Se, a volte, i problemi della mobilità di Palermo vengono interpretati in un’ottica monodimensionale, considerando la viabilità come qualcosa che è unicamente dipendente dalla pianificazione stradale, è bene ricordare che vi è un sistema urbano più vasto a fare da sfondo al sistema del traffico cittadino.
Proprio per questo motivo, alcune recenti notizie sembrano portare buone speranze per la mobilità della nostra città. Quell’ormai famoso piano di investimenti per edilizia e mobilità presentato il 27 novembre conta su un budget di 650 milioni di cui saranno beneficiari, tra gli altri, il servizio tram, il passante ferroviario e l’anello ferroviario metropolitano.
Grazie a questo tesoretto, si dovrebbero anche realizzare quattro grandi parcheggi auto in piazza Giulio Cesare, piazza Don Sturzo, via Imera e piazzale Alcide De Gasperi. Che siano alla guida di Panda vecchio stampo o fiammanti Audi TT, i palermitani al volante beneficeranno notevolmente di questi spazi.
Inoltre, le ancora più recenti notizie relative all’incontro tra Nino Bartolotta, Assessore alle infrastrutture e Mobilità della Regione Sicilia, il presidente di Rete Ferroviaria Italiana, Dario Lo Bosco, e l’amministratore delegato di Trenitalia, Vincenzo Soprano, possono raprpesentare un’influenza virtuosa per l’intero sistema urbano.
Se, infatti, il risultato principale di questa riunione è stata la disponibilità di Trenitalia ad interoloquire con la Regione Sicilia per lo sviluppo ed il potenziamento delle infrastrutture e dei servizi ferroviari sull’asse Messina-Catania-Palermo, all’atto pratico un eventuale potenziamento dell’asse ferroviario Messina-Palermo avrà un impatto anche sulle aree urbane coinvolte.
A Messina, questo patto include una congiuntura strategica in un’ottica che racchiude la riconversione delle aree da Zona Falcata allo svincolo Autostradale di Tremestieri: se un dialogo tra FS e le autorità locali messinesi sembra stia per portare buoni frutti a livello urbanistico, c’è da auspicarsi che le autorità palermitane possano ugualmente intraprendere un dialogo costruttivo con i vari enti coinvolti nella mobilità, ferrovie in testa.