Le deiezioni patrimonio dell’Unesco

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27 giorni. È questo il lasso di tempo intercorso tra la prima di una lunga serie di richieste di chiarimento (esattamente 8) trasmesse a RAP, Polizia municipale e settore ambiente del Comune di Palermo, e un riscontro, seppur misero, ricevuto proprio dalla RAP.

Ma andiamo in ordine: a inizio mese decido di dare seguito ad alcune segnalazioni pervenute da diversi residenti del centro storico, i quali lamentano una situazione che definire anomala è un eufemismo. Accade, infatti, che ogni giorno in via Maqueda, più o meno di fronte alla scalinata di Piazza Pretoria (dunque a pochi passi dal Palazzo di Città e dai Quattro Canti), permane tutti i giorni, e per l’intera giornata, un sacco contenente deiezioni equine che i vetturini raccolgono con apposite scopa e paletta, queste ultime lasciate in loco giorno e notte, dinanzi allo sguardo attonito dei numerosi turisti che affollano il centro cittadino e in barba ad ogni minimo livello di igiene e decoro urbano.

A sollevare più di un dubbio è proprio la costante presenza del sacco nel sito sopra indicato: un sacco verde di quelli che la RAP è solita utilizzare o fornire dietro prestazione di un servizio cittadino. Decido allora di esporre formalmente i fatti agli organi sopra elencati e, contestualmente, di chiedere chiarimenti nel merito ed essere portato a conoscenza di tutta una serie di aspetti per i quali qualsiasi residente e contribuente ha facoltà di essere reso edotto, ovvero:

  • Per quale ragione, in corrispondenza del sito in cui sostano quotidianamente le carrozze turistiche trainate da cavalli, giace da mattina a tarda serata un sacco che rimane aperto e riversato PER TERRA con all’interno deiezioni equine? Un sacco che, per di più, in numerose occasioni resta lì anche tutta la notte e fino all’indomani mattina.
  • Perché nello stesso sito sono “riposte” una scopa e una paletta che, essendo sporche di residui inequivocabili ed emanando un olezzo che non lascia adito a dubbi, lasciano pensare che siano utilizzate per raccogliere lo sterco da terra e riversarlo nel suddetto sacco?
  • Vi sono accordi ufficiali tra la RAP e i vetturini tali per cui l’azienda municipalizzata del Comune fornisce a questi ultimi i sacchi verdi e provvede ogni sera al ritiro dei rifiuti organici? Se sì, tali accordi prevedono, per caso, che il sacco vada richiuso, giusto per evitare odori e visioni sgradevoli, e posizionato nel punto in cui giace praticamente ogni sera?

Come già precisato sopra, solo a seguito dell’inoltro di numerosi solleciti, sono stato degnato di un riscontro. Riscontro che, in questi termini, forse sarebbe stato meglio non ricevere, poiché mette in evidenza ancor di più le contraddizioni di una pratica “poco consona” perpetrata quotidianamente nell’indifferenza generale degli organi preposti e delle istituzioni, ma non di residenti e turisti, gli uni e gli altri osservatori attentissimi. Riporto integralmente tale riscontro:

“Gentilissimi,

a seguito della Vostra segnalazione, Vi informiamo che Rap, per quanto di competenza, quotidianamente effettua il ritiro dei sacchi contenenti deiezioni equine depositati nel sito in oggetto. 

Non è vigente alcun accordo per tale servizio. Rap non fornisce sacchi ai vetturini che, verosimilmente, utilizzano quelli dei cestini gettacarte presenti nelle zone limitrofe.

Distinti saluti

Comunicazione URP e Formazione”

Non sao quali conclusioni possiate voi trarre da una risposta del genere.

Io la trovo del tutto inadeguata, motivo per il quale ho ulteriormente controbattuto, questa volta mettendo in copia anche il Comandante della P.M. Angelo Colucciello, affinché sia messo al corrente dei fatti e dello scambio di mail e si attivi per effettuare le verifiche del caso.

Nello specifico, preso atto che la RAP esegue ogni sera il ritiro del sacco (circostanza che, peraltro, non risulta avvenga con la regolarità indicata), ho chiesto se – in assenza di un accordo formale, come dalla RAP stessa sottolineato – il ritiro avviene in regime di ordinarietà o straordinarietà (non è un dettaglio da poco!). Inoltre, dal momento che la RAP ammette di NON fornire i sacchi ai vetturini, bensì che sono questi ultimi a servirsi “verosimilmente” (sic.) di quelli dei cestini gettacarte delle zone limitrofe, questo non vuol dire forse che i sacchi vengono sottratti arbitrariamente dai cestini? E se la circostanza fosse confermata, sorgerebbero due ulteriori questioni:

1) quella relativa alla sottrazione di un bene collettivo, che a effetti di legge è un reato (ebbene sì, anche se si tratta di un semplice sacco della spazzatura collocato in un cestino);

2) quella relativa ai cestini gettacarte, che dunque restano scoperti.

Insomma, trovo che la risposta fornita dalla RAP non sia soltanto contraddittoria nei termini, ma, in definitiva, INACCETTABILE. E ritengo che la pratica precedentemente esposta, lesiva del decoro del centro storico della quinta città d’Italia e – ora scopro– avallata da un “accordo-non accordo”, meriti di essere senz’ombra di dubbio approfondita.

La vicenda, infatti, puzza parecchio. E non solo per lo sterco dei cavalli.

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4 Thoughts to “Le deiezioni patrimonio dell’Unesco”

  1. Fresh

    Palermo è una città vivibile a piedi, per i turisti. Secondo me si farebbe prima ad abrogare calessi ed apecalessi. Alcune volte li vedo spiegare le cose a gesti o a monosillabi ai turisti stranieri…. I brividi….

  2. Irexia

    A Praga, già più di 15 anni fa, i cavalli avevano dei sacchi sotto la coda per raccogliere lo sterco… Semplice e pulito

    Le carrozze erano ben più eleganti e gli ‘gnuri in livrea, ma questa è un’altra storia…

  3. Audace

    @Irexia
    Oggi hanno fatto un ulteriore passo in avanti.
    Non ci sono più le carrozze trainate da cavalli. Cosa alla quale bisognerebbe ambire anche a Palermo. Personalmente in questo tipo di trasporto non vedo nulla dì evocativo e nulla di folkloristico. È semplicemente un retaggio ottocentesco gestito male da un piccolo cartello di “gnuri” nell’assoluto in differenza dell’amministratore.

  4. Irexia

    @ Audace
    Concordo.
    Felice che gli equini di Praga stiano lontani da macchine, asfalto e cemento.
    Qualche settimana fa a Palermo un altro cavallo, spaventato o forse stufo delle angherie umane, ha corso lungo il Cassaro provocandosi anche delle ferite… 😢

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