Si è svolta nei giorni scorsi presso il cantiere di Palermo la cerimonia di taglio lamiera del nuovo traghetto siciliano che Fincantieri sta realizzando per la Regione Siciliana.
Un progetto strategico per la Sicilia
L’unità, destinata a servire le tratte tra la Sicilia e le isole minori di Lampedusa, Linosa e Pantelleria, sarà interamente costruita presso il cantiere palermitano, con consegna prevista per il 2026.
L’avvio dei lavori segue la sottoscrizione, nel 2023, del contratto tra la Regione Siciliana e Fincantieri, per un valore base di circa 120 milioni di euro, che include anche un’opzione per un secondo traghetto.
Questo progetto rappresenta una pietra miliare per la Regione Siciliana, che diventerà la prima in Italia a possedere un traghetto di proprietà esclusiva.
L’iniziativa mira a migliorare i collegamenti con le isole minori, garantendo trasporti più moderni, sostenibili e sicuri.
Caratteristiche tecniche e innovazioni ambientali
Il nuovo traghetto, un Ropax Classe A, si distingue per tecnologia e sostenibilità.
Con una lunghezza di circa 140 metri e una stazza lorda di 14.500 tonnellate, potrà trasportare fino a 1.000 passeggeri e 200 automobili, raggiungendo una velocità massima di 19 nodi.
La nave sarà alimentata da un motore dual fuel (diesel e gas naturale liquefatto – LNG), il combustibile marino più ecologico attualmente disponibile.
Inoltre, disporrà di un impianto fotovoltaico e un gruppo batterie per garantire operazioni a emissioni zero in porto per circa quattro ore.
Un traghetto per il futuro della Sicilia
La costruzione, affidata al cantiere di Palermo, conferma la centralità di questo polo industriale nella navalmeccanica italiana e internazionale.
Il dual fuel è attualmente inutilizzabile poiché non esistono nei porti siciliani sistemi di rifornimento a GPL. Per cui il traghetto andrà immagino al convenzionale diesel Marino. Inoltre, resta la domanda:chi gestirà il traghetto, la regione Sicilia? O sarà costruito per essere dato in gestione ad un privato (Caronte e tourist per esempio) ?
@Pls
Osservazione corretta e puntuale.
I nostri porti non sono attrezzati per le navi LNG ergo si è scelto di dotare (e pagare) questo traghetto di una tecnologia che risulterà ridondante e superflua.
Brucerà gli scarti di raffinazione come qualsiasi altra nave costituita fino ai primi anni duemila.
Nutro seri dubbi sul fatto che la Regione voglia/possa gestire direttamente l’armamento di una nave.
Sarebbe necessario costituire una società ad hoc a capitale pubblico che rischierebbe di tramutarsi nel solito carrozzone mangia soldi. A quel punto dovrebbero poi spiegare perché si è scelto di affondare la Siremar.
Credo che alla fine si stia più semplicemente costruendo con i soldi della regione un traghetto che verrà messo a profitto dai privati.
Un bel regalo per i soliti compagni di merende.