Il GDS ha pubblicato la seguente notizia “L’anagrafe di Palermo contro Orlando: niente residenza ai migranti”
Tre ufficiali dell’Anagrafe comunale di Palermo, nonostante “l’ordine di servizio” del sindaco e dopo le disposizioni date dal capo area Maurizio Pedicone che aveva recepito le indicazioni del sindaco, non firmano le iscrizioni dei richiedenti asilo e di chi ha i permessi di soggiorno per motivi umanitari.
Tre ufficiali d’anagrafe del Comune di Palermo hanno spedito una lettera al capo area Maurizio Pedicone per chiedere chiarimenti sulla sospensiva delle procedure previste dal decreto sicurezza . I tre dipendenti, fanno riferimento alle responsabilità degli ufficiali d’anagrafe e scrivono che compete esclusivamente alla Consulta stabilire la legittimità costituzionale della legge.
“L’ufficiale d’anagrafe è obbligato ad operare secondo i principi di legalità fissati dagli art. 97 e 98 della Costituzione”.
I tre firmatari osservano che l’inosservanza dei principi di legge non può certamente essere disposta con un ordine di servizio, “strumento privo di validità sufficiente a esimere l’operatore dal proprio obbligo giuridico di osservanza del dettato normativo e non inidoneo a esonerarlo dalle proprie personali responsabilità. Sono necessari chiarimenti idonei a superare le evidenziate criticità delle disposizioni impartite a questo ufficio e ai singoli ufficiali d’anagrafe materialmente chiamati ad applicarle”,
Imbarazzo al Comune, che in una nota spiega che gli uffici devono comunque protocollare le istanze “per l’avvio della fase istruttoria che terminerà con accettazione o diniego entro i tempi previsti dalla normativa”.
Il sindaco Leoluca Orlando, intanto ha dichiarato che “a tutela dei dipendenti comunali dell’Ufficio anagrafe” sarà lui a sottoscrivere i documenti di iscrizione anagrafica legati a permessi di soggiorno per protezione umanitaria”
P.S. E’ la prima volta che dei dipendenti comunali si rifiutano di mettere in pratica un “ordine di servizio” del sindaco “”strumento privo di validità sufficiente a esimere l’operatore dal proprio obbligo giuridico di osservanza del dettato normativo e non inidoneo a esonerarlo dalle proprie personali responsabilità”
Come giustamente scrivono nella loro lettera “”L’ufficiale d’anagrafe è obbligato ad operare secondo i principi di legalità fissati dagli art. 97 e 98 della Costituzione”.
Il sindaco Orlando , che pure è stato un apprezzato docente di diritto costituzionale, dovrebbe conoscere tale norme della costituzione, e non può , con un semplice “ordine di servizio” obbligare dei dipendenti pubblici a infrangere la legge.
Una brutta legge non si combatte con “ordini di servizio” che invitano un proprio ufficio di violare scientemente una legge.
il capogruppo di Sinistra Comune, Giusto Catania a proposto di denunciare per abuso d’ufficio i dipendenti comunali che non istruiranno le pratiche. “Nessun cittadino titolare di permesso di soggiorno, per ragioni umanitarie o richiedente asilo, può essere privato del diritto all’iscrizione anagrafica”
Vorremmo ricordare all’ex assessore che le leggi si applicano . Una brutta legge non si combatte con “ordini di servizio” che invitano un proprio ufficio di violare scientemente una legge.
La legge è sicuramente incostituzionale. ed Orlando con la sua iniziativa ha avuto il merito di fare politica con la P maiuscola. Avrà ragione, coi tempi non immediati della giustizia ed in questo caso anche della Corte Costituzionale. Politicamente godrà di un’apertura di credito enorme e trasversale tra tutte le forze politiche, a parte i gialloverdi., ammesso che non implodano prima.
Altra cosa è tradurre in comportamenti concreti la sua volontà politica, se ci poniamio a livello dei funzionari e dei dirigenti, che apparentemente sono obbligati ad applicare una legge illegittima oltre che per tanti versi insulsa.
Apparentemente dico poiché quando poi la legge verrà dichiarata incostituzionale dalla Corte chi avrà prodotto atti illegittimi sarà responsabile amministrativamente, anche perché, probabilmente, sarebbe stato tenuto a disapplicarla applicando principi comunitari superiori che prevedono appunto l’accesso a determinati benefici a chi ha diritto alla protezione internazionale.
Metto una serie di “forse” e di “probabilmente” perchè si tratta di materia complessa, su cui costituzionalisti ed amministrativisti non avrebbero una risposta immediata.
La soluzione, per alleggerire la posizione di gente che vive con 1.200 € al mese potrebbe essere quella che Orlando “ordini” l’adozione dei provvedimenti o che li adotti egli stesso.
In tutto ciò Catania, un simpatico ed onesto zuzzurellone, lo dico con affetto, non potendo capirci qualcosa, si mette allo stesso livello di Salvini ma sulla sponda opposta.
Concordo con te che si tratta di materia complessa, su cui eminenti costituzionalisti ed amministrativisti non hanno trovato una risposta univoca.
In attesa che la Corte Costituzionale si pronunci, mi sembra assurdo pretendere che con un semplice “ordine di servizio” , che come scrivono i tre funzionari comunali nella loro lettera, che è uno “strumento privo di validità sufficiente a esimere l’operatore dal proprio obbligo giuridico di osservanza del dettato normativo e non inidoneo a esonerarlo dalle proprie personali responsabilità.” dei semplici impiegati dell’anagrafe violino la legge e rischino di essere denunciati..
Tale “ordine di servizio” mi ricorda tanto quella frase “armiamoci e …partite” .
“L’ufficiale d’anagrafe è obbligato ad operare secondo i principi di legalità fissati dagli art. 97 e 98 della Costituzione”.
A rendere ancora più complicata la situazione sembra inoltre che il “decreto Sicurezza” si soprappone al “Testo unico sull’immigrazione” del 1998 e inoltre non è stato abrogato il comma 7 dell’articolo 6, secondo cui le iscrizioni di chi è straniero ma regolare “sono effettuate alle medesime condizioni dei cittadini italiani”.
In poche parole, attualmente sarebbero in vigore due norme che dicono due cose opposte.
Il solito caso di dilettantismo politico.
Inoltre, a “chiarire “ meglio la situazione è intervenuto il dott. Pedicone, capo area del Comune e diretto superiore dei tre funzionari dell’anagrafe , che ha dichiarato : “Ho ricevuto la comunicazione del sindaco solo il pomeriggio del 3 gennaio e l’ho girata agli uffici. Gli ufficiali d’anagrafe sono nominati dal Prefetto e tenuti ad applicare la legge, i sindacati hanno preso le loro difese ma i dipendenti rischiano sanzioni disciplinari”
Se abbiamo capito bene, i funzionari comunali dell’anagrafe , nominati dal prefetto, sono tenuti ad applicare la legge ( quale?) ma se non applicano “ l’ordine di servizio” del sindaco ….. rischiano sanzioni disciplinari ( SOB!!!)
Il nostro sindaco che, se non sbaglio, è un ufficiale di governo, potrebbe firmare lui stesso tali richieste di residenza, ma a quanto sembra non ha ancora fatto.
Forse teme di essere denunciato?
P.S Concordo con te sul giudizio sul ex assessore Giusto Catania