Ha suscitato clamore la vicenda del pullman di turisti rimasto incastrato all’interno del ponte Bailey di piazza Scaffa, e che ha sollevato molte polemiche. Critiche che, come accade spesso durante questi episodi, puntano il dito contro la mancanza di controlli e di scarsa segnaletica. Ma alle volte si fa un’analisi molto superficiale dei fatti, e si
Il cartello ben visibile è posto su corso dei Mille. Probabilmente la doppia “L” è stata messa per rafforzare il divieto. Ma nonostante tutto il pullman è transitato.
Anche sul ponte pedonale la situazione non cambia. Nonostante la presenza di cartelli!
Per molti, la segnaletica stradale è semplicemente un optional, un cartello colorato messo lì per arredare una strada. Così come per alcuni divieti in città, dove spesso auto e moto infrangono un senso unico. Si posteggia in determinate aree pedonali. Si invadono le corsie preferenziali, si posteggia nei posti riservati ai disabili, si lascia l’auto negli stalli di sosta riservati al carsharing. Si posteggia sul prato del Foro Italico (ma la colpa è l’assenza di parcheggi).
Ovviamente l’onestà intellettuale è disconosciuta fra tanti nostri concittadini e politici, che preferiscono dare la colpa al tram, a questi lavori e all’assenza di controlli.
A loro domandiamo: ma davvero ci siamo ridotti a a chiedere un vigile urbano per ogni cartello in città?
Il vostro articolo è puntuale e articolato e mette in evidenza, mi scuso per la banalità della citazione, “l’irredimibilità” dei palermitani. Aggiungo io, essi sono talmente anarchici e individualisti (Vastasi e primitivi in massima parte), che non leggono niente, non “vedono”, “non sanno”, “non sentono”. Ma chi legge attentamente i cartelli riscontra che la loro realizzazione è affidata a gente spesso analfabeta, come pure è analfabeta il controllore, ammesso che ci sia qualcuno che controlli la correttezza formale delle frasi prescrittive. Faccio un esempio: le prime tre foto qui esposte presentano le “accellerate”. Potrei fare un elenco lunghissimo su tutti i “fiori linguistici” esibiti nella cartellonistica stradale. Mia considerazione: che credibilità possono avere anche dal punto di vista sostanziale coloro che sono preposti all’elaborazione dei divieti? Non è per pedanteria, ma gli strafalcioni mostrano la superficialità con cui si affrontano pure i gravi problemi che affliggono la nostra città. Google facilita il compito: quando si scrive si può consultare il dizionario on line.
Tutto qui è lasciato all’anarchia di ciascuno….chi amministra lo fa veramente male e solo lo stretto indispensabile, solo a fatti/vicende già accaduti.
Ignoranza che regna sovrana, anarchia selvaggia, delinquenza, pochi controlli, tanta arroganza e “furberia”, inciviltà sono solo alcuni dei tanti aspetti presenti in città.
Si punta sempre il dito contro “qualcun altro”, togliendosi di dosso tutte le responsabilità e chiudendo gli occhi su quanto accada in giro, tanto la coscienza è pulita una volta scaricati i problemi ad altri.
Tutto viene lasciato alla libera amministrazione dei cittadini che si auto-governano facendo ciò che gli pare e piace.
Io resto sempre più sconcertato da quanto accade quotidianamente….la città una volta toccato il fondo, continuerà senza dubbio a scavare
L’inciviltà che oggi siamo costretti a constatare, putroppo è il frutto di una coltivazione durata negli anni.
La “colpa” del cittadino è purtroppo molto relativà, non tutti siamo dotati di un senso civico e di un certo autocontrollo.
Un bambino durante la crescita va educato pian piano, altrimenti imparerà a fare quello che meglio crede secondo il suò intuito, che potrà essere buono o cattivo, e sarà difficile riuscire a rieducarlo in seguito.
In questà città lo stato socialè è stato completamente dimenticato e trascurato per più di 50 anni, dalle più basilari norme e basi di convivenza a quelle più complesse.
Quindi se chi ci amministra riprenderà in mano le redini della questione sociale, forse ne vedremo i risultati tra 20/30 anni. Forse…
Ad ogni modo, il pulmann era polacco.
…insomma si scrive con una o due ELLE? Che buontenpone l’autore del cartello stradale!
Sara’ un’impresa molto difficile trasmettere il senso civico ai Palermitani, ma più difficile ancora credo che sia il rispetto della “cosa pubblica” che per una mancata educazione sociale, e quasi completamente sconosciuta!. Tuttavia, e aggiungo incomprensibilmente, il Palermitano e un soggetto al quale, se viene imposta una certa regola da rispettare, questi assume un’atteggiamento di insofferenza e ribellione in casa propria, mentre quando si trova altrove, diventa ligio e rispettoso.
@giovix63… chiederò di ATTENZIONARE la tua osservazione! LOL
I palermitani sono maestri nell’usare termini inesistenti nella lingua italiana. Tu nel frattempo stai attento a non ACCELLERARE troppo, mi raccomando!
Sono pienamente d’accordo con quanto leggo. Il problema è che non c’è una via d’uscita semplice e facile, anzi penso che purtroppo sic et simpliciter non c’è via d’uscita. In teoria bisognerebbe cominciare dai bambini dell’asilo e proseguire fin alla tarda età. Paghiamo ciò che da generazioni si è accumulato nella nostra coscienza. E come la cronaca attuale ci ricorda non riguarda solo Palermo e la Sicilia, con tutti i distinguo che pure vanno fatti.
Guardate che oltre alla genetica classica esiste anche l’epigenetica …
Ma il cartello che vieta il transito ai messi pesanti non dovrebbe essere messo anche negli incorci precedenti che immettono su corso dei mille, indicando un percorso alternativo? Un pò come succede in via Bergamo dove è fatto divieto ai mezzi sopra un certo peso di svoltare a destra per via Oreto a causa del ponte. L’autista ha sbagliato sicuramente, la stessa giustificazione di non conoscere la città non vale nulla dato che i simboli dei segnali sono pressocchè uguali in tutto il mondo, però una volta giunti in quell’imbocco un pullman non può certo tornare indietro ed evitare di attraversare il pinte.
A prescindere dalle nuove infrastrutture, Palermo è finita, fatta e strafatta, persa. A nessuno interessa manco cambiare mentalità, stanno tutti bene così, prevale l’egoismo, inefficienze comunali a parte. Io ormai vivo più in paese che quì ,7-8 mesi l’anno. Per certe cose non c’è speranza.
Caro Huge,
al di la dell’ironia, ci sarà un ingegnere, un geometra che sappia come scrivere “accellerare”, soprattutto prima di rtendere pubblico un cartello a migliaia di persone (palermitani e non).
ops volevo scrivere il precedente commento nell’articolo del tram occupato dall’autosalone, ma vabbè, non fa niente, tanto riguarda sempre le inefficienze di questo comune.
I palermitani guardano, leggono e sanno tutto, non ignorano nulla, semplicemente, trasgrediscono deliberatamente per uno stupido e autolesionista egoismo…
Sono d’accordo con @Irexia… non sarà certo una L in più o in meno a vanificare quanto vietato dal cartello, del resto il palermitano medio non sa neanche che “accelerate” vuole una sola L perché di solito lo pronunzia con tre.
A @Disadattata invece chiederei di farlo questo “elenco lunghissimo su tutti i “fiori linguistici” esibiti nella cartellonistica stradale”, perché di solito la segnaletica è standardizzata dal codice, si lascia poca libertà di “personalizzarla” e di strafalcioni non ne ho mai notati (a meno di quelli corretti “ad arte” da qualche buontempone).
P.S. – Per la cronaca la segnaletica l’ha curata SIS, non è opera di AMAT…
Siamo sempre allo stesso punto. MANCANO I CONTROLLI E LA REGOLARE REPRESSIONE DI TUTTI QUANTO NON LECITO.
In via Alloro Divieto di sosta “ambi i lati”, a Gibilmanna “Tornante pericolosa”. Questi i primi che mi vengono in mente, ma vista la diffidenza del palermitano doc (il mondo è solo quello che conosco io!) qui c’è un piccolo assaggio verificabile.
Quando si fanno le osservazioni su altri commenti occorrerebbe mantenere “la barra”. La mia considerazione e ho precisato che è mia, solo mia, voleva mettere in rilievo che probabilmente alla superficialità formale corrisponde una superficialità sostanziale nell’affrontare i problemi gravi che affliggono la nostra città: era questo il succo, non riguardava la quaestio se i palermitani sanno che la parola ortograficamente corretta è “accelerare”. Infine ribadisco che la maggior parte degli abitanti ignora, non sa e non vede perché non ha gli strumenti per la lettura e la comprensione del testo e in questi commenti ce n’è una dimostrazione.
Appunto, cara Disadattata. Dai forza a quello che ho detto. Chi ci ha preceduto ci ha lasciato un’eredità culturale che si è sedimentata ed ha costituito terreno fertile per le nostre cazzate e per quelle di chi verrà.
Capisco che è tutto un bla bla, ma non saprei veramente da dove cominciare se avessi il potere di una bacchetta magica. Sai come si dice: l’ottimismo della volontà e il pessimismo della ragione
ormai molti sono consapevoli che cambiare Palermo con i mezzi attuali è pressoché impossibile, ci vorrebbe una dittatura “intelligente” o uno stato di polizia che faccia un po d’ordine, e nel giro di 5 anni si potrebbe avere una città vicina agli standard europei…. con gli strumenti attuali ci vorranno almeno cinquant’anni, e forse sono pochi, per rieducarci tutti.
osservare i cartelli ma finiamola per “noi” sono un optional, faccio l’esempio di Via Aci (parlo del tratto a monte di via uditore, no quello a mare regolarmente chiuso al traffico) strada con divieto di transito perchè a rischio sprofondamento causa fiume (canale passo di rigano) interrato, lasciamo stare che hanno dato la licenza ad una grossa concessionaria dopo l’ordinanza del divieto di transito, è una strada trafficata com mercatino abusivo il venerdì ed utilizzata (per evitare il traffico di via leonardo da vinci) da tutti i mezzi dei vigili urbani quando devono rientrare in caserma, insomma se sono i primi i controllori a non rispettare le ordinanze……..