IL PIANO DI ORLANDO PER USCIRE DALLA CRISI
In attesa del 9 gennaio, il “grande giorno”, cioè quando SINISTRA COMUNE deciderà se uscire dalla giunta, il sindaco Orlando ha dato un intervista a TGS e all’agenzia ITALPRESS
D Sindaco, cosa dice a Giusto Catania che si è autosospeso e a Sinistra comune che non ha votato il bilancio?
«A Catania ho chiesto formalmente cosa comporti l’autosospensione perché caso mai l’assessore devo farlo io. A Sinistra comune mi sento di dire che ha sbagliato a non votare il bilancio, una scelta grave».
D Ma non è vero che questo non era il bilancio che avevate votato in giunta e presentato alla città?
«Gli emendamenti che sono stati approvati sono i miei, li avevo annunciati in apertura di sessione. La giunta non ha modificato il documento finanziario perché non ci sarebbero stati i tempi tecnici per i pareri e noi avevamo l’esigenza inderogabile di approvare entro il 31 dicembre per garantire i soldi ai teatri e per non fermare l’assistenza sociale».
D Cosa risponde a Sinistra comune che teme che al Comune arrivino i «nipotini di Caffaro»? Non è un mistero che Italia Viva lavori per un grande centro in vista delle scadenze elettorali.
«Dico che il recinto è stabilito dal voto del 2017 e che sono pronto a esaminare una nuova maggioranza che piaccia a tutti quelli che ci sono già.
D Italia Viva dalle dimissioni di D’Agostino chiede un altro posto in giunta e anche il Pd vorrebbe entrare. Nominerà un nuovo assessore?
«Sì, prestissimo, e il nome verrà fuori dal clima di maggioranza. Si occuperà anche di cimiteri e gli lascerò la delega quando il problema sarà risolto
D Prestissimo? Ma se le bare in attesa di sepoltura sono quasi 650?
«Lascerò la delega quando il problema sarà avviato a soluzione. Utilizzerò effetti speciali: uno come me si assumeva un onere del genere senza aver chiara la via d’uscita?».
D E il tram rimasto senza risorse che aveva annunciato essere il punto cardine della sua visione?
«Avrei capito se Sinistra comune avesse contestato l’emendamento anche se era chiaro a tutti che l’appostamento delle somme era solo un impegno: nessun mutuo poteva essere acceso e nessuna risorsa poteva essere impegnata senza prima l’approvazione del bilancio 2021-2023 che porterò in Consiglio entro gennaio».
D E se l’aula dovesse confermare la scelta?
«Perdiamo un finanziamento di 198 milioni già versati dallo Stato? Il tram si farà. Al massimo, se non si accenderà il mutuo, si dovrà rinunciare a una linea, la E1, da De Gasperi a viale Francia, che costa esattamente 21 milioni».
P.S. In parole povere il piano di Orlando per uscire dalla crisi sarebbe questo :
Il sindaco convoca un vertice di maggioranza e annuncia un nuovo assessore al Bilancio( renziano):
accetta la possibilità di un ridimensionamento del progetto del tram ( rinunciando alla linea E1):
non escludere a priori aggiustamenti della maggioranza , se condivisi da tutti.
E se la maggioranza non ci sta……. LUI stacca la spina e ciò che accadrà dopo……. non lo riguarda.