblica amministrazione comunale, che deve sviluppare e riorganizzare i suoi uffici tecnici per gestire tutti gli investimenti”.
P.S : Se abbiamo capito bene , ormai , quando si stanziano fondi per Palermo , “ per garantire tempistiche certe e ragionevoli di realizzazione” il Comune viene …..”escluso” dalla gestione di tali finanziamenti.
In parole povere, il Comune è diventato un ……… “problema” .