Restyling stazione Notarbartolo: nuova scala mobile

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Passando dalla stazione Notarbartolo, abbiamo avuto modo di documentare l’attuale stato dei lavori.

I lavori procedono all’interno della passerella.

Vorremmo far notare la scarsa qualità dei materiali usati per la pannellatura colorata installata lungo la passerella.

Non solo s’è fatta la scelta, di oscurare la vista sui binari, rendendo la passerella un anonimo e poco illuminato passaggio pedonale, ma si è scelto di farlo con dei pannelli di qualità veramente scadente.

Ancora una volta si è persa un’occasione per migliorare il volto della città.

L’ennesima. Riguardo lo stato dei luoghi, la passerella pedonale è attualmente fruibile a metà, con metà in fase di riqualificazione.

Resta ancora da completare la scala mobile, con la definizione dell’accesso in alto e il collaudo dell’impianto. Ultimato e fruibile l’ascensore.

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6 Thoughts to “Restyling stazione Notarbartolo: nuova scala mobile”

  1. Fresh

    Posto che non ho nessun problema a credervi, perché si riporta che i pannelli sono di scarsa qualità? Si sono già deteriorati, in pratica? Circa il fatto che si oscura la vista sui binari e, in generale, il fatto che non si sia optato per una soluzione più gradevole esteticamente: è da tempo che ci hanno abituati a rinunciare al bello. Potrei dire che le nuove fermate sembrano delle stazioni della Corea del Nord. Ma in realtà lì le stazioni della metropolitana sono più gradevoli, non sono una semplice gettata di cemento.
    La questione della Stazione Notarbartolo è vecchia storia: potrebbero pure super-riqualificarla ma resta circondata (quantomeno dalla parte degli ex magazzini) da edifici fatiscenti e putridi.

  2. Peppe G.

    Potrei dire che le nuove fermate sembrano delle stazioni della Corea del Nord. Ma in realtà lì le stazioni della metropolitana sono più gradevoli, non sono una semplice gettata di cemento.
    La questione della Stazione Notarbartolo è vecchia storia: potrebbero pure super-riqualificarla ma resta circondata (quantomeno dalla parte degli ex magazzini) da edifici fatiscenti e putridi.

    @Fresh, basterebbe poco per rendere più gradevoli e andare oltre la colata di cemento alcune fermate del Passante Ferroviario.
    Ultimamente vanno di moda i murales per la riqualificazione delle periferie, basterebbe che RFI bandisse una gara per la riqualificazione delle fermate di Francia, San Lorenzo, Tommaso Natale e Sferracavallo. Gli artisti farebbero a gara per rendere più gradevoli le stazioni.

    Sulla questione Stazione Notarbartolo concordo con te.

  3. Fabrizio

    ah non sono pannelli provvisori come quelli di legno che si usano per coprire i lavori e che poi toglieranno?

  4. Deodato

    I murales, per carità, semmai accentuano la percezione della periferia abbandonata a se stessa e al degrado, con sotto”cultura” rap e trap.
    La street Art (che è nata comunque come arte di denuncia e, per sua essenza, illegale) è ora invece istituzionalizzata e adoperata come specchietto per le allodole continuando ad alimentare questo falso mito della riqualificazione urbana, riqualificazione che può inverarsi SOLTANTO con opere di vera architettura e con il controllo del territorio e la presenza dello Stato.

  5. Irexia

    @ Deodato
    No, non è vero, ti assicuro che alla stazione di Porta Garibaldi i murales fatti dalle scuole sono davvero belli, non solo per il messaggio che trasmettono (amicizia, amore, tv spazzatura, no al razzismo) ma proprio per la veste estetica.
    Sono d’accordo con chi dice che le stazioni ferroviarie e dei passanti sono davvero squallide; e pensare che a Parigi alla fermata della metropolitana (quindi non ferrovia) Bastille si vedevano i resti degli antichi bastioni e quella Louvre aveva delle nicchie protette con copie (mi auguro) di statuette che si possono ammirare nel famoso museo… In effetti si potrebbero pensare delle piccole personalizzazioni in alcune fermate che accedono a zone “peculiari” porti, aeroporti, zone museali

  6. Audace

    È vero ciò che dice Fresh: ci hanno abituato a rinunciare al bello.
    Lo hanno fatto affamandoci di normalità.
    Dibattere qui sull’estetica delle opere che ci vengono “concesse” a qualcuno potrebbe sembrare inopportuno.
    Io ritengo sia assolutamente indispensabile.
    Nel caso specifico, io avrei osato un po’ di più.
    Avrei fatto qualcosa di estremamente baroccheggiante e colorato in stile Dolce e Gabbana.

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