APPELLO ALL’ ORLANDO PERDUTO
“Il 29 gennaio 2017 in uno stracolmo Teatro Golden io c’ero”.
Così scrive una fedele elettrice del sindaco Orlando su “ Repubblica”
Quel giorno il “Professore” apriva la campagna elettorale per rimanere alla guida della “sua” città :
“Voglio andare avanti con uomini liberi, ma responsabili per quello che fanno “
Sostenne che a spingerlo all’ennesima –e ultima- candidatura era l’amore per Palermo, e si impegnava a vivere il primo giorno dopo l’elezione con l’entusiasmo e lo slancio dell’inizio di una nuova campagna elettorale.
Come non essere d’accordo?
La suggestione che finalmente «stiamo passando dall’emergenza al progetto», e che «il sindaco che ci sarà tra cinque anni troverà il lavoro sporco già fatto», seduce tutti.
La fedele sostenitrice del sindaco applaude, più volte, convintamente :
“Sono pronta a fare squadra con il sindaco che ha fatto credere a me, figlia delle stragi del ’92 e del ’93, che Palermo potesse affrancarsi dal giogo mafioso .
Palermo è di una bellezza struggente, fatta di abissi e di paradisi, di viscere e di cervello; Orlando la incarna, nel bene e nel male. Amo Palermo, amo Orlando. Di quell’amore filiale talvolta cieco, che è disposto a perdonare le disattenzioni, le approssimazioni, gli sbalzi di umore.
Una cosa –oggi- non sono disposta a perdonare al sindaco/padre Orlando: le spalle voltate, la valigia già pronta, l’ostentato disinteresse per il dopo di lui, per ciò che avverrà nel 2022.
La lettura dell’intervista a Sara Scarafia su Repubblica mi lascia sgomenta. Colui che risponde «E chiedete a me cosa accadrà nel 2022?», non è il mattatore applaudito a teatro, non è l’ambasciatore di Palermo nel mondo, non è nemmeno un padre di famiglia coscienzioso.
Non è l’Orlando innamorato, né furioso: è l’Orlando perduto.”
“Non può essere questo ciò che rimane del sindaco di cinque mandati, di una promessa e premessa di futuro: una giunta che rinnega se stessa, un bilancio sbrindellato, un piano regolatore non pervenuto, un piano urbano della mobilità più sospeso che sostenibile e immondizia e bare e buche…”
P.S. Questi sono i brani più significativi di questo articolo scritto da una sua fedele elettrice che oggi , di fronte allo sfascio di una città si domanda dov’è l’Orlando che ha amato e sostenuto per trent’anni.
Forse quel’Orlando non si è perso ma non è mai esistito.
di lui non m’è piaciuta la scelta di non andare alla partita delle vecchie glorie del palermo perché fra queste c’era miccoli. non un mafioso, ma una persona che ha sbagliato e ha anche chiesto “scusa alla città”, come se quel suo amico che gli scriveva canzoni fosse nato in un’altra città, non certo nella palermo del sindaco paladino, il sindaco “che ha sconfitto la mafia” (cit. der spiegel), impaurendola a tal punto da farla desistere da ogni idea di attentato nei suoi confronti.
non m’è piaciuta la polemica sulle foto di letizia battaglia per la lamborghini, a mio avviso molto belle. lì il paladino antimafia ha per un attimo vestito i panni del commissario dell’unicef (seguirà prima pagina dello spiegel sul sindaco protettore dei bambini).
bene invece sul gay pride, trasformato in una festa per famiglie.
ottime le pedonalizzazioni, ma dopo i vasi di plastica serve dell’altro.
e poi c’è l’elenco di tutte le incompiute, anche di quelle interamente finanziate e buttate via per incapacità o disinteresse.
speriamo che almeno una parte del tram si faccia, dando priorità al collegamento fra le linee e lasciando spazio alla futura matro leggera.