E’ noto a tutti che ormai le città sono enormi accumulatori di inquinamento e di calore (per le strade asfaltate, per la cementificazione eccessiva, per le emissioni dei veicoli, etc), rendendo sempre peggiore la qualità della vita.
Oggi è ampiamente dimostrato che tale fenomeni possono (e devono) essere arginati in vari modi, alcuni dei quali a costo zero. tempo fa avevo già inviato un articolo (questo il link : https://palermo.mobilita.org/2015/03/02/idee-per-le-nuove-aree-verdi/#comments) e onestamente pensavo che l’idea potesse suscitare maggior interesse (2 soli commenti ricevuti e nessun seguito).
Oggi, a conferma delle mie convinzioni, leggo un altro articolo (http://gds.it/2015/08/27/citta-sempre-piu-calde-un-aiuto-dalla-vegetazione-urbana_401048/) sul medesimo tema ove il tema della quantità e qualità del verde urbano è affrontato addirittura dalla NASA che ha studiato gli impatti dell’urbanizzazione su tutto il territorio Usa, venendo alla conclusione che “un fattore essenziale per limitare il surriscaldamento cittadino è la presenza di vegetazione”. Beninteso che si tratta di vegetazione (alberature imponenti che facciano ombra, spazi verdi curati e innaffiati e non misere aiuole cementificate con piantine in vasi di plastica o alberti contorti e spogli perchè capitozzati senza alcun crtiterio nè motivo ogni anno)
Allora mi chiedo: perchè tali idee non arrivano anche da noi? perchè a Palermo continuiamo a distruggere quel poco di verde che resta? perchè a Palermo si gioisce quando gli operatori mozzano gli alberi che “disturbano e oscurano la vista?” perche quando parliamo di spazi verdi, il massimo che sappiamo realizzare è una distesa di pietre e terra compatta con poche e tristi piante in vaso? perchè non si impegnano gli operatori del verde anzichè a capitozzare oltremisura e massacrare tutto (cespugli, oleandri che non fioriscono più, etc, etc) a impiantare e curare nuovo verde e mantenerlo dignitoso, a creare zone ombreggiate da alberi che rendano piacevole il soggiornare in città? etc, etc, etc
Basta mettere il naso fuori Palermo e fuori Sicilia, per vedere che il verde e gli alberi sono gestiti in modo COMPLETAMENTE DIVERSO E ADDIRITTURA CON UN NUMERO MINORE DI ADDETTI 8in proporzione all’estensione del territorio).
Dimostriamo al mondo che forse qualche speranza c’è ancora
Segnalo un errore da me commesso:
laddove viene citato il numero di addetti al verde (alla fine del testo) il numero 8 doveva essere una parentesi aperta “(” .
Scusate
Pienamente condivisibile. Ma si sa che da noi molte cose “girano” al contrario e le buone idee…hanno le gambe corte, mentre le bugie godono di grande seguito!
Qualsiasi impegno verso gli spazi pubblici al di là dell’ordinaria amministrazione non viene neanche immaginato! Solo qualche “eroe” effimero riesce ad usare concretamente la sua fantasia; una fu Letizia Battaglia.
Anche a me è capitato di leggere diversi articoli in cui vengono illustrati gli studi che dimostrano come una corretta gestione del verde pubblico sia utile a ridurre sensibilmente l’inquinamento e il surriscaldamento delle città.
Nonostante i tanti annunci relativi al “piano del verde” fatti nei mesi scorsi, ancora non si vede niente di concreto e sistematico.
Lo scorso maggio l’assessore Raimondo dichiarò che terminata la stagione estiva ci sarebbero state grosse novità sul fronte del verde: il Comune avrebbe dato il via a nuove piantumazioni a partire dalla stagione autunnale. Ecco il link: http://livesicilia.it/2015/05/18/anello-incontro-comune-rfi-ecco-il-nuovo-piano-del-verde_629080/
Invitai dunque gli utenti di Mobilita Palermo a non dimenticare l’annuncio fatto allora dall’assessore.
Adesso l’autunno è alle porte. Vediamo che succede.
Vorrei infine aggiungere che sarebbe bello se il discorso sul verde in città iniziasse ad essere allargato anche a tutto ciò che circonda Palermo.
Mi riferisco in particolare ai Monti di Palermo. Bisognerebbe far partire un vigoroso progetto di rimboschimento, coinvolgendo anche comuni come Monreale e Altofonte . Al di là dell’impatto estetico, ne beneficerebbe anche la qualità dell’aria dell’intera Conca d’Oro, deturpata ma forse recuperabile sotto alcuni aspetti. Avrebbe dunque anche il valore simbolico del riscatto.
il rimboschimento dei monti di palermo avrebbe effetti positivi sul regime delle acque, sul microclima della conca d’oro, sul dissesto idrogeologico. in un libro del prof. barbera (l’ex assessore) viene descritto il paesaggio della conca d’oro e dei monti di palermo nelle varie epoche. i monti erano coperti di vegetazione lussureggiante.
siamo dei cretini se non rimettiamo le cose a posto. attualmente i monti di palermo ospitano una discarica vergognosa e sono oggetto di speculazione edilizia e incendi.
ecco la pulizia fatta a monte pellegrino e sbandierata ai quattro venti dal sindaco https://picsurge.com/g/DNlups LE FOTO SONO STATE FATTE A 2/300 METRI DAL SANTUARIO, NON HANNO PULITO ASSOLUTAMENTE NULLA DI NULLA!
Senza bisogno degli studi e delle conclusioni della N.A.S.A. te l’avrei potuto dire anche io che il verde limita il surriscaldamento cittadino. Ti anticipo comunque un’arida realtà che ti risulterà difficile da accettare: anche in seguito alle conclusioni N.A.S.A., “Palermo” e “verde” continueranno a rimanere 2 dimensioni separate, almeno fino a quando tu ed io vivremo.
giovanni_v, d’accordissimo con te. punteruolorosso dici cose giustissime.
penso che il problema che voi sollevate é trascurato da tutti e mai abbastanza messo in primo piano. la questione del verde (anche come rimedio alla desertificazione), dovrebbe essere assolutamente centrale nelle politiche regionali e nazionali. invece si va avanti con la cementificazione, ancora, senza curarsi del futuro.
purtroppo il vero motivo per cui non si fanno delle vere aree verdi e dei veri parchi alberati a palermo, é il costo della manutenzione.
vuoi mettere il costo per potare, mettere in sicurezza, annaffiare piante ed alberi dei giardini pubblici? senza contare i danni fatti ogni tanto dal maltempo (alberi sradicati e rami sulle auto).
tutto questo ha un costo che il comune di palermo probabilmente non ha il lusso di potersi permettere. allora meglio una bella distesa di cemento o di ghiaia con costi di manutenzione pari a 0 !!!
per quanto riguarda le colline di palermo, ovviamente, se fossero rimboschite la temperatira media della città si abbasserebbe di qualche decimo di grado, le frane sarebbero limitate, il microclima, il paesaggio, il piacere della vista, e l’immagine trasmessa ad i turisti ne gioverebbero enormemente !!! ma quando penso che nemmeno della favorita si riesce a fare un vero parco, mi dico che non c’é speranza.
e poi, anche se un giorno si volesse fare una campagna di piantumazione sulle colline, il giorno dopo arriverebbe qualche genio della forestale a dare fuoco … conosciamo tutti la storia degli incendi boschivi in sicilia…
che trsistezza… purtroppo ormai non mi stupisco più di niente, questa città non fa che deludermi da oltre 30 anni e sinceramente non nutro più alcuna speranza.
mmmaurol, capisco il tuo punto di vista ma, scusami, non lo condivido per niente.
Contrariamente a ciò che spesso si dice, probabilmente più per abitudine introiettata e corroboratasi che non per effettiva evidenza concreta, a Palermo c’è molto più verde di quanto non ce ne sia in parecchie altre città italiane. È vero semmai che occorre una più incisiva manutenzione. Il personale c’è. Va solo utilizzato.
Per quanto riguarda invece l’eventuale rimboschimento dei Monti di Palermo, sostenere che non sarebbe il caso perchè tanto «il giorno dopo arriverebbe qualche genio della forestale a dare fuoco», non è molto diverso dal dire a chi decide di aprire un negozio che sarebbe meglio evitare perchè tanto il giorno dopo arriverà qualcuno a chiederti il pizzo. Li trovo atteggiamenti assolutamente sbagliati.
Infine, a mio avviso, sarebbe il caso di recuperare un’attitudine un pochino più positiva. D’altra parte a me pare che qualche cambiamento in meglio, rispetto per esempio la Palermo degli anni ’80, ci sia stato e sia innegabile. Ciò non significa che la città abbia già raggiunto il livello che tutti auspichiamo. Tutt’altro.
Tuttavia da un decennio a questa parte, con tutte le criticità riscontrabili in corso d’opera, e nonostante le tante cose ancora da fare, lo sconfortante assoluto immobilismo di una volta credo si sia finalmente spezzato.