Porto di Palermo: si progetta l’impianto elettrico – cold ironing

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Il trasporto marittimo è considerato uno dei settori più inquinanti a livello globale, contribuendo significativamente alle emissioni di gas serra.

Secondo stime recenti dell’International Maritime Organization (IMO), le emissioni di gas serra causate dal trasporto marittimo sono aumentate del 9,6% tra il 2012 e il 2018, raggiungendo 1.076 milioni di tonnellate.

Si prevede che queste emissioni continueranno a crescere fino al 2050, rappresentando una sfida significativa per la lotta al cambiamento climatico.

In questo contesto, il Porto di Palermo ha ottenuto fondi dal Decreto Mims n. 330 del 13 agosto 2021 per implementare un importante progetto di elettrificazione delle sue banchine portuali, noto come “cold ironing”.

Il termine “cold ironing” si riferisce a soluzioni tecnologiche che consentono alle navi attraccate di ricevere energia elettrica dalla terra, permettendo loro di spegnere i propri generatori di energia a combustibile.

Questo approccio riduce i consumi di combustibile delle navi, contribuendo significativamente alla riduzione delle emissioni in atmosfera.

L’inquinamento ambientale e acustico rappresenta una sfida significativa nei porti, soprattutto quelli situati in aree urbane come il Porto di Palermo.

Pertanto, il progetto si pone l’obiettivo di elettrificare alcune banchine chiave del porto, riducendo la dipendenza dal petrolio e mitigando l’impatto ambientale.

Questo sforzo è in linea con la Direttiva 2014/94/UE (Direttiva DAFI), che stabilisce misure comuni per l’infrastruttura dei combustibili alternativi nell’Unione europea.

Il progetto non si limita all’elettrificazione delle banchine, ma comprende anche la realizzazione di nuove infrastrutture energetiche, come impianti di trigenerazione e fotovoltaico, al fine di razionalizzare i costi di illuminazione.

Inoltre, si prevede il rifacimento della rete elettrica a bassa e media tensione per supportare il sistema di “cold ironing”.

Una parte cruciale del progetto è la conformità al Nuovo Piano regolatore del Porto di Palermo, approvato definitivamente dalla Regione Siciliana.

Il progetto mira a migliorare la qualità dell’aria riducendo le emissioni locali di inquinanti atmosferici come ossidi di azoto (NOx), ossidi di zolfo (SOx), composti organici volatili (VOC) e particolato atmosferico (PM).

Dal punto di vista acustico, l’obiettivo è ridurre il rumore e le vibrazioni prodotte dai motori delle navi.

Le infrastrutture portuali saranno classificate in base agli standard di rumore e il progetto si concentrerà sulla riduzione delle emissioni acustiche.

Tuttavia, è importante notare che ci sono alcune sfide ambientali da affrontare.

Le aree di intervento sono prossime a zone vincolate, tra cui una Zona Speciale di Conservazione (ZSC) e un Vincolo paesaggistico.

Pertanto, sarà essenziale condurre un’attenta valutazione ambientale per garantire che il progetto rispetti le leggi e le regolamentazioni vigenti.

In sintesi, il progetto di elettrificazione delle banchine nel Porto di Palermo rappresenta un passo significativo verso la riduzione dell’inquinamento ambientale e acustico causato dal trasporto marittimo.

Questa iniziativa si allinea con gli sforzi globali per mitigare il cambiamento climatico e promuovere un trasporto più sostenibile nei porti.

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13 Thoughts to “Porto di Palermo: si progetta l’impianto elettrico – cold ironing”

  1. Janmaris

    Davvero una ottima notizia che speriamo abbia rapida realizzazione! Se già mi rattrista vedere i treni Notarbartolo-Giachery restare regolarmente accesi per oltre quindici di minuti in attesa della ripartenza, è proprio insopportabile lo spreco di nafta con conseguente notevolissimo inquinamento, rumore e soprattutto insensate assai significative emissioni di CO2 solo per tenere accesi, per mezze giornate o giornate intere, tutti gli impianti elettrici di queste navi grandi quanto un paese per i passeggeri che decidono di non scendere durante la sosta nella nostra città

  2. Vito

    Finalmente, la maggior parte dell’inquinamento atmosferico deriva proprio dalle navi ormeggiate. Non capisco però perché il terminal croci eristico rimanga intonso dal progetto

  3. punteruolorosso

    ottimo. l’inquinamento delle navi, soprattutto quelle da crociera, arriva fino al politeama e oltre. si potrebbe quindi dimezzare e non eliminare del tutto, perché nel golfo ci saranno sempre navi in spostamento.

  4. FF

    Vedi tu cosa fanno le persone capaci al posto giusto. Bravo Monti. Mi aspettavo tanto da Carta, per le medesime considerazioni, e mi sono dovuto ricredere su questo assessore trincerato nella sua torre d’avorio in grado di vedere Palermo soltanto guardando verso l’alto e reo di tenere in ostaggio di non meglio specificati approfondimenti il tram da più di un anno.

  5. calvacla

    Non capisco perché il molo Piave e parte del molo Vittorio Veneto non siano inclusi nel progetto

  6. magick

    Infatti, avevo visto anc’hio che il molo Piave non è incluso nel progetto, e tra l’altro dalla foto si vede che c’è ormeggiata proprio una nave da corciera.

  7. Maritime

    Attenzione però al fatto che attualmente solo il 20% della flotta mondiale da crociera possiede apparati idonei a ricevere alimentazione da terra. Sarà difficile vietare l’ingresso in porto al restante 80%.

  8. vicchio65

    Finalmente “vedremo realizzato un rendering”!!! La città è piena di piani che, lo dice la parola stessa 😉 vanno piano…piano… :-):-)
    Questo è quando un imprenditore (leggi: chi ci mette o è responsabile del soldi che ci mette) investe; tutto il contrario di chi “i soldi non ce li mette” o non ne è responsabile (è sempre colpa di qualcun’altro).
    Visione del futuro e visione della sostenibilità, anche economica, dell’investimento.
    Un’idea di come non funziona nel pubblico? Da agosto il porto paga per i vigili urbani ma niente è cambiato.
    La Rambla si è trasformata in quattro vasi e panchine.
    Via Maqueda è sempre la stessa.
    Il nuovo basolato nel centro non si sa che fine abbia fatto.
    La piscina non si sa dove sarà (Borgo Nuovo, pallone, ….).
    La costa sud ha un progetto, non ce l’ha…mah!
    Il mercato di Ballarò è sempre più abbandonato.
    Niente di nuovo sotto il sole…purtroppo…
    E ancora cerchiamo di capire che fine ha fatto il tram, e non parlo di quello di via Libertà, ma di quello di corso Calatafimi i cui lavori dovevano partire a GIUGNO!!!!

    Ma dove sono i tanti araldi del cambiamento?!?! Hanno trovato un posto fa portaborse o sono sprofondati nella vergogna? 😉
    Ah, ripeto: ma l’assessore Carta esiste o è solo un ologramma!?!?!

  9. vicchio65

    Ah, dimenticavo.
    Ma il piano parcheggi con la partecipazione dei famosi privati, che fine ha fatto?!?!
    Mi sembra un pò la storia dell’acquario, della fiera, e del ponte sullo stretto…
    Guarda caso, questi privati sono tantissimi e disponibilissimi, poi, chi sa perchè, si sciolgono come neve al sole quando c’è da metterci i soldini…
    Sono cattivi loro? Secondo me no. Io non investirei in una amministrazione ondivaga.
    Voi si?

  10. FF

    @Vicchio65 io sono sempre critico su questo assessore che sulla carta aveva tante capacità e che cerco di puntellare sempre, tra linea A del tram tenuta sotto sequestro per fantomatici accertamenti tecnici da più di un anno e bando parcheggi mai più ripresentato dopo che andò deserto a Marzo 2023 ma le cose giuste: questa estate hanno affidato ufficialmente il tutto alla CAF che starà già redigendo il progetto esecutivo delle linee B e C (includerei la A ma non ne ho la certezza) e in via Basile (quindi linea B) c’erano dipendenti Sis per fare dei sopralluoghi.

    Io spero che Maurizio Carta si arripigghi, ché di avere l’assessore super social penso fotta ben poco a tutti quanti. A partire da quel centro storico fino alla via E. Amari che senza veri interventi e senza alcun controllo è diventato di fatti un cacatoio peggio di prima (lo sottolineo, perché arriverà il solito analfabeta che dirà “perché quannu c’era Ollando era buanu”)

  11. punteruolorosso

    @ff, carta persona di talento, ma i risultati ancora non ci sono.

  12. FF

    Sì punteruolo, è quel che ho detto. Da uno come lui che parlava sempre di mobilità, questo sequestro della linea A non me lo aspettavo. E nemmeno il lassismo sui parcheggi.

  13. pls

    Va bene I fondi stanziati con decreto, bisognerà attendere qualche anno affinché la rete copra le banchine individuate e liberi una buona parte della città dal rumore e il particolato.
    Resta il costo. L’elettricità fornita alle navi non è gratis. Vedremo come verrà regolamentato il futuro servizio.

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