L’assessore Catania fotografa il Cassaro e ignora il suo stesso provvedimento

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Nemmeno a farlo apposta, avevamo parlato (e segnalato) qualche giorno fa della corsia promiscua pedonale-ciclabile di Corso Vittorio Emanuele , evidenziando come la ciclabilità appunto sia fortemente compromessa per l’esigua larghezza della carreggiata e per gli svariati ostacoli presenti sul percorso.

Un provvedimento molto superficiale che di fatto mostra come in questo caso al Comune non si siano posti minimamente il problema della fruibilità e della sicurezza degli utenti, in primis i ciclisti che dovrebbero transitare da lì facendo zig zag tra pedoni, panchine e cestini.

 

A conferma di tale negligenza, arriva puntuale un tweet dell’assessore alla mobilità, Giusto Catania, il quale durante la Festa dell’Onestà (che si è tenuta proprio al Cassaro lo scorso weekend)  ha lodato la pedonalizzazione di Corso Vittorio Emanuele immortalando (e forse ignorando) le decine di bancarelle di artigiani posizionate proprio lungo questo corridoio che in teoria sarebbe destinato a pedoni e bici. Diamo per assodato che gli artigiani abbiano ricevuto l’autorizzazione proprio da Palazzo delle Aquile, il che non fa che aggravare le cose.

Si dirà che durante le manifestazioni spesso si utilizzano le aree pedonali. Ma occorre precisare una cosa: quella è ANCHE una corsia ciclabile, pertanto non è possibile occuparla, nè durante i feriali nè durante manifestazioni, mai.

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Al Comune devono chiarirsi le idee in merito, perchè stanno contribuendo ad una farsa di provvedimenti (già superficiali in sè) ulteriormente dimenticati e rinnegati dalla stessa amministrazione. Questo è un esempio emblematico.

Ci sembra che proprio al Comune siano i primi a NON considerare questa corsia promiscua come tale e lo dimostrano i fatti. Ci piacerebbe che l’assessore (o chi per lui) prenda posizione in maniera chiara.

La nostra proposta l’abbiamo lanciata nel precedente articolo, ovvero destinare una delle corsie ai pedoni e l’altra alle bici, senza mischiare i flussi.

Ma qui il problema è ancora più a monte: perchè perpetuare provvedimenti spot, senza arte ne parte, solo per il gusto di dire che al Cassaro c’è una corsia ciclabile? Forse per far impennare il numeretto dei km di ciclabilità che ogni anno il Comune di Palermo proclama (e vende) ai suoi cittadini?

Se le intenzioni sono queste, rimuovetela. Non serve a niente.

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11 Thoughts to “L’assessore Catania fotografa il Cassaro e ignora il suo stesso provvedimento”

  1. peppe2994

    Per quanto mi riguarda la verità è solo una. Le piste ciclabili devono essere tassativamente separate da strada e marciapiedi con un muretto.

    Finché non si procederà in tal senso abbiamo solo scherzato. La striscia per terra disincentiva il ciclista e dopo qualche mese non c’è più nulla. Prendiamo ad esempio la Favorita. Non andrei in bici neanche se mi pagassero. Troppo pericoloso con le macchine fino a 70 km/h che invadono la “corsia ciclabile” puntualmente.

    1. Orazio

      … così il ciclista si schianta sul muro… 🙂 ma per favore va…

      1. peppe2994

        Solitamente le tue critiche sono sempre molto precise e motivate, per cui rimango basito davanti ad un commento del genere.

        Le piste delimitate dai muretti di pochi centimetri sono diffuse in tutto il globo.

        1. Orazio

          Il cosiddetto muretto di cui parli è solo uno dei modi di delimitare i flussi di bici ed auto, certo non lo vedo in Corso Vittorio il muretto.

  2. Orazio

    Ma perché accanirsi contro gli unici ed i soli che, sebbene con risultati non sempre ottimali, quantomeno si occupano di creare zone pedonali e piste ciclabili? Meglio non fare, sembrerebbe…

    1. Orazio,
      questo per me corrisponde a “non fare”. Siccome non abbiamo mai avuto piste ciclabili, mi devo accontentare di una corsia, che corsia non è, con il rischio di prendere una panchina, un cestino o addirittura una bancarella.

      1. punteruolorosso

        anch’io destinerei una corsia solo alle bici, giustissimo. ma ricorderei a tutti com’erano il cassaro, via maquedae piazza san domenico prima che orlando le chiudesse al traffico, fra le proteste dei commercianti.
        bisogna riconoscere a orlando di avere avuto il coraggio di fare scelte apparentemente impopolari, collegate alla sua candidatura di palermo come sito unesco. tutte idee sue, che potranno essere migliorate. per esempio l’amministrazione ha messo in programma il basolato in tutti gli assi storici. le cose cambieranno, bisogna avere pazienza. guardate piazza sett’angeli, pedonalizzata e con i mosaici a vista. l’unica cosa che odio di questi percorsi arabo-normanni sono le panchine squadrate (meglio legno e ferro battuto), le fioriere (meglio legno) e soprattutto i negozi di souvenir con le magliette del padrino e le finte maioliche siciliane made in china.

  3. Athon

    Già dalle foto si evince come l’insieme sia alquanto squallido. Sembra un mercatino rionale nel cuore di Palermo. Al momento i due principali assi pedonali del centro, Corso Vittorio Emanuele e via Maqueda, non hanno né capo né coda.

    Gli ammistratori forse dovrebbero farsi un giro nel centro storico di Catania, o in quello di Trapani, o magari a Siracusa, e da questi rendersi conto di cosa significhi pedonalizzare davvero un’area. Magari non occorrerebbe perchè hanno già presenti questi esempi. Tuttavia resta che stanno perdendo tempo per restituire decoro e piena bellezza a Corso Vittorio Emanuele e via Maqueda.

    Nell’articolo precedente qui richiamato, qualcuno commentava scrivendo che forse l’idea di avere piste per le biciclette lungo il Cassaro e via Maqueda andrebbe ripensata, ravvisando nei due vie centrali, che si incontrano ai Quattro Canti (che in futuro immagino ridiventare una vera e propria piazza) e che tra l’altro sono piuttosto strette, una vocazione esclusivamente pedonale, aggiungendo che le piste ciclabili potrebbero essere realizzate lungo altre strade, ben più adatte. Questa osservazione mi ha trovato totalmente d’accordo.

    In ogni caso, un domani, quando finalmente il Comune deciderà di migliorare Corso Vittorio e via Maqueda (assieme a Piazza del Parlamenteo i Quattro Canti), mi auguro che non ritengano di poterci pensare da soli, utilizzando competenze e maestranze interne, perchè i risultati sarebbero scarsi e arraffazzonati. Si coinvolgano semmai urbanisti, artisti e lighting designers di primo piano.

  4. arancinanet

    Corsia promiscua pedoni/bici, corsia promiscua bici/bus. A quando una corsia solo per i ciclisti? Sono tutte NON soluzioni per vantarsi di aver risolto un problema per nulla risolto. Io sono costretta a cambiare strada perché tra bancarelle autorizzate o meno, turisti, motorini, auto che sbagliano, piuttosto che fare bile, via maqueda e le aree pedonali per me sono diventata off limits. Viene messa a repentaglio ogni giorno la nostra sicurezza ed invece sento certi personggi vantarsi.

  5. belfagor

    Temo che quasi tutte le “piste ciclabili” palermitane non siamo a norma di legge. Forse le uniche che si avvicinano sono quelle di Via Messina Marine e quella di Via Pacinotti. Per il resto ……lasciamo perdere. Che l’assessore Catania abbia “immortalato” tali abusi delle piste ciclabili, senza “scandalizzarsi”, probabilmente è dovuto al fatto che proprio lui aveva autorizzato tali abusi. Non per niente si festeggiava la “legalità”.

  6. friz

    ……ovviamente sono favorevole all’estensione delle piste ciclabili….. però devo riconosce che sarebbe bene che sia via Maqueda che Corso Vittorio fossero totalmente pedonali…. senza piste ciclabili…. e ovviamente anche senza tram…. .infatti in molte occasioni queste vie risultano appena sufficienti per i pedoni… figuriamoci poi, come speriamo un pò tutti, se mai dovesse anche aumentare in maniera seria il numero dei turisti…. preoccupiamoci semmai di rendere queste vie più belle….. perchè sarebbe ora….

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