Passante Ferroviario: il cantiere della fermata Lazio entra nel vivo

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A pochi giorni dall’inaugurazione della fermata Libertà dell’anello ferroviario, l’attenzione si sposta sul secondo importante cantiere dell’area: la futura fermata del Passante ferroviario all’angolo con via delle Alpi.

L’opera, cruciale per migliorare la mobilità cittadina, è ancora nelle fasi preliminari, ma sta già affrontando tutte le complessità che lo scavo di una fermata in ambito urbano comporta.

Lavori in corso su via Lazio

Attualmente, i lavori si concentrano sulla carreggiata di via Lazio, dove è in corso lo spostamento dei sottoservizi.

Questa operazione, essenziale per liberare l’area destinata alla fermata, sta causando inevitabili disagi al traffico.

Una volta completato l’intervento sul lato attualmente chiuso, il cantiere si sposterà sul lato opposto della strada, oggi percorsa dalle auto.

Nell’area dove un tempo si trovava un distributore di carburanti, proseguono le operazioni di jet-grouting, una tecnica che consolida il terreno in vista degli scavi futuri.

Dove le attività sono state già concluse, un’idrofresa sta iniziando a realizzare le fondazioni che permetteranno lo scavo in totale sicurezza della stazione sotterranea.

Un’opera complessa ma necessaria

Pur con le difficoltà e i disagi che il cantiere comporta, la realizzazione di questa fermata rappresenta un passo importante per potenziare la rete del Passante ferroviario e migliorare i collegamenti urbani.

L’opera, pur complessa, è strategica per il futuro della mobilità cittadina.

Per il momento, è fondamentale mantenere alta l’attenzione sull’andamento del cantiere, con l’auspicio di una conclusione nei tempi più brevi possibili.

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7 Thoughts to “Passante Ferroviario: il cantiere della fermata Lazio entra nel vivo”

  1. Salvuccio

    Opera cruciale per la mobilità dell’intero quartiere, sono d’accordo e spero di poterne usufruire presto, ma se non si provvede a modificare il contratto di servizio con trenitalia ed incrementare il numero delle corse (portandolo almeno a 4-5 per ora) sarà stato tutto pressoché inutile. Abito in zona e cerco, tutte le volte che posso, di utilizzare la fermata di Notarbartolo per i miei spostamenti, mettendo in conto una lunga passeggiata per raggiungere la stazione e un’attesa relativamente lunga del convoglio: per chi ha la possibilità di programmare con elasticità i propri impegni va bene, altrimenti questo può rappresentare un problema. Il biglietto inoltre è troppo caro per il tipo di servizio che si offre: 4 euro A/R a persona significa che una famiglia composta da tre adulti spenderebbe 12 euro per un tragitto di pochi km, è vero senza lo stress dell’auto al seguito ma mettendo in conto di impiegare più tempo (parecchio) e non necessariamente arrivare vicino a dove si deve andare.
    Fondamentale inoltre il biglietto unico, non capisco perchè non si voglia percorrere seriamente questa strada, realtà in tutto il resto d’Italia.

  2. moscerino

    Pienamente d’accordo con te “Salvuccio”, inoltre non capisco, se le ferrovie affittano le linee per altre ditte di trasporto integrandole con i loro orari, perché il Comune di Palermo in collaborazione con i Comuni dove passa il PFP e magari in un secondo momento ai Comuni dell’interland, per acquistare carrozze larghe 2,67 m e lunghe 15,54 m, della Kawasaki ed affittare le linee per una vera metropolitana? Magari facendo un grande anello ferroviario fra i paesi di Monreale, San Giuseppe Jato, San Cipirello e Altofonte?

  3. Salvuccio

    Credo che il passante potrà rappresentare una piccola/grande rivoluzione per Palermo se solo verrà gestito con lungimiranza da parte dell’amministrazione, dando priorità alla sua integrazione con le nuove linee metro e con l’anello. Le stazioni devono essere sicure, le frequenze adeguate ed i costi sostenibili: sono, secondo me, le tre condizioni necessarie affinché il sistema decolli.

  4. DonP

    Che ci siano dei disagi ci sta. Non è pensabile realizzare una grande opera senza causarne, ma non esiste alcun presidio dei Vigili Urbani lungo Viale Lazio; soprattutto all’incrocio fra Viale Lazio e Via Sciuti, regolarmente intasato a causa dell’inciviltà di chi occupa l’incrocio anche se il tratto successivo è già intasato, bloccando il traffico di chi ha il verde.
    Una cosa del genere è inammissibile, considerata l’importanza di questo asse viario.

  5. Salvuccio

    DonP condivido e aggiungo l’atteggiamento arrogante e menefreghista di chi parcheggia comodamente in doppia fila (subito dopo il semaforo di via Sciuti direzione Viale Lazio per es)…. una pattuglia di vigili urbani si ripagherebbe lo stipendio in pochi minuti…

  6. Antonio

    Opera che rivoluzionerà davvero la mobilità palermitana, offrendo una vera opportunità di utilizzo dei mezzi pubblici.
    Si sa quando e’ prevista la fine dei lavori di questa fermata e di quella tribunale ?

  7. Audace

    Opera importante. Che però inserita in un sistema disorganico quale è attualmente il PFP non riuscirà ad apportare granché di beneficio, se non appunto per i pochi residenti della zona che hanno la fortuna di dover andare proprio lì dove il passante “passa”.
    Il PFP ha un buon potenziale che oggi è sfruttato, forse, al 20%.
    E’ necessario renderlo parte integrante di un sistema di trasporto pubblico che ancora non esiste nemmeno nelle intenzioni. Per ovvie ragioni il treno non può arrivare ovunque. Una città come Palermo richiederebbe almeno un’altra direttrice nord-sud e almeno due direttrici mare-monti. Un capillare sistema tram completerebbe l’offerta del servizio raggiungendo ogni quartiere e periferia. I bus continueranno a servire tutte le aree dell’interland non coperte dal trasporto su rotaia.
    Il PFP per chi non lo ha mai usato è “il trenino che va all’aeroporto”.
    In realtà asserve maggiormente alla richiesta dell’utenza pendolare che negli ultimi anni, dato il lento e continuo spopolamento di Palermo in favore dei comuni soprattutto ad ovest della città, è decuplicata.
    Gli attuali tempi di percorrenza potrebbero essere dimezzati impiegando convogli di tipo leggero e razionalizzando le fermate. La frequenza, specie negli orari di punta, è assolutamente inadeguata. Il servizio è essenzialmente erogato in funzione del contratto stipulato tra la Regione Siciliana e l’esercente, che ad oggi, opera in regime di monopolio.
    Sbaglia la regione ad interlocuire con un solo attore. Bisognerebbe forse aprire il mercato.

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