Parco Cassarà diviso tra zona rossa, gialla e verde: in autunno forse la riapertura

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foto by parconinnicassara.it
foto by parconinnicassara.it

Giungono finalmente notizie sulla vicenda del Parco Cassarà, chiuso da diversi mesi e posto sotto sequestro dal pm Petralia per il rinvenimento di materiali potenzialmente nocivi.

Secondo quanto rilevato da Arpa e Nopa, il parco è interessato in maniera diversa dalla presenza di tali sostanze e pertanto sono state istituite tre aree, rossa gialla e verde, per contraddistinguere  il livello di pericolosità.

Nella zona classificata verde sono stati rinvenuti rame, zinco, piombo e tetracloro etilene, la presenza di alogeni che si trovano nei solventi e negli svernicianti e fibre di amianto. A questa fetta di parco avrà accesso il Comune di Palermo per effettuare una bonifica entro il 30 settembre, così da consentire una riapertura parziale dell’area ai cittadini.

Nella zona rossa, invece, sono stati rinvenuti rifiuti eterogenei: sabbie vulcaniche impiegate per operazioni di sverniciatura, copertoni, plastica, rifiuti speciali e pericolosi. In quest’area saranno condotte indagini di tipo verticale e orizzontale per verificare se sussiste un rischio inquinamento delle falde sottostanti (Gds.it)

L’area compresa tra la zona verde e quella rossa viene classificata “gialla” per la presenza di caratteristiche promiscue alle aree limitrofe.

Informazione importante inerente la presenza di amianto: il Pm ha dichiarato che a seguito delle analisi, è stata rilevata presenza di fibre di amianto proveniente da diversi scarichi, ma nei limiti consentiti della legge! 

Pertanto questa dichiarazione scongiura l’allarme lanciato da più parti circa il pericolo di inalazione di polvere d’amianto. Attendiamo dunque l’opera di bonifica dell’area “verde” da parte del Comune, che proveremo a monitorare e documentare.

 

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11 Thoughts to “Parco Cassarà diviso tra zona rossa, gialla e verde: in autunno forse la riapertura”

  1. punteruolorosso

    meno male. e comunque il parco andrebbe finito, si parlava di estensioni e collegamenti all’università, col parcheggio basile… i laghetti, che sulla carta erano l’attrazione maggiore, sono pozzanghere. e che notizie ci sono dei frassini della yves-rocher? l’azienda intende continuare le donazioni dopo la riapertura, o si è arresa alla realtà di palermo? i frassini già donati, sono seccati?

  2. Mr.Head

    Che questo genere di controlli venga esteso in altre zone destinate a verde pubblico!!!! Es: lungomare Romagnolo da anni sfruttato per deporre materiale di risulta e successivamente convertito a verde urbano. Speriamo bene…

  3. guarino1

    guardando al positivo, almeno gli alberi della rocher avranno un po’ di tempo per mettere radici e crescere bene.

  4. mellops

    Zona gialla, rossa e verde per un parco della città? Ma che è un semaforo????? Ma stiamo scherzando?!?! Dividere una zona dove vanno famiglie e bambini in gradi di pericolosità? Che risolvano immediatamente il problema e che riaprano al più presto tutto il parco. Solo in questa città si possono prendere provvedimenti alternativi del genere. Un altro cimitero dei Rotoli suddiviso in zone off-limits. Preferisco portare i miei figli fuori città che sapere che in una zona verde esista un potenziale pericolo. ROBA DA MATTI. MA FINIAMOLA VERAMENTE. PALERMO CITTA’ INVIVIBILE. SI FA DI TUTTO PER “INCORAGGIARE” VERAMENTE A CAMBIARE DEFINITIVAMENTE ARIA.

  5. Merovingio

    Ma neanche a Chernobyl una suddivisione del genere. Vergogna, che si chiuda tutto il parco. La zona gialla per chi è ? Per quelli che vogliono un po’ di rischio la domenica tanto per rendere la giornata più stimolante annoiati dalla passeggiata col cane ?

  6. robky69

    Sono veramente felice per la notizia. Sono (ero) un fruitore abituale di questo splendido parco.
    Aggiungo che, purtroppo, i rilievi e la bonifica delle zone gialla e rossa proseguiranno per diversi mesi e potrebbero concludersi anche tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016. Lo ha detto il procuratore in un’intervista.
    Spero che si possa procedere molto più rapidamente dato che due anni di chiusura sono fuori dal mondo.
    Se gli inquinanti sono quelli che hanno detto di aver trovato la bonifica si potrebbe fare in non più di qualche mese, adoperando ovviamente le unità di personale che servono.
    Parlo ovviamente con cognizione di causa.

  7. Speriamo che il parco sia restituito ai cittadini al più presto, ma soprattutto che le bonifiche siano fatte ad arte e non alla meno peggio!

  8. jonscorpion

    Ennesimo fallimento della città e delle amministrazioni.
    Concordo con mellops.

  9. jonscorpion

    Milano, che non è Sidney o New York in termini di grandezza,
    solo nell’area metropolitana (non le province) ha 54 parchi, più altri 21 giardini.

    Noi abbiamo un parco degno di questo nome (2, anche Uditore) e guardate che fine fa.
    Siamo “zulu” è un dato di fatto. 🙁

    1. Fabion54

      @jonscorpion: Di parchi e giardino a Palermo ne abbiamo tanti, semmai pochi sono quelli veramente curati…

      Ve ne elenco qualcuno… Giardino Inglese, Parco Uditore, La Favorita, Villa Sperlinga, Parco Zisa, Villa Malfitano, Parco Orleans, Villa Trabia, Villa Giulia, Foro Italico e queste sono solo alcune delle principali…

  10. Sergio70PA

    Ormai come parco non lo vorrei più. Chi è più sicuro di cosa dopo quello che è successo?
    Io ci portavo spesso mia figlia neonata !
    Chi sono i politici collusi con la mafia, chi sono i controllori che non hanno controllato, chi sono i dirigenti o impiegati comunali che hanno preso le mazzette ?
    Chi si fida del fatto che ora il parco sarebbe “pulito” ? I controllori sono cambiati? Chi sono i controllori? Chi li controlla? E i politici? E gli impiegati comunali?
    Vorrei che i responsabili venisserò condannati ai lavori forzati in quell’area che potrebbe essere destinata, ad esempio, al riciclaggio di plastica.

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