EDIT 2: Alleghiamo anche il comunicato stampa diramato dal comune:
Stamattina gli operai del Settore Verde sono intervenuti per l’abbattimento urgente di un albero al Foro Italico dal quale si erano staccati dei grossi rami e che a seguito di verifica da parte dei tecnici è risultato in imminente pericolo di crollo.
L’albero, un “ficus elastica” presentava infatti una profonda fessurazione che ne minava la stabilità.
Il dirigente dell’Area Verde, ha scritto alla Sovrintendenza per i Beni Culturali affinché si possa concordare quale specie mettere a dimora nei prossimi giorni.
Il sindaco Orlando ha espresso plauso per la tempestività dell’intervento “Pur nel dispiacere che l’abbattimento di un albero comporta, questa azione ha permesso di prevenire che si ripetessero tragedie ed incidenti come quelli accaduti nel 2009 e nel 2013 proprio al Foro Italico. Mi augurio che presto avremo indicazioni dalla Sovrintendenza per poter mettere a dimora un nuovo albero adatto al contesto del Foro Italico”.
EDIT: É giunta la risposta del Prof Giuseppe Barbera che riportiamo per correttezza di informazioni:
Vogliamo vederci chiaro e capire quale siano stati che hanno portato all’abbattimento di uno degli alberi che rappresentava il Foro Italico.
Non abbiamo competenza in materia, ma dalle foto non pensiamo che l’albero fosse malato, ne tantomeno fosse pericoloso.
E se lo fosse stato, sarebbe stato sufficiente tagliare qualche ramo piuttosto che l’intero albero.
Un vero mistero…
Aiutateci voi a capire e ad avere risposte dall’ufficio verde e giardini, unico responsabile di questo scempio.
Foto di copertina di Elvira Dragonia Vernengo
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…nienti… na truoffa i giri è…
E l’esemplare sulla destra (non visibile in foto)?
E’ ancora al suo posto.
Le spiegazioni alla cittadinanza,vanno date dettagliate e complete,con tanto di foto e relazione tecnica.Non si puo’ dire era pericoloso,,andava abbattuto,senza motivare e documentare.In questa citta’, forse piu’ che in tante altre, ed in quel contesto,abbattere un albero e’ un delitto.Spero davvero che sia stato assolutamente necessario,,qualsiasi albero piantino ci vorranno decenni per vederlo crescere,visto che quello abbattuto fu piantato negli anni 60.
Tale intervento somiglia tanto alla “rapidissima” operazioni di demolizione di villa Deliella, iniziata , in fretta e furia” la notte del. 28 novembre del 1959.
Forse l’albero era malato e perciò pericoloso, ma prima di effettuare tale drastico intervento , perchè non si è tentato di recuperarlo.? Sarebbe bastato chiedere una consulenza al Prof. Giuseppe Barbera, grande esperto e ex assessore al verde di una precedente giunta Orlando. Si sarebbero evitate le polemiche che certamente scoppieranno. Tra l’altro tale abbattimento rende ancora più spoglio il prato del Foro Italico, da tempo abbandonato a se stesso.
Il sindaco Orlando nel plaudire tale intervento, ha dichiarato : :Mi augurio che presto avremo indicazioni dalla Sovrintendenza per poter mettere a dimora un nuovo albero adatto al contesto del Foro Italico”. Temo che prima che venga sostituito degnamente passeranno anni, forse decenni, Anche il Foro Italico non è una “priorità” per questa giunta.
Le strade colabrodo e e tutto il bracciolino lasciato dalle coperture completamente rattoppate lasciate dopo i lavori open fiber non rappresentano un imminente pericolo per automobilisti e motociclisti!?!?
Evidentemente un albero in mezzo al nulla rappresenta un pericolo maggiore……bastava recintare la zona e tentare di recuperarlo ed in seguito abbatterlo….
L’autore dell’articolo dichiara esplicitamente di non avere competenza. E quindi? Evidentemente nessuno ha voluto garantire che non cadesse in testa a qualcuno. Si chiama prudenza.
dispiace davvero per l’albero, sicuramente c’erano soluzioni migliori. al foro italico tempo addietro segarono delle tamerici molto sviluppate che non davano fastidio a nessuno. hanno lasciato i trunzi.
il ficus si poteva semplicemente potare, non tagliando i rami alla base. adesso una ripresa sarà più difficile.
per la sostituzione, conviene piantare eritrine. quelle più vicine al mare, a differenza di quelle delle mura delle cattive, sono tutte spoglie. probabilmente la distanza dal mare aiuta. pianterei non una, ma dieci eritrine, a mo’ di boschetto. e che vadano a quel paese quelli che dicono che gli alberi del foro italico disturbano le facciate dell’aristocrazia palermitana.
il parco del foro italico andrebbe tutto rivisto: le vasche si riempiono di rifiuti e sterpaglie. le sostituirei con delle collinette mediterranee su cui far crescere dei cespugli tipo lentisco, mirto, melograno, lantana, ginepro. piccole collinette di 6-7 metri come al giardino inglese o a villa giulia, con sentieri che portano in cima. da lì si potrebbe ammirare il mare, palazzo butera, monte pellegrino.
nelle radure alternerei il prato a delle formazioni di alberi e arbusti della macchia mediterranea costiera.
poi chiuderei la strada, e metterei il traffico in un tunnel che passa sotto la cala e collega la circonvallazione al porto. ma questa è un’altra storia. vergognatevi voi che vi lamentate per un albero che nasconde una facciata e non vi occupate dei camion posteggiati sul lungomare.
questa citta’ in mano a questo sindaco a cui interessa SOLO e SOLAMENTE l’accoglienza agli immigrati la maggior parte clandestini , sta andando sempre piu’ indietro nei servizi e nella bellezza. Asfalto dappertutto dove andrebbero le basole , terriccio rosso dappertutto che con le piogge sono diventate trincee e con riparazioni improbabili. Oggi ho visto una riparazione in viale Strasburgo con un tombino lasciato quasi con spigoli vivi!… ma capitale di cosa?? Della cultura? direi capitale dei disservizi!|
… addirittura… 🙂
In effetti, il sindaco dovrebbe andare a controllare ogni singola riparazione di tombino ….
sfotti sfotti … per questa tipica superficialita’ tutta palermitana la citta’ è in questo stato. Circola un po’ in scooter per la citta’ e poi sono sicuro ti leggerei meno superficiale e sfottente.
il discorso sugli immigrati si può fare su altri siti. questo sito si occupa di mobilità urbana, non di immigrati.
dove lo leggi il discorso sugli immigrati? ho solo accennato al sindaco e al suo unico interesse , appunto l’accoglienza , ma poi il discorso è andato su altra direzione. Leggilo bene
son d’accordo su basolato e pessima manutenzione delle strade, ma evitiamo commenti politici. quanto alla capitale della cultura, non c’entra niente con le strade, ma con teatri, musei, cinema ecc.
l’accoglienza è una prerogativa della cultura, non esiste cultura che non sia nata da una contaminazione, e la storia e l’arte della sicilia, di cui ci vantiamo così tanto, sono il risultato di secoli di immigrazione. noi stessi siamo emigrati, portando la nostra cultura nel mondo. cerchiamo di non generalizzare e di affrontare i problemi per quello che sono. una buca o un albero tagliato non c’entrano niente con gli immigrati.
la mafia nigeriana e l’ignoranza e il fanatismo di certi gruppi fanno schifo anche a me. la maggior parte vengono da paesi in cui non c’è nessuna libertà. diamo loro la possibilità di imparare cosa significa essere liberi. le nostre conquiste civili si trasmettono attraverso il dialogo. molta gente viene da noi perché nel proprio paese è perseguitata in quanto gay, donna o non so che. tuttavia anche loro hanno qualcosa da insegnarci, e una cultura che nei loro paesi è umiliata e da noi può sbocciare.
Scusandomi per il fuori tema, mi permetto di aggiungere che le iniziative tipo capitale della cultura servono anche ad aiutare l’economia, visto che incentivano il turismo, che molti (non io, per la verità) vedono come panacea di tutti mali. Tutto ciò non toglie che la città è per molti aspetti invivibile, ma lo è da sempre, e non solo per colpa delle varie amministrazioni che si sono succedute.
Giusto per capire… esattamente l’ accoglienza degli immigrati che ruolo ha in tutto questo? C’è realmente un nesso oppure ogni occasione è buona per tirare in ballo quest’argomento di cui un buon 80% sa poco o nulla?
A mio avviso, qualunque opinione che non provenga da addetti ai lavori che abbiano visionato l’albero (agronomi etc.) è solo aria fritta.
affidiamo la sicurezza agli addetti ai lavori, ma riprendiamoci la bellezza, che è spesso a discrezione di tecnici, burocrati e gente competente e onesta, ma incapace di scegliere un albero.
…Orlando mi è umanamente e politicamente simpatico come la rena di Valdesi appiccicata a entrambi gli inguini in una afoso e umido pomeriggio d’Agosto, credo non sia un mistero, ma obiettivamente non credo che lui o i suoi sottoposti se ne vadano in giro ad abbattere alberi senza che ve ne siano i presupposti.
Certo, la comunicazione con la cittadinanza potrebbe essere rivista, ma questo è un problema antico, non certo limitato a quest’ultimo specifico caso.
A Pisa un albero nelle medesime condizioni e con la stessa fessurazione, proprio perchè “storico” fu recuperato iniettando nella fessurazione un’ apposita resina e poi puntellando lo stesso. Nel periodo in cui l’ opera era in corso l’area fu recintata ed inibita al pubblico e nel contempo fu esposto un cartello che con tutti gli opportuni riferimenti spiegava cosa stava accadendo, le operazioni in corso e le tempistiche approssimative. L’albero ora è ancora li, sano, non pericoloso ma soprattutto vivo. Ovvio si è speso più tempo, soldi e competenze di un semplice taglio ma si è salvata la situazione.
E tu che ovviamente sei a conoscenza delle esatte condizioni della pianta tagliata, sei anche sicuro che si potesse fare un intervento analogo… una nazione di commissari tecnici della nazionale.
Se la cosa ti può far star meglio sono felice che tu abbia questo tipo di reazione, anzi ti incoraggio ad esprimere la tu rabbia repressa. Detto questo so di avere le competenze per poter capire la cosa e so di aver potuto vedere il fusto prima che venisse abbattuto. Inoltre vorrei far gentilmente notare che la mia era un’ osservazione destinata ad un confronto nella diversa gestione tra due amministrazioni dello stesso problema.
A mio avviso la gestione a Pisa è stata fatta decisamente meglio, ma comprendo che è più semplice attaccare e deridere che provare a discutere.
Ah…commissario tecnico della nazionale proprio no… a malapena so che il pallone da calcio è sferico… ti auguro una piacevole giornata.
Non c’è di peggio di quando si scambia una sorca per un par de mutande (cit. Sora Lella – Bianco Rosso e Verdone – Italia 1981).