La piazza si trova nell’antico quartiere dei Lattarini dove un tempo sorgeva la Chiesa dell’Immacolata Concezione e il convento dei Mercedari riformati scalzi, meglio nota come la Chiesa dell’«Immacolata Concezione» ai Cartari .
La via dei Cartari era una strada prevalentemente occupata da fabbricanti delle carte da gioco , e i padri mercedari scelsero questa zona perché avevano bisogno di un convento all’interno delle vecchie mura cittadine .
Per la realizzazione di tale convento fu acquistato il palazzo del barone di Gratteri. Ma causa di problemi con gli eredi del barone ma soprattutto per l’opposizione dei religiosi dei vicini conventi di San Francesco d’Assisi e di Santa Maria della Misericordia tale progetto fu momentaneamente accantonato.
Solo il 9 settembre 1634, con il consenso del cardinale Giannettino Doria, arcivescovo di Palermo, e del Presidente del Regno Luigi Guglielmo Moncada, duca di Montalto e principe di Paternò, che contribuì personalmente alla realizzazione con 800 onze, l’opera fu finalmente realizzata.
Per effetto della Legge del 7 luglio 1866, che decretava la soppressione delle corporazioni monastiche, anche il convento dei PP. Mercedari Scalzi, ricadente nella contrada dei Lattarini, fu acquisito dal demanio dello Stato.
Il 10 febbraio del 1887 ‘ex convento fu acquistato dalla Camera di Commercio in società con la Cassa Centrale di Risparmio Vittorio Emanuele II.
La grande chiesa annessa a tale ex convento fu invece demolita, insieme a numerosi altri fabbricati, nel 1895 per creare una piazza , come previsto dal piano di risanamento del rione Lattarini.
Tale nuova piazza venne dapprima denominata “ della Borsa” perché , nel vicino Vicolo della Madonna del Cassaro , si svolgeva la cosiddetta “piccola Borsa” dove si radunavano negozianti, sensali e i proprietari dei vari bastimenti per vendere o comprare le merci sbarcate alla Cala o per noleggiare tali bastimenti. Come si vede ciò che accadeva non aveva nulla a che vedere con “l’alta finanza” . Non si compravano o vendevano azioni o obbligazioni ma patate, grano ,vino o spezie orientali, allora più preziose dell’oro.
Nel 1891 la Cassa di Risparmio, dopo i primi indispensabili adattamenti, vi aprì i suoi nuovi sportelli e nel 1907 affidò all’architetto Ernesto Basile il progetto per il suo ampliamento verso piazza Borsa, nell’area originariamente occupata dalla chiesa .
La sede centrale dell’ istituto bancario, prima situato presso il palazzo della Zecca, ovvero l’antico carcere della Vicaria ( al Cassaro), si trasferì nella nuova e prestigiosa sede
Il Basile, come al solito, fece un ottimo lavoro salvando buona parte del vecchio convento, adattandolo alle nuove esigenze. Nel nuovo edificio, che si estende lungo la piazza, da via Cartari fin quasi ad angolo con la via Calascibetta, furono sistemati il vestibolo con lo scalone, la grande sala cassa e depositi, la direzione generale, l’aula consiliare e altri ambienti di notevole pregio architettonico, come, del resto, il nuovo prospetto.
Nella porzione dell’ex convento appartenente alla Camera di Commercio fu ospitata, oltre la sede e gli uffici della Camera di Commercio, anche la Reggia. Scuola media di Commercio,istituita nel 1901 ed elevata nel 1933 a Reggio Istituto Tecnico Commerciale “Luigi di Savoia,Duca degli Abruzzi.”
Tale istituto vi rimase fino al 1956, ampliandosi e occupando anche quegli spazi lasciati liberi dalla Camera di Commercio (allora Consiglio Provinciale delle Corporazioni) che ,nel 1942 ,si era trasferita nei locali di Palazzo Bordonaro.
Successivamente, nel 1953 ,la Cassa di Risparmio acquisirà anche i locali di tale Istituto Tecnico oltre che altri immobili adiacenti, vale a dire, gran parte di Palazzo Cattolica-Briuccia
La Cassa di Risparmio delle Province siciliane, nel dopo guerra passò sotto il controllo dalla Regione Siciliana e conobbe una forte espansione. Fu la più importante Cassa di Risparmio italiana, dopo la Cariplo ( Cassa di Risparmio delle Province Lombarde) e negli anni settanta un siciliano su cinque aveva un conto corrente presso tale banca. Purtroppo in seguito entrò in crisi . La banca era diventata nel tempo una specie di bancomat per politici corrotti, imprenditori spregiudicati e affaristi senza scrupoli
Nel 1997, con 11.000 miliardi di lire di depositi ed altrettanti di impieghi, e 1.200 miliardi di deficit, ( per lo più formati da “sofferenze” cioè da prestiti non esigibili) venne messa in liquidazione coatta amministrativa e acquisita dal Banco di Sicilia.
Peccato che tale elenco di “clienti insolvibili”, cioè di gente che si fecero prestare i soldi dalla Banca ( soldi dei tanti correntisti e perciò nostri) e non restituirono , non sia conosciuto. Forse troveremo ancora molti degli attuali protagonisti della vita politica,burocratica ed economica di Palermo e della Sicilia o i loro degni eredi..
Il 14 aprile 2003 la sede di Piazza Borsa, ormai declassata a semplice agenzia, chiudeva definitivamente.
In seguito il prestigioso palazzo, un tempo simbolo della migliore imprenditoria siciliana, sarà venduta a una grande catena alberghiera e trasformato in un elegante albergo a cinque stelle.
P.S.In questi giorni la piazza è al centro di discussioni e polemiche, a causa dei lavori che l’hanno trasformarla in un isola pedonale. I lavori sono stati fatti in economia e utilizzando personale del Comune. Il risultato è stato dignitoso ma abbastanza banale. Forse con un po’ di verde, qualche albero in più e un po’ di cemento e di asfalto in meno, il risultato sarebbe stato più gradevole.
Inoltre alcuni residenti hanno proposto di cambiare nome alla piazza. Vorrebbero intitolarla “Piazza della Costituzione del 1848”. Per giustificare tale richiesta di cambiamento scrivono “Gli Istituti bancari che erano presenti nella piazza, ormai non esistono più e inoltre pensiamo che piuttosto che ricordare la Borsa e le sue trattazioni finanziarie sarebbe opportuno ricordare fatti civici salienti come ad esempio i moti rivoluzionari siciliani del 1848”.
Francamente Piazza Cassa di Risparmio, meglio nota come Piazza Borsa, con i moti del 1848, non c’entra niente
Oltre il fatto che nel 1848 la Piazza ancora non esisteva, i moti scoppiarono in Piazza Fieravecchia, in seguito chiamata , un po’ pomposamente, Piazza Rivoluzione. Inoltre non c’entra niente “la Borsa e le sue trattazioni finanziarie”, infatti a Palermo non c’è mai stata una “Borsa”, tipo quella di Milano o di Londra.
La Cassa di Risparmio è stata una della più prestigiose istituzioni della città e soltanto la cupidigia di politici, esponenti della “migliore” borghesia parassitaria , della burocrazia e affaristi siciliani l’hanno portata al fallimento. Se proprio vogliamo ricordare la Costituzione del 1848 cambiamo nome a Piazza Rivoluzione, nel rispetto della storia e dei luoghi dove tali vicende storiche si sono svolte.
sarei per ripristinare il nome di piazza fieravecchia, o di ricordarlo con un già
Concordo.
Complimenti vivissimi all’autore di questa bella ricostruzione storica ( soprattutto per quanto riguarda la critica
ai “politici corrotti,imprenditori spregiudicati e affaristi senza scrupoli”.