Dopo la bocciatura della Vas (Valutazione Ambientale Strategica) relativa al vecchio progetto per il forte impatto ambientale sul tratto Marineo – Ficuzza, l’Assessorato Regionale delle Infrastrutture in collaborazione con l’Anas, ha previsto la riprogettazione dell’intervento di ammodernamento della SS. 118 Bolognetta – Corleone.
L’importo dell’ intervento ammonterebbe a circa 130 milioni di euro. In questa fase l’Assessorato ha finanziato 1,5 milioni di euro per la riprogettazione dell’opera con fondi propri.
Il progetto esecutivo, sarà inserito nella prossima Programmazione 2018 – 2020.
Ad annunciarlo è stato l’Assessore Regionale alle Infrastrutture Giovanni Pistorio, durante l’incontro al quale ha preso parte anche una delegazione di sindaci del corleonese. Sollecitato, tra le altre cose da parte dei sindaci, un forte intervento sulla viabilità secondaria (ex-strade provinciali), ormai da anni abbandonate.
L’assessore Pistorio ha condiviso la richiesta di intervenire con un massiccio finanziamento per rendere transitabili le suddette strade, impegnandosi a reperire le risorse.
La Corleonese Agrigentina è la strada romana più antica di Sicilia: molti tratti infatti coincidono col tracciato che i romani costruirono durante le fasi della prima guerra punica (264-241 a.C.). Tuttavia anche i romani utilizzarono piste già tracciate anticamente dagli indigeni.
La costruzione della strada nazionale Palermo-Girgenti via Corleone e Bivona fu decretata dal Governo, in seguito ad una votazione, il 30 marzo 1862. Il tracciato Corleone-Bivona per Prizzi e Santo Stefano Quisquina è stato scelto solamente in un secondo momento: la prima scelta fu, infatti, quella di costruire un tracciato che da Corleone giungesse a Bivona per Chiusa Sclafani e San Carlo (frazione di Chiusa). Parecchi problemi creò anche la seconda metà del tracciato, la strada Bivona-Girgenti. Fu solamente nei primi anni ottanta del XIX secolo che la strada venne conclusa e Palermo e Girgenti (Agrigento) furono collegate da un tracciato che attraversava le due principali città dell’entroterra, Corleone nel palermitano e Bivona nell’agrigentino.
Fu lungo questa strada che l’Azienda Autonoma Statale della Strada (A.A.S.S.) fece costruire il primo villaggio di cantonieri, poche case annesse all’alloggio per i carabinieri, una scuola e una piccola chiesa.
Il tratto tra Ficuzza e Corleone è stato ammodernato nel 2008 e ha permesso la rettifica di gran parte del tracciato rendendolo più scorrevole e sicuro.
Anche la realizzazione della Corleone – mare darebbe i suoi effetti benefici all’economia delle due zone, considerato che la “madonna di tagliavia” è ridotta un colabrodo.
Il tratto tra Ficuzza e Corleone oggi è una superstrada effettivamente più sicura e scorrevole. Purtroppo ciò ha comportato l’abbattimento di diversi filari di pini secolari che rendevano particolarmente suggestiva la vecchia ma più insicura strada.
Ciò non toglie che i paesaggi su quella strada restino belli ugualmente. L’occhio si perde negli orizzonti lontani. Diversi amici venuti da fuori ne sono rimasti colpiti. Uno di loro, venuto a visitare la Sicilia qualche anno fa nel mese di marzo, mentre percorrevamo la strada tra Ficuzza e Corleone, sosteneva di avere l’impressione di trovarsi nel bel mezzo di uno degli sconfinati paesaggi dell’Irlanda. Anch’io conosco l’Irlanda e, in effetti, osservando il paesaggio siciliano in quel periodo, verdissimo, ho trovato che il parallellismo fosse più che motivato.
Fermo restando che migliorare le infrastrutture sia oggi imprescindibile e improragabile, nel momento in cui si vanno a progettare opere così importanti trovo giusto non solo cercare di ridurre quanto più possibile l’impatto sull’ambiente ma anche inserire nella progettazione opere di compensazione di ciò che inevitabilmente dovrà andare perso.
Sarebbe bello rivedere i filari di alberi, ad una distanza ragionevole dalla strada, lungo il tratto che unisce Ficuzza a Corleone.
Ad ogni modo, parlando del rapporto tra il paesaggio italiano e il fabbricato più o meno regolare o abusivo, ecco cosa ha affermato Philippe Daverio: «La Sicilia ha un vantaggio. La sua geografia è così forte e così feroce che è quasi impossibile assassinarla: le montagne, la dimensione della campagna».
Credo ci sia un fondo di verità in ciò che dice. Tuttavia assumere questo come alibi per non non curarsi del paesaggio che la natura ha donato gratuitamente alla Sicilia, sarebbe profondamente sbagliato.
Il problema della SS. 118 Bolognetta – Corleone. è l’attraversamento del centro di Marineo. Se non si crea una strada che bypassi questo paese, qualunque intervento sarebbe inutile.