L’ECOMOSTRO DI VIA TIRO A SEGNO: QUANDO L’ INCURIA SI ASSOCIA AL DEGRADO SOCIALE
In via tiro a segno, a due passi dal Foro Italico, esiste uno scheletro strutturale di un edificio abusivo in cemento armato di tre piani .
L’edificio appartiene al Comune di Palermo che lo ha acquisito dall’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati alla Mafia (l’edificio era sequestrato da oltre 20 anni ).
Gli uffici dell’area tecnica del Comune presentarono ,nel 2016, un progetto per la realizzazione di una piazza alberata.
Era tutto pronto ma I lavori non sono mai iniziati.
L’area è ormai da tempo abbandonata all’incuria assoluta ed è fortemente degradata. In un recente passato è stata utilizzata anche dalla criminalità per deposito di mezzi rubati ( sembra che più volte anche la Questura avrebbe sollecitato un intervento di recupero dell’area).
Ma nonostante ciò, ……tutto tace.
Ad aggravare la situazione c’è la presenza, alle spalle di tale struttura , di alcuni edifici occupati abusivamente negli anni 80.
Gli attuali residenti vivono nel degrado e tra i rifiuti, e con una fogna a cielo aperto ( sembra che gli edifici sono privi di allaccio fognario).
Considerando che tale angolo di “ degrado assoluto” si trova a due passi dal porticciolo di Sant’ Erasmo, recentemente riqualificato , e accanto al Cantiere comunale e alla sede dell’ AMG, appare ancora più evidente e ingiustificata l’assenza del Comune.
Il consigliere comunale Antonino Randazzo ha trasmesso una interrogazione all’amministrazione comunale per chiedere:
“Quali azioni intende mettere in atto il Comune per assicurare che il bene in via Tiro a Segno non sia ulteriormente esposto a degrado e incuria e se esistono progetti di demolizione e riuso dello scheletro in cemento armato”.
Nell’attesa di una risposta da parte del Comune ( sempre se ci sarà ) vogliamo sottolineare che la demolizione di tale “ecomostro”consentirebbe di risolvere un grosso problema di viabilità .
Infatti via tiro a segno è un budello di strada trafficatissima e davanti tale edificio non esiste un marciapiede e ciò penalizza fortemente la sicurezza dei pedoni.
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Anche io ho più volte dedicato degli articoli a questa situazione .. questo ecomostro è li come minimo da trent’anni .. E come dici tu, belfagor, tutto tace .. una delle tante vergogne di questa povera città!
Sarebbe interessante chiedere o informarsi con chi di dovere se c’è di nuovo qualcosa che bolle in pentola … ma non credo .. conoscendo chi governa Palermo!
Il 3 settembre 2020 fu pubblicato su MOBILITA PA un articolo sul cosi detto “ ECOMOSTRO DI VIA PONTE DI MARE” dal titolo significativo:
“QUANDO L’ INCURIA SI ASSOCIA AL DEGRADO SOCIALE”.
Dire che da allora nulla è stato fatto non sarebbe corretto.
Associazioni, partiti , volontari e cittadini si sono mossi per risolvere il problema ma il Comune, nonostante le tante promesse ……non ha fatto niente .
Come riferisce il consigliere della II Circoscrizione Pasquale Tusa.
” Come si è detto in un’assemblea pubblica all’Ecomuseo del Mare, alla presenza del vicesindaco Fabio Giambrone, era stato ribadito l’impegno ad abbattere questo rudere e a riqualificare l’area. Ancora non è stato fatto. I tempi dell’Amministrazione sono evidentemente lenti”.
C’ era stato non solo un impegno del vice sindaco ma era stata fissata una data per l’ intervento.
Infatti nel maggio 2021 il consigliere comunale Antonio Randazzo dichiarò :
“ Grazie all’interessamento del vicesindaco , il Coime ha dato piena disponibilità per l’abbattimento dell’immobile di Via Tiro a Segno e la messa in sicurezza dell’area nei prossimi mesi ed entro la fine del 2021”.
Siamo nel 2022 è ancora non è stato fatto niente.
Probabilmente il consigliere di opposizione Randazzo crede ancora alle promesse di questa Giunta.
Su tale struttura, vi è un progetto di riqualificazione che prevede l’ abbattimento dell’ ecomostro per potere edificare un bene da destinare alla comunità.
Nel mese di marzo 2021 la Regione approvò, nell’ambito della programmazione degli stanziamenti del Fondo Europeo per lo Sviluppo Rurale, il progetto presentato dal Comune di Palermo per la tutela della biodiversità e la valorizzazione del paesaggio rurale relativo alla Valle dell’Oreto, finanziato con un importo di oltre 5,6 milioni di euro. Il progetto, , dove concludersi entro la fine del 2023: in caso contrario il finanziamento sarà perso.
Difficilmente questa amministrazione comunale rispetterà i termini ( ancora non ha fatto niente)
Speriamo che il nuovo sindaco, chiunque sia, si dimostri più sensibile al problema e soprattutto …..meno immobile.