Un articolo di La Repubblica Palermo, datato 21 Agosto 2009, parlava di “cestini d’oro” a Palermo, in quanto questi sarebbero costati 2,3 milioni di euro ad Amia nell’ultimo anno. Ad aggravare sul costo dei cestini, oltre le normali operazioni di pulizia, ci sono i costi da sostenere per sostituire i cestini che vengono rubati o che vengono dati alle fiamme.
Una alternativa sicuramente più economica potrebbe essere quella adottata in tutta Parigi (la foto in alto è stata scattata sugli Champs-Élysées); si tratta di un semplice sacchetto retto da una cinghia autostringente, semplice ed economico.
semplice da tutti i punti di vista: perchè nei (pochi) cestini situati per le vie di Palermo al momento dell’eliminazione del rifiuto io mi devo ingrasciare necessariamente la mano, dovendola infilare in un buco perpendicolare al suolo (e quindi rischiando di far cadere il rifiuto per terra)? un semplice “canestro” non è la cosa più semplice, anche ai fini della raccolta dell’immondizia?
la soluzione è ovvia, magari però utilizzando dei sacchi scuri perchè quest’immondizia in bella vista non mi piace per niente
I cestini della foto sono il prodotto di misure di sicurezza anti-terrorismo. Per questo i sacchi sono trasparenti. Qualcosa del genere mi pare di averlo visto anche nelle stazioni ferroviarie italiane. Ciò non toglie che questa possa anche essere una soluzione economica.
anche secondo me dal punto di vista estetico la soluzione lascia molto a desiderare……la munnizza è praticamente visibile e l’effetto è davvero brutto, senza contare che questi esili sacchetti li vedo già facilmente spardati (anche ma non solo per colpa degli animali randagi) con il contenuto quindi riversato a terra…..insomma sarà stata anche adottata a Parigi, ma secondo me come soluzione non è ottimale.
Povera Palermo……. sei senza speranza! ;-(
Mi piace come soluzione, magari con sacchetti più scuri come ha detto giustamente Blackmorpheus.
Ma, stavolta non capisco … cestini come quelli che ci sono a Palermo si trovano in tutte le città italiane .. quelli di Parigi non mi piacciono per niente .. il problema come al solito è sempre a Palermo!!!!
a Londra addirittura i cestini sono mimetizzati nelle strade! Tanto che quasi è impossibile trovarli.
Ha ragione Andrea!
quelli di Parigi fanno pena! lasciamoli ai francesi che di stile manco ci vedono!
quelli di palermo sono molto meglio!
Marco trovi che i cestini di Palermo siano “molto meglio “??!!?? se parli di quelli posti in via maqueda di colore grigio avrei delle Perplessita’ esteticamente non si adeguano assolutamente ad un centro cittadino , a catania ad esembio non sono appesi come da noi su un paletto perlopiu’ sbilenco, ma hanno una struttura elegante in ghisa che poggia direttamente sui marciapiedi delle vie del centro…del resto e’ risaputo che i catanesi sanno valorizzare 10 volte di piu’ dei palermitani quello che hanno. Chidete ad un turista di fuori cosa pensa di Palermo e catania dopo averle visitate…ma lasciamo perdere gia’ il nostro “salotto cittadino ” toglie ogni dubbio in merito.
Se posso dire la mia,onestamente quelli di Parigi non mi piacciono per niente,sembrano più cestini da aeroporto che da strada cittadina,ovvio che nemmeno quelli di via Maqueda siano il massimo,con il loro “grigio munnizza” appunto!
Quello che salta all’occhio è,a parte l’aspetto estetico,lo spreco che l’amministrazione comunale ha fatto se è vero che i cestini sono costati più di due milioni di euro,quando invece un’amministrazione che si rispetti avrebbe potuto per esempio indire un concorso di progettazione e fare quindi partecipe la cittadinanza stessa.
Io stesso ho fatto qualche anno fa un concorso indetto dall’ente Fiera del Mediterraneo per un cestino da collocare all’interno dell’aeroporto,il comune avrebbe potuto fare lo stesso ma il rischio sarebbe stato quello di apparire un’amministrazione all’avanguardia,troppo onestamente per la città di Palermo!
Di plastica, non di plastica, sacco scuro, sacco chiaro penso che poco importi come siano fatti, il problema è farli usare ai palermitani, che anche avendoli a mezzo metro di distanza non riescono a sopportare la fatica di allungare il braccio e liberarsi in maniera civile del rifiuto. Io ritengo che bisognerebbe vominciare a dare punizioni esemplari a chi si libera dei rifiuti per strada.Non basta la multa, ammesso che qualche vigile urbano si ricordi che è nel suo dovere farla, condannerei i colpevi a dei lavori socialmente utili, come per esempio pulire le strade che loro stessi hanno sporcato, e pubblicandone le foto sui giornali.Forse subentrerebbe un leggero senso di vergogna e si comincerebbe a sensibilizzare qualcuno.
E’ solamente un mio pensiero.
Ma oltre a farli usare alla gente, bisognerebbe educare l’AMIA a svuotarli con regolarità. Troppo spesso si vedono cestini stracolmi per intere settimane, soprattutto in prossimità di bar.
D’accordo con Roberto! Ma se sono quasi sempre stracolmi, al punto che tutto quello che c’è dentro fuoriesce e va a finire in strada e sui marciapiedi!! quindi, forse, forse la gente li usa .. stesso discorso per la monnezza … come al solito, il problema sta a monte!!!!
Volevo ricordare che la maggior parte delle volte non sono stracolmi di carta o piccoli rifiuti, ma di sacchi di spazzatura infilati a forza, tutto questo perchè fare 4 passi in piu per arrivare al contenitore piu gande pesano, pesano tanto. Anche molte fioriere sono stracolme, anche sotto i marciapiedi è stracolmo di ogni genere di rifiuto, non ce li mette di certo l’Amia li. L’Amia ha le sue colpe è vero, ma l’Amia, è fatta di palermitani come noi, e noi non siamo ancora, a mio avviso, un popolo civilmente maturo.
P.S. La pubblicità che vi mettono in cassetta postale, laddove non c’è il portiere, non la trovate per terra nell’androne? Io purtroppo si, ma tanto quella mica è casa loro!!!!!!….ahi ahi….ci vogliono decenni e decenni di lotta per cambiare la mentalità di un popolo.
Salve a tutti. La mia opinione sui cestini di Palermo è che sono tutto sommato sobri e di certo, esteticamente mille volte migliori rispetto a quelli parigini…a dir poco terrificanti! Semmai il problema è sempre il solito: inculcare una educazione civica seria ai bambini fin dalle scuole elementari (perchè ormai l’adulto incivile è impossibile da raddrizzare); puoi anche affidare la realizzazione dei cestini ad architetti e urbanisti doc, ma se restano finalizzati a se stessi è meglio lasciare quelli che ci sono…
l’ideale sarebbe arredare al meglio gli encefali sconclusionati di tante persone della nostra bella città.
Se non sbaglio alla stazione centrale i cestini hanno diversi fori per fare la raccolta differenziata.
Perchè non sperimentare questo sistema in piazza castelnuovo e vedere se funziona?
@marcozs: tempo fa avevano installato dei contenitori metallici per la raccolta differenziata in centro. Adesso non ci sono più o sono ridotti a rottami. Anche in aeroporto avevano installato i cestini come quelli della stazione, ma ora sono tornati dei comuni cestini per i rifiuti.
Possiamo fare qualsiasi cosa, ma se l’AMIA non provvede allo svuotamento e alla manutenzione non c’è speranza.
@maxg71: quello che dici è vero, ma se l’AMIA li svuotasse …
Molte volte mi è capitato di vedere gente che butta la cartaccia per terra ad un metro dal cestino vuoto, ma anche gente che cerca in tutti i modi di infilare un rifiuto in un cestino stracolmo e magari poi si sporca anche la mano e impreca. Paradossi di questa strana città!
Se oggi fai un giro per Palermo credo che i cestini che non strabordano li puoi contare con 3 cifre.
Il problema non è quale cestino, il problema è il Palermitano. E’ lui che è maleducato che non ha il senso della cosa pubblica. Da noi conta solo la proprietà privata, quella pubblica si pensa che non appartenga a nessuno e quindi si è autorizzati a farne quello che si vuole. La materia più importante da studiare a scuola deve essere “L’EDUCAZIONE CIVICA” è questa che manca nella nostra società, altrimenti in alternativa si dovrebbero introdurre metodi repressivi da regime dittatoriali, visto che con le buone nessuno rispetta le leggi e le regole fondamentali che fanno di una Società una Società Civile.